Quali sono le novità in arrivo per le pensioni con la Legge di Bilancio 2026? Il cantiere è ancora aperto ma alcuni possibili interventi iniziano a prendere forma

Conferma per gli attuali canali per la pensione anticipata: Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, ma anche l’aumento dell’età pensionabile e i possibili interventi per bloccarlo o quantomeno rallentarlo.
Nel cantiere della Legge di Bilancio 2026 il capitolo dedicato alla previdenza è tra quelli che scottano di più.
Accantonata anche per quest’anno una riforma importante dell’interno sistema, il piatto principale della nuova Manovra riguarda il blocco dell’aumento dell’età per andare in pensione, che scatterà dal 2027.
Dovrebbero, invece, essere confermate senza novità i principali strumenti per l’uscita anticipata, in scadenza a dicembre.
Pensioni, dall’aumento dell’età alle conferme: le possibili novità per il 2026
Cosa cambia per le pensioni con la Legge di Bilancio 2026? I lavori per la stesura della nuova manovra sono entrati nel vivo e nella lista dei desideri ci sono anche degli interventi dedicati alla previdenza che, come per le altre proposte, dovranno fare i conti con le effettive risorse a disposizione, secondo le prime stime circa 16 miliardi di euro.
L’intervento principale, e il più discusso finora, del “pacchetto pensioni” nella Legge di Bilancio 2026 dovrebbe essere quasi certamente il blocco dell’aumento dell’età pensionabile che scatterà dal 2027.
A gennaio del 2027 scatterà l’aumento di tre mesi dei requisiti previdenziali per via dell’adeguamento alla speranza di vita che porterà la soglia per l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi d’età.
Ad aumentare sarà anche il requisito contributivo per la pensione anticipata ordinaria che passerà a:
- 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini;
- 42 anni e 1 mese di contributi per le donne.
Il blocco totale dell’aumento promesso a inizio anno da alcuni esponenti di Governo sembra ormai irraggiungibile considerato il costo troppo elevato: l’intervento costerebbe circa 3 miliardi di euro, troppi.
Lo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione sul Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), ha precisato che si tratterà di una “sterilizzazione selettiva” dell’aumento.
In pratica, dal 2027 l’aumento scatterà come previsto e dovrebbe essere bloccato o comunque limitato solo per pochi. Il Ministro ha parlato di lavoratori e lavoratrici precoci o che svolgono mansioni usuranti.
E anche qui non sarà immediata. La strada più probabile appare quella di un aumento graduale ma inesorabile. L’età pensionabile non aumenterà subito di 3 mesi ma dovrebbe salire di un mese ogni anno.
Sulla forma dell’intervento la discussione si prospetta ancora lunga, con pareri contrastanti anche all’interno della stessa maggioranza di Governo. I dettagli arriveranno con l’avanzamento dei lavori, il Consiglio dei Ministri si riunirà oggi per discutere del Documento programmatico di bilancio (DPB) e delle linee dello schema di disegno di Legge di Bilancio.
Pensione anticipata: tra scadenze e rinnovi
Sul capitolo pensione anticipata sembra, invece, esserci meno margine di discussione. A fine anno sono in scadenza i principali strumenti per l’uscita anticipata: Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale e come per gli anni passati si preannuncia il rinnovo per un altro anno.
La nuova riforma delle pensioni auspicata da tempo anche quest’anno resta nella lista dei desideri dato che, ora come ora, non ci sono sufficienti risorse. L’ipotesi più probabile resta appunto quella della conferma per un altro anno delle misure già oggi in vigore, vedremo se con qualche sorpresa come accaduto con la Legge di Bilancio 2024 che ha reso meno appetibile l’uscita con Quota 103.
Il canale, ricordiamo, consente l’uscita dal lavoro a chi matura 62 anni d’età e 41 di contribuzione, ma con alcune penalizzazioni, a partire dall’importo dell’assegno.
Per l’Ape Sociale sono già state stanziate nuove risorse dalla legge di conversione del DL Economia e il rinnovo appare quindi più probabile. La misura, però, è disponibile solo per alcune specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici (chi svolge mansioni gravose, invalidi civili, caregivers e disoccupati), i quali possono accedere alla prestazione che viene erogata fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata dopo aver compiuto almeno 63 anni e 5 mesi d’età e maturato i requisiti contributivi richiesti.
Anche Opzione Donna dovrebbe essere confermata in toto, come già accaduto con la Legge di Bilancio 2025. In assenza di ulteriori sorprese, per il prossimo anno la pensione anticipata dovrebbe restare confermata per le donne che maturano 61 anni d’età e 35 anni di contributi e rientrano nelle specifiche situazioni individuate dalla Legge di Bilancio 2023 (sono caregiver, dipendenti o licenziate da imprese in crisi o invalide al 74 per cento).
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, dall’aumento dell’età alle conferme: le possibili novità per il 2026