Legge di Bilancio 2026: le novità nel testo ufficiale del DDL

Rosy D’Elia - Fisco

Arriva in Senato il testo (pdf) del Disegno di Legge di Bilancio 2026: comincia l'iter di approvazione per le novità. Dall'IRPEF alle pensioni: una panoramica delle misure inserite

Legge di Bilancio 2026: le novità nel testo ufficiale del DDL

Il Disegno di Legge di Bilancio 2026 arriva in Senato: i 154 articoli che compongono il testo ufficiale (disponibile in pdf) passano, ora, sotto la lente di ingrandimento delle Commissioni.

La Manovra 2026 comincia il suo iter e dovrà essere approvata da entrambi i rami del Parlamento entro la scadenza del 31 dicembre.

Dal taglio IRPEF alla rottamazione, passando per il pacchetto stipendi e famiglia durante la discussione parlamentare tutto può ancora cambiare, come ha sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nella conferenza di presentazione della Manovra 2026.

In campo ci sono 18,7 miliardi e molte promesse da mantenere. E alle conferme si affiancano anche delle sorprese come l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi o le mancate proroghe di Opzione donna e quota 103.

Si fanno i conti con le poche risorse a disposizione e con la prima esperienza, dopo tanto tempo, di programmare senza fare deficit. Si chiede aiuto a banche e assicurazioni, ma anche ai Ministeri.

L’obiettivo è uscire prima del tempo dalla procedura di infrazione UE. Il pacchetto di misure “interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza. L’impegno del Governo, in questo scenario, è proseguire da un lato nell’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale, dall’altro assicurare la sostenibilità della finanza pubblica”, aveva sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti presentando il Documento Programmatico di Bilancio la scorsa settimana.

Il testo ufficiale del Disegno di Legge di Bilancio 2026
Trasmesso il 22 ottobre 2025

Legge di Bilancio 2026: si parte dal taglio IRPEF

Come già annunciato nelle scorse settimane, la strada per la costruzione della Manovra 2026, parte dal taglio IRPEF per il ceto medio.

Anche il prossimo anno il calcolo dell’imposta si baserà su tre scaglioni e tre aliquote, confermate in via strutturale con l’ultima Legge di Bilancio, ma la seconda aliquota passerà dal 35 al 33 per cento.

Senza sorprese lo ha confermato anche il Governo. Ma guardando alla cifra stanziata, 2,8 miliardi all’anno, non si potrà applicare il taglio oltre i 50.000 euro. Le intenzioni dichiarate negli ultimi giorni dallo stesso Giorgetti restano tali.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001 euro

Accanto a una aliquota più leggera, che garantisce risparmi fiscali fino a 440 euro all’anno, si va verso un meccanismo di “sterilizzazione dei guadagni”.

Come già previsto in occasione dell’accorpamento dei primi due scaglioni, si parla di un taglio delle detrazioni del valore pari al risparmio che deriva dal nuovo taglio IRPEF. L’asticella sarà fissata a 200.000 euro.

L’intervento sull’imposta ha un prezzo alto e per questo il progetto lo scorso anno è rimasto fermo. Si parte da un costo minimo di 2,5 miliardi di euro che cresce in maniera esponenziale alzando l’asticella dei benefici e la platea di cittadini e cittadine interessate.

Oggi, però, più che una scelta per l’Esecutivo rappresenta una strada obbligata: l’intervento, infatti, era stato annunciato lo scorso anno per poi arenarsi a causa dell’insuccesso del concordato preventivo biennale e dall’inizio del 2025 dal Governo sono arrivate continue rassicurazioni sul taglio per il ceto medio.

Legge di Bilancio 2026: aumenta la cedolare secca

Sempre sul fronte fiscale, però, non mancano le sorprese: in aumento la cedolare secca sugli affitti brevi dal 1° gennaio per chi si affida a piattaforme e intermediari.

La riduzione dell’aliquota al 21 per cento sul primo immobile non si potrà più applicare “in caso di contratti aventi ad oggetto tale unità immobiliare tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare”.

È questa la modifica di compresso dopo lo scontro interno alla maggioranza sulla novità.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, intervendo al question time alla Camera subito dopo la chiusura del testo del DDL Bilancio, ha motivato l’aumento dell’imposta con queste parole:

“Uno degli elementi che in questi ultimi anni hanno contribuito ad accrescere la difficolta’ a trovare alloggi, soprattutto nelle grandi città, è risultato essere l’incremento di casi di affitti brevi, soprattutto a fini turistici. Per questo si è ritenuto di inserire nel Disegno di legge di bilancio un’apposita disciplina in materia fiscale avente oggetto le locazioni concluse tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici”.

