Rottamazione quinquies: sulle rate si gioca una partita importante

Rosy D’Elia - Fisco

In vista della prossima Manovra si cerca un punto di equilibrio sulla rottamazione quinquies: una partita importante si gioca sulle rate. Com'è cambiato nel tempo il piano di scadenze?

Rottamazione quinquies: sulle rate si gioca una partita importante

Dal viceministro all’Economia e alle Finanze ancora una volta arriva una conferma sulla rottamazione quinquies: “nessuno nella maggioranza è contrario”, ha detto nella giornata dell’11 settembre.

Allo stesso tempo il padre della riforma fiscale non perde l’occasione per ribadire che va fatta “cum grano salis”, trovando un punto di equilibrio tra la proposta presentata dalla Lega e la necessità di non riaprire le porte della definizione agevolata a tutti e tutte indistintamente.

Sull’impostazione da dare è già al lavoro la Commissione Finanze del Senato che entro la scadenza del 22 settembre dovrà accogliere i diversi emendamenti.

Dal confronto parlamentare si dovrebbe arrivare all’impianto di quella che dovrebbe essere una “pace fiscale definitiva” e che sarà, quasi certamente, anche selettiva.

Rottamazione quinquies: importanti novità sulle rate allo studio

Il punto di partenza è la rateizzazione lunga di firmata dalla Lega. E sulla prossima rottamazione una partita importante si gioca proprio sulle rate, sul loro peso e sul loro numero.

Rottamazione quinquiesLa proposta della Lega
Cartelle interessate Debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER, ex Equitalia) nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023
Benefici Taglio integrale di sanzioni, interessi e aggio di riscossione. Il contribuente deve pagare solo la quota capitale del debito, più le spese per le procedure esecutive e di notifica
Modalità di pagamento La proposta prevede un piano di rateizzazione “light” in un massimo di 120 rate mensili di importo costante. Questo significa un piano di pagamento che può arrivare fino a 10 anni
Pagamento delle rate Le rate sono a cadenza mensile.
Decadenza dalla rottamazione A differenza delle precedenti rottamazioni (che prevedevano la decadenza dopo il mancato pagamento di una o poche rate), la proposta stabilisce che si decade dal beneficio solo in caso di mancato pagamento di 8 rate, anche non consecutive.
Effetti della domanda Cosa comporta la domanda:

  • Sospensione dei termini di prescrizione e decadenza;
  • Sospensione di precedenti dilazioni di pagamento;
  • Divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi o ipoteche;
  • Divieto di avviare nuove procedure esecutive o di proseguire quelle già in corso (a meno che non sia già avvenuto il primo incanto con esito positivo);
  • Il debitore non è considerato inadempiente per il rilascio del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva).
Procedura dopo la domanda L’AdER comunicherà al contribuente l’importo totale dovuto e l’ammontare delle singole rate

Nella proposta di legge presentata lo scorso febbraio ci sono diverse novità, tra queste:

  • una rateizzazione lunga delle cartelle in 120 rate e quindi 10 anni;
  • l’assenza di maxi rate;
  • la decadenza dopo 8 mancati versamenti. Oggi ne basta solo uno per perdere i benefici della definizione agevolata.

Questi tre elementi sono tra quelli più caratterizzanti, ma sono anche quelli da monitorare con più attenzione per sciogliere il nodo dell’utilizzo strumentale delle definizioni agevolate, sottolineato con forza anche dalla Corte dei Conti in più occasioni.

Rottamazione quinquies: il difficile equilibrio su numero delle rate

Il grande scarto tra le adesioni iniziali e i pagamenti effettivi, che negli anni è cresciuto sempre di più, dimostra che in alcuni casi la richiesta di pace fiscale serve in realtà per avere una tregua: prendere tempo e rallentare le procedure.

Se da un lato c’è l’intenzione di intervenire su questa prassi escludendo i cosiddetti recidivi, dall’altro una impostazione di questo tipo, con tabella di marcia e tempi di decadenza più ampi, potrebbe dare una previsione sempre meno affidabile delle possibili entrate.

Guardando al passato, è chiaro che la rateizzazione lunga non è un dettaglio, ma una innovazione che cambia profondamente i meccanismi di pace con il Fisco.

La stagione delle rottamazioni è stata inaugurata con un piano di rate molto esigue e tempi decisamente ristretti rispetto alle ipotesi attuali: 5 rate, poco più di un anno per i versamenti e l’impegno di versare importi importanti ai primi appuntamenti. Per poi passare nelle ultime edizioni a 5 anni e 18 versamenti.

Rottamazione Normativa Periodi di debito coinvolti Rate previste Scadenze principali
Prima rottamazione D.l. 193/2016 conv con legge n. 225/2016 2000 - 2016 Max 5 rate Prima rata 31 luglio 2017 - ultima rata 3 settembre 2018 Domanda entro 31
marzo 2017
Rottamazione-bis D.l. 148/2017 conv con legge n. 172/2017 2000 - settembre 2017 Max 5 rate Prima rata 31 luglio 2018 – ultima rata 28 febbraio 2019 Domanda entro 15
maggio 2018
Rottamazione-ter D.l. 119/2018 conv. con legge n. 136/2018 2000 - 2017 Max 18 rate (5 anni) Prima rata 31 luglio 2019 Ultima rata 30 novembre 2023 Domanda entro 30 aprile 2019 (prorogata al 31 luglio 2019)
Rottamazione-quater Legge 197/2022 (Legge di Bilancio 2023) 2000 - giugno 2022 Max 18 rate (5 anni) Prima rata 31 ottobre 2023 Ultima rata novembre 2027
Domanda entro 30 giugno 2023 Per i decaduti riammissione entro 30 aprile 2025

Paradossalmente, però, guardando ai dati sugli incassi diffusi sulla Corte dei Conti, tra la prima e la terza rottamazione le perdite maggiori si sono avute nel secondo caso, con un piano di rate più lungo e importi più esigui.

Nel caso della nuova rottamazione allo studio c’è un altro elemento di novità che dovrebbe arginare l’ampio scarto che si crea tra entrate attese ed effettive, ed è la decadenza dopo 8 mancati versamenti a cui si deve guardare considerando anche la cadenza mensile delle rate.

In ogni caso accanto all’ipotesi di allontanare il rischio della fuoriuscita dei contribuenti dal perimetro della definizione agevolata dando più chance, c’è anche una certezza: la decadenza lunga aumenta l’attesa e l’incertezza sulle somme che effettivamente potranno essere recuperate dallo Stato tramite la rottamazione.

Sono tutti aspetti di cui non si può non tenere conto nella nuova pace fiscale da inserire nella prossima Manovra. E l’equilibrio più delicato da raggiungere riguarda proprio il numero e il peso delle rate, rilevante non solo per i cittadini e le cittadine, ma anche per lo Stato.

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