Legge di Bilancio 2026: dall’IRPEF alle pensioni, le novità in cantiere

Rosy D’Elia - Fisco

Oggi, 14 ottobre, la posa della prima pietra per la costruzione della Legge di Bilancio 2026: dall'IRPEF alle pensioni, le novità in cantiere

Legge di Bilancio 2026: dall'IRPEF alle pensioni, le novità in cantiere

La lunga lista di desideri per la Legge di Bilancio 2026, scritta dai partiti di Governo ma anche dalle parti sociali, deve fare i conti con un ristretto bacino di risorse.

Dall’IRPEF alle pensioni, passando per la rottamazione delle cartelle ci sono da spendere solo 16 miliardi di euro. Ed è per questo che si cerca una misura di equilibrio per ogni novità da mettere in campo e l’Esecutivo si prende ancora qualche giorno per riflettere.

I lavori partono ufficialmente oggi, 14 ottobre: sul tavolo del Consiglio dei Ministri arriva il Documento Programmatico di Bilancio, che conterrà lo scheletro della Manovra e deve essere inviato a Bruxelles entro domani.

Slitta il Disegno di Legge di Bilancio di cui il Governo illustrerà solo le linee per poi trasmettere alle Camere il testo entro il 20 ottobre.

Legge di Bilancio 2026: si parte dal taglio IRPEF

Nonostante le certezze siano ancora poche, sulla Manovra 2026 esiste un punto fermo: per costruire il pacchetto di novità, e per far quadrare i conti, si parte dal taglio IRPEF per il ceto medio.

Anche il prossimo anno il calcolo dell’imposta si baserà su tre scaglioni e tre aliquote, confermate in via strutturale con l’ultima Legge di Bilancio, ma la seconda aliquota, che si applica da 28.001 a 50.000 euro, dovrebbe passare dal 35 al 33 per cento.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001 euro

Resta da definire qual è il limite di reddito per accedere al risparmio fiscale, fino a 440 euro all’anno: oltre una certa soglia, infatti, potrebbe essere inserita una “sterilizzazione dei guadagni”.

Ed è proprio sulla definizione di questo aspetto che le calcolatrici del Ministero dell’Economia e delle Finanze stanno lavorando a a ritmi serrati.

Il progetto lo scorso anno è rimasto fermo per questioni di risorse: si parte da un costo minimo di 2,5 miliardi di euro che cresce in maniera esponenziale alzando l’asticella dei benefici e la platea di cittadini e cittadine interessate.

Oggi, però, più che una scelta per l’Esecutivo rappresenta una strada obbligata: l’intervento, infatti, era stato annunciato lo scorso anno per poi arenarsi a causa dell’insuccesso del concordato preventivo biennale e dall’inizio del 2025 dal Governo sono arrivate continue rassicurazioni sul taglio per il ceto medio.

Legge di Bilancio 2026: rottamazione quinquies in elaborazione

Allo stesso modo anche la pace fiscale è fuori discussione. Una rottamazione quinquies è diventata necessaria negli ultimi mesi: non solo per le promesse fatte a cittadini e cittadine, ma anche per gli equilibri di Governo.

Anche in questo caso il lavoro da fare per definire il perimetro delle novità deve essere chirurgico.

Se da un lato è difficile immaginare una Legge di Bilancio 2026 senza pace fiscale, dall’altro è ormai improbabile immaginare una rottamazione quinquies come quella proposta dalla Lega.

Sul punto il Governo non si sbottona. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti in audizione sul Documento Programmatico di Finanza Pubblica la scorsa settimana si è limitato ad annunciare una definizione agevolata delle cartelle destinata solo ai meritevoli.

Questa affermazione sembra tradursi nella volontà di aprire le strade della nuova rottamazione delle cartelle solo a coloro che hanno dichiarato ma non hanno versato le imposte dovute.

Ma per orasi rincorrono le ipotesi su tutti i punti da definire:

  • la platea di cittadini e cittadine interessate, un’attenzione è anche su coloro che hanno fatto un uso strumentale delle definizioni agevolate negli anni scorsi;
  • le cartelle che potranno essere sanate: si dovrebbe arrivare fino al 2023 visto che la rottamazione quater ha coperto fino al 2022 e si parla dell’esclusione delle multe e delle tasse locali;
  • il piano di rateazione: partiti da 120 rate mensili, l’ipotesi più concreta è che si arrivi a un massimo di 9 anni stabilendo la tabella di marcia in base all’importo del debito. In campo una rata minima di 50 euro che riduce i tempi di versamento per le cartelle con importi più contenuti;
  • le regole della decadenza: oggi si perdono i benefici della definizione agevolata delle cartelle dopo un mancato pagamento, la proposta iniziale della quinquies fissava l’asticella a 8 versamenti non effettuati. E anche su questo si cerca un equilibrio.