Legge di Bilancio 2026: rottamazione quinquies in elaborazione

Sempre in tema di equilibri di maggioranza, con la Manovra arrivano conferme anche sulla rottamazione delle cartelle, che insieme all’IRPEF, ha dato vita a un derby fiscale tra i partiti di Governo nei mesi scorsi.

Nonostante l’assenza nel Documento Programmatico di Bilancio, la Manovra porterà una nuova stagione di pace fiscale.

Nel testo del Disegno di Legge di Bilancio i primi punti fermi:

  • libero accesso a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi, anche in caso di adesione ad altre definizioni agevolate, compresa la quater in caso di decadenza fino al 30 settembre scorso;
  • incluse le cartelle fino alla fine del 2023;
  • a disposizione 9 anni per pagare: 54 appuntamenti bimestrali a partire dal 31 luglio 2026;
  • non ci sarà alcun ticket d’ingresso, ma si parte da un importo minimo della rata di 100 euro;
  • la decadenza arriva dopo due mancati pagamenti, ma con un “meccanismo maggiormente punitivo rispetto alle precedenti edizioni”, aveva anticipato Giorgetti. Le sue parole si traducono nell’esclusione dalla possibilità di richiedere nuove rateizzazioni ordinarie del debito.

Nella Legge di Bilancio 2026 anche un pacchetto stipendi

Accanto alle necessità imposte dagli equilibri politici, nella lista di priorità della prossima Legge di Bilancio non mancano le esigenze dettate dai tempi.

Nonostante la Manovra approvata lo scorso anno, abbia investito 14 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e contributivo la difesa degli stipendi e del poter d’acquisto di cittadini e cittadine resta prioritaria per l’economia del Paese.

Stando ai dati ISTAT, le retribuzioni reali restano più basse di 9 punti percentuali rispetto al 2021.

Non può mancare per il 2026 un pacchetto stipendi: si provare a rendere più leggero il Fisco su alcune voci della busta paga.

In campo c’è un miliardo e 900 milioni di euro che saranno utilizzati per diversi interventi:

  • riduzione dal 5 all’1 per cento dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività elevando anche la soglia per l’applicazione da 3.000 a 5.000 euro;
  • detassazione degli straordinari legati a turni, notturni e festivi, con novità ad hoc per il settore turistico;
  • flat tax al 5 per cento per i rinnovi contrattuali del 2025 e del 2026, ma con un meccanismo selettivo: solo per i redditi fino a 28.000 euro.

A questo elenco si aggiunge anche una esenzione più generosa per i buoni pasto: il limite passa da 8 a 10 euro.

Sfuma, invece, il rinnovo automatico dei contratti nazionali che risultano scaduti da 24 mesi per adeguarli all’indice dei prezzi al consumo. E non sembrano esserci novità all’orizzonte anche per le soglie di esenzione dei fringe benefit, i bonus erogati dal datore di lavoro, che fino al 2027 sono fissate a 1.000 euro e 2.000 euro per chi ha figli o figlie.

Sul fronte contributivo, invece, arriva la conferma, con qualche innovazione, anche per i bonus assunzione che riguardano giovani, donne e regioni della ZES Unica Sud e riguardano, però, i datori di lavoro.

Legge di Bilancio 2026: le possibili novità per le famiglie

In linea di continuità con gli interventi sugli stipendi, non può mancare nella Manovra uno spazio dedicato alle famiglie e al contrasto della povertà che, però, rimane risicato.

Il 14 ottobre mentre il Governo lavorava sulla Legge di Bilancio 2026, l’ISTAT ha pubblicato i dati sulla povertà in Italia nel 2024: le difficoltà assolute riguardano oltre 2,2 milioni di famiglie, l’8,4 per cento dei nuclei residenti.

In campo ci sono in totale per il triennio 3,5 miliardi di euro e anche in questo caso il lavoro da fare è chirurgico. Le due misure chiave individuate dal Governo assorbono già una parte importante delle risorse a disposizione: la conferma della carta dedicata a te, anche per il 2027, e la revisione del calcolo dell’ISEE valgono in totale un miliardo all’anno.

