Tassa sui pacchi extra UE già dal 2026: l’obiettivo di Giorgetti

Rosy D’Elia - Tasse

Oggi a Bruxelles si riunisce il Consiglio Ecofin: si discute l'eliminazione della soglia di esenzione dai dazi doganali per introdurre una tassa sui pacchi extra UE. Giorgetti punta ad anticiparla al 2026

Tassa sui pacchi extra UE già dal 2026: l'obiettivo di Giorgetti

“Ragionevole e auspicabile”: con queste parole il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva commentato la scorsