Fuori dalla rottamazione quinquies le multe e le tasse locali: nella messa a terra della pace fiscale 2026 arrivano ulteriori novità, in attesa del Consiglio dei Ministri chiamato a fornire le prime conferme

Esclusi dalla rottamazione quinquies i titolari di cartelle relative a multe e tasse locali.
Questa una delle linee tratteggiate nella definizione del perimetro della pace fiscale attesa nel 2026 e che dovrebbe quindi approdare nella prossima Legge di Bilancio.
Se da un lato per conoscere i dettagli su debitori ammessi ed esclusi bisognerà attendere quantomeno il testo del DdL di Bilancio 2026, dall’altro l’impossibilità di rottamare le cartelle relative a tasse e imposte di competenza degli enti locali sembra uno dei tasselli più certi.
Una via per restringere il campo e ridurre i costi, scoglio principale per l’avvio della “pace fiscale definitiva” annunciata dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Rottamazione quinquies: le novità in Legge di Bilancio 2026. Appuntamento in diretta il 15 ottobre alle ore 12.30 sui canali di Informazione Fiscale per conoscere le opportunità della nuova pace fiscale in arrivo.
Rottamazione quinquies, gli esclusi: fuori dalla pace fiscale multe e tasse locali
La forma che sembra prendere la nuova rottamazione delle cartelle appare di gran lunga ridimensionata rispetto a quella prevista dal progetto di legge originario, presentato dalla Lega.
A cambiare sarà quasi certamente la durata complessiva, con un massimo di 108 rate in 9 anni (invece delle 120 per 10 anni), calibrata in ogni caso in base al valore totale del debito: la previsione di una rata minima di 50 euro accorpa i pagamenti, rendendo la nuova pace fiscale ancor meno vantaggiosa delle precedenti edizioni di definizione agevolata.
Nel pacchetto di “limature” che prendono forma nelle ultime ore, quelle decisive per la stesura della Legge di Bilancio 2026, a emergere è anche il perimetro degli esclusi. Non tutti i titolari di cartelle emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione potranno accedere alla rottamazione quinquies, e in particolare dovrebbero rimanerne fuori i titolari di debiti relativi a multe e tasse locali.
Dalle contravvenzioni amministrative, fino alle cartelle relative all’IMU e alla TARI, la nuova rottamazione potrebbe non replicare le regole previste dalle precedenti edizioni di definizione agevolata delle cartelle, che hanno consentito ai singoli Enti di scegliere se far rientrare nella sanatoria anche le entrate di propria competenza.
Una rottamazione solo per gli avvisi bonari? Possibile stop per redditi e imposte non dichiarati
L’esclusione prevista per le cartelle relative a tributi locali si affianca all’ipotesi, emersa nelle ultime ore, di restringere l’ambito di applicazione della rottamazione quinquies solo alle cartelle che riguardano omessi versamenti di imposte regolarmente dichiarati.
Via libera quindi alla pace fiscale nel 2026 per chi ha correttamente dichiarato i propri redditi, non ha pagato le imposte dovute ed è stato oggetto di avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle Entrate, per importi poi affidati all’AdER per la riscossione.
Al contrario, le porte della rottamazione potrebbero chiudersi per chi è stato oggetto di accertamento da parte del Fisco, ed è titolare di cartelle che riguardano per l’appunto redditi omessi, non dichiarati, e successivamente individuati dall’Agenzia delle Entrate.
Questa la possibile traduzione pratica della “rottamazione solo per i meritevoli” annunciata dal Titolare del MEF, Giancarlo Giorgetti.
Per le prime conferme sarà in ogni caso fondamentale attendere ancora. Oggi, 14 ottobre, il Consiglio dei Ministri si riunirà per l’approvazione del Documento programmatico di bilancio.
Il testo del disegno di legge contenente l’articolato della Manovra dovrebbe arrivare al tavolo del Governo giovedì 16 ottobre.
Poi partirà l’iter parlamentare, che darà la forma definitiva alla Legge di Bilancio 2026 entro la fine dell’anno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quinquies 2026, verso l’esclusione per multe e tasse locali