Legge di Bilancio 2026: allo studio anche un pacchetto stipendi

Accanto alle necessità imposte dagli equilibri politici, nella lista di priorità della prossima Legge di Bilancio non mancano le esigenze dettate dai tempi.

Nonostante la Manovra approvata lo scorso anno, abbia investito 14 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e contributivo la difesa degli stipendi e del poter d’acquisto di cittadini e cittadine resta prioritaria per l’economia del Paese.

Stando ai dati ISTAT, le retribuzioni reali restano più basse di 9 punti percentuali rispetto al 2021.

Non può mancare per il 2026 un pacchetto stipendi: la direzione sembra essere quella di rendere più leggero il Fisco su alcune voci della busta paga.

Le prospettive sono diverse:

  • detassare il lavoro notturno e straordinario;
  • potenziare ulteriormente la detassazione dei premi di produttività che attualmente scontano già un’aliquota del 5 per cento fino al 2027;
  • raddoppiare le soglie di esenzione dei fringe benefit, i bonus erogati dal datore di lavoro, che fino al 2027 sono fissate a 1.000 euro e 2.000 euro per chi ha figli o figlie.

Legge di Bilancio 2026: le possibili novità per le famiglie

Sulla stessa lunghezza d’onda, e con l’ulteriore esigenza di favorire anche la natalità, si inserisce il pacchetto di novità per le famiglie.

Anche in questo caso il lavoro di scelta da fare è chirurgico. Nelle ultime settimane è circolata l’ipotesi di un potenziamento delle detrazioni fiscali per le famiglie più numerose con la logica del quoziente.

E da mesi si parla di rivedere il calcolo dell’ISEE, esigenza confermata anche dall’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc: si parla di escludere, in presenza di particolari condizioni, la prima casa dall’Indicatore utilizzato per l’accesso e per il calcolo di una serie di agevolazioni.

Accanto a queste novità si parla anche di nuove conferme sui congedi parentali e di un potenziamento del bonus nuovi nati, previsto a regime dalla scorsa Legge di Bilancio.

E anche le agevolazioni sulla casa, come il bonus ristrutturazione al 50 per cento, attendono nuove conferme.

Legge di Bilancio 2026: il nodo dell’età pensionabile

Tra i capitoli più importanti della Legge di Bilancio 2026 da scrivere c’è, poi, senza dubbio quello delle pensioni.

Quest’anno il nodo da sciogliere riguarda l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi dal 2027 e che dovrebbe, quindi, passare a 67 anni e 3 mesi.

Congelare i requisiti costerebbe 3 miliardi di euro, una cifra troppo alta. E anche in questo caso Giorgetti la scorsa settimana ha annunciato la volontà di fare una distinzione tra meritevoli e non, citando lavoratori e lavoratrici precoci e chi svolge attività usuranti.

Le affermazioni lasciano intendere un blocco selettivo. E, stando alle ultime anticipazioni, l’aumento potrebbe prendere forma in via graduale: un mese all’anno.

Accanto alla revisione del requisito dell’età, poi, c’è anche la necessità di confermare le varie strade per la pensione anticipata: Ape sociale, Opzione donna, quota 103.

Quando arriva la Legge di Bilancio 2026?

Dall’IRPEF alle pensioni è bene ricordare che tutte le novità di cui si parla in questa fase restano delle ipotesi.

Con il Documento Programmatico di Bilancio che arriva oggi, 14 ottobre, si fa un primo passo nel lungo percorso che porterà alla definizione della Manovra.

Anche le misure che prenderanno forma nel Disegno di Legge di Bilancio del Governo nei prossimi due mesi potranno arrivare all’approvazione in una versione diversa: fondamentali le discussioni in Parlamento e il parere atteso dall’UE a novembre.

Verso la Manovra 2026La tabella di marcia
Il Governo approva – in sostituzione della tradizionale NADEF – il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2 ottobre
Il Governo trasmette al Parlamento il DPFP Entro il 2 ottobre
Il Governo trasmette alla Commissione europea e all’Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio (DPB) Entro il 15 ottobre
Il Governo presenta ufficialmente in Parlamento la manovra, a seguito dell’approvazione del Disegno di legge di bilancio in Consiglio dei ministri Entro il 20 ottobre
La Commissione europea esprime il proprio parere sulla manovra italiana Entro fine novembre
Camera e Senato approvano la Legge di Bilancio 2026 Entro il 31 dicembre

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