Una tassa sui contanti per i pagamenti superiori a 5.000 euro, ma anche un bonus per la ristrutturazione delle tombe e un nuovo condono: gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026 sono circa 5.500, con 1.600 proposte presentate dalla Maggioranza. Un focus sulle proposte dei partiti
Legge di Bilancio 2026 in fase di revisione e dalla tassa di 500 euro sui contanti fino ad arrivare al bonus sulle tombe, è tempo di proposte da parte dei partiti.
Il capitolo dei correttivi richiesti è corposo: in Commissione Bilancio del Senato sono stati presentati in tutto circa 5.500 emendamenti, 1.600 dei quali arrivano dalla maggioranza. Un numero altissimo sul quale è inevitabile una scrematura e già dalla prossima settimana si arriverà al numero massimo di 414 proposte in tutto, per rendere più fluido il lavoro di esame.
Al centro delle richieste non vi sono però solo le tematiche centrali della Legge di Bilancio 2026. Attesissimi i correttivi sulla rottamazione quinquies, sulla cedolare secca e sulle agevolazioni per le imprese, ma anche le proposte delle opposizioni per riequilibrare il taglio dell’IRPEF.
In un bacino di modifiche ai contorni già disegnati nel DdL presentato dal Governo alla metà di ottobre, si affiancano le richieste che puntano ad ampliarne la portata, compreso il nuovo condono edilizio richiesto da Forza Italia.
Dalla tassa sui contanti, al bonus per le tombe fino al condono: gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026
Non sembra aver colto nel segno l’indicazione di prudenza arrivata dalla Premier Meloni ai membri dei partiti di Maggioranza sulle richieste di revisione alla Legge di Bilancio 2026. I 1.600 emendamenti depositati in Commissione entro il 14 novembre ne sono la prova e a stupire è la richiesta di modifiche di natura disparata, che esulano dall’impianto stesso della Manovra.
Tra le proposte spunta ad esempio una tassa sui pagamenti con contanti di valore superiore a 5.000 euro e fino a 10.000 euro. Una via, chiesta da Fratelli d’Italia, per superare il limite ad oggi previsto e che passerebbe però dall’obbligo di versare un’imposta di bollo pari a 500 euro.
Sempre nel capitolo delle tasse, entra in campo in via ufficiale la richiesta di una tassazione agevolata per la rivalutazione dell’oro da investimento, applicando un’aliquota del 12,5 per cento anziché del 26 per cento, così come quella di un prelievo di 1 o 2 euro per i piccoli pacchi extra-UE.
Sul fronte dei nuovi prelievi, tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026 c’è poi la richiesta di patrimoniale arrivata dai partiti di opposizione, e in particolare da Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) che chiede un’imposta fissa dell’1,3 per cento sulle grandi ricchezze superiori a 2 milioni di euro.
Non solo tasse, ma anche bonus. Non manca nel menù delle proposte il capitolo delle nuove agevolazioni, come quella proposta da Forza Italia che chiede di estendere la disciplina del bonus ristrutturazioni del 36 per cento anche per le tombe. Proposta alla quale si affianca quella di uno sconto fiscale del 19 per cento per i soggiorni vacanza legati a motivi di salute, come ad esempio le cure termali.
Un pacchetto di agevolazioni nel quale non manca il capitolo condoni, guardando in particolare agli abusi edilizi. Da Fratelli d’Italia arriva infatti la richiesta di riaprire i termini della sanatoria introdotta nel 2003 per regolarizzare i lavori difformi.
Torna poi in campo la proposta di includere tra le spese d’istruzione detraibili quelle relative ai libri di testo, avanzata da Noi Moderati, per rispondere al problema dell’aumento dei prezzi.
Emendamenti su rottamazione quinquies e cedolare secca: si apre la partita dei correttivi con la discussione sulla Manovra 2026
Una serie di richieste che esulano dall’impianto della Manovra disegnato dal Governo, alla quale si affiancano quelle che entrano nel merito dei contenuti del testo.
Sono gli emendamenti sulla rottamazione quinquies quelli più attesi. In campo l’ipotesi di ridurre gli interessi in caso di rateizzazione, dal 4 al 3 per cento, ma anche di consentire il passaggio alla nuova definizione agevolata per chi è in regola con la rottamazione quater. In cantiere anche l’estensione agli accertamenti per errori formali.
In ballo anche lo stop all’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi stipulati tramite intermediari e piattaforme. Attualmente il DdL di Bilancio 2026 prevede il rialzo dal 21 al 26 per cento e la richiesta che arriva in particolare da Forza Italia è di abolire la norma, anche se l’ipotesi più plausibile è che si vada verso un ammorbidimento del balzello, portando l’aliquota al 23 per cento.
A queste proposte si affianca la richiesta di una ricalibrazione complessiva della flat tax sugli affitti, portando l’aliquota per lo locazioni a lungo termine dal 21 al 15 per cento.
Non da meno, nel capitolo dei correttivi alla Legge di Bilancio 2026 entra anche il pacchetto di misure per le imprese. Nel mirino lo stop al blocco delle compensazioni previsto dal 1° luglio 2026, così come l’obbligo di regolarità fiscale per i pagamenti delle fatture ai professionisti da parte della Pubblica Amministrazione.
C’è poi il tema dei nuovi super e iper ammortamenti per gli investimenti delle imprese: in questo caso la richiesta è di prevedere una durata pluriennale del piano, anche per il 2027 e il 2028, di modo da costruire un piano di incentivazione più stabile nel tempo.
Ed è proprio per le richieste che entrano nel perimetro della Manovra da 18,5 miliardi proposta dal Governo che potrebbe tornare utile intervenire sul capitolo delle nuove entrate: dall’oro, fino ai contanti, nuove tasse funzionali al completamento degli obiettivi previsti dal DdL di Bilancio.
Quel che è certo è che con la presentazione degli emendamenti si aprono i lavori effettivi sul testo, da approvare entro la fine dell’anno per diventare ufficialmente legge.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Tassa sui contanti, bonus tombe e condono: cosa c’è negli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026