Il testo del Disegno di Legge di Bilancio conferma le ipotesi in circolazione da mesi sulla modifica della scala di equivalenza e sull’estensione del raggio d’azione dell’esenzione della prima casa: fino a 91.500 euro resterà fuori dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Le novità, adottate in attesa di una riforma più profonda, avranno un perimetro ristretto e saranno rilevanti solo per l’accesso e il calcolo di quattro prestazioni:

  • assegno di inclusione;
  • assegno unico;
  • bonus nido;
  • bonus nuovi nati.

Alla voce famiglia c’è anche il potenziamento del bonus mamme, che oggi arriva a un massimo di 480 euro e dovrebbe salire a 720 euro. Più che di un potenziamento dell’attuale contributo, però, si dovrebbe parlare di una ulteriore riscrittura della misura prevista lo scorso anno.

Per ora non trova conferma la proroga dei tre mesi di congedi parentali all’80 per cento: l’unica novità riguarda l’età limite di figli e figlie per l’accesso al periodo di astensione che dovrebbe passare da 12 a 14 anni.

Anche la casa avrà il suo spazio nella Manovra: saranno prorogate per il 2026, alle stesse condizioni previste per l’anno 2025, le regole per accedere alla detrazione delle spese sostenute per interventi edilizi. Senza un intervento in questo senso, ad esempio il bonus ristrutturazioni passerebbe al 36 e al 30 per cento dal 2026.

Legge di Bilancio 2026: il nodo dell’età pensionabile

Tra i capitoli più spinosi della Legge di Bilancio 2026 c’è, poi, quello delle pensioni.

Quest’anno il nodo da sciogliere riguarda l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi dal 2027 e che dovrebbe, quindi, passare a 67 anni e 3 mesi.

Ad aumentare sarà anche il requisito contributivo per la pensione anticipata ordinaria che passerà a:

  • 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini;
  • 42 anni e 1 mese di contributi per le donne.

Congelare i requisiti costerebbe 3 miliardi di euro, una cifra troppo alta. L’aumento prenderà forma in via graduale . E, come si legge nel testo del Documento Programmatico di Bilancio, il blocco riguarderà chi svolge attività usuranti e gravose.

La conferma sul meccanismo per gradi era arrivato dallo stesso Ministro Giorgetti al termine del Consiglio dei Ministri sul DDL Bilancio: “(la sterilizzazione) è confermata con un mese in più dal 2027 e altri due mesi dal 2028”.

Sempre il numero uno di via XX Settembre aveva annunciato anche l’incremento di 20 euro per le pensioni minime per chi si trova in condizione di difficoltà.

Accanto alla revisione del requisito dell’età, però, c’è anche la necessità di confermare le varie strade per la pensione anticipata: ma, per ora, la bozza in circolazione tiene in vita solo l’Ape sociale, lasciando fuori Opzione donna e quota 103.

Verso la Legge di Bilancio 2026: novità anche per le imprese

Infine, arrivano anche per le imprese le prime prospettive per il 2026. Ad annunciarli la stessa premier Giorgia Meloni:

  • reintroduzione di super e iperammortamento;
  • rifinanziamento del credito d’imposta per le zone economiche speciali (ZES) che arriva a 2,3 miliardi;
  • 100 milioni vanno, invece, alle zone logistiche semplificate (ZLS);
  • conferma anche per la Nuova Sabatini;
  • nuovo blocco per plastic e sugar tax per tutto il 2026.

Destinata alla pensione dopo solo un anno di vita, invece, l’IRES premiale.

Quando arriva la Legge di Bilancio 2026?

Dall’IRPEF alle pensioni è bene ricordare che tutte le novità di cui si parla in questa fase possono ancora cambiare forma.

Testo in pdf Legge di Bilancio 2026
Prima bozza della Legge di Bilancio 2026 del 18 ottobre 2025. La versione ufficiale si avrà solo dopo l’approvazione parlamentare, il cui iter si dovrà concludere entro il prossimo 31 dicembre (occorre evitare ritardi nell’approvazione anche per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio)

Con il Disegno di Legge di Bilancio, si fa un primo passo nel lungo percorso che porterà alla definizione della Manovra. E tutte le misure potranno subire ancora delle modifiche importanti.

Fondamentali i lavori dei prossimi due mesi con le discussioni in Parlamento e il parere atteso dall’UE a novembre.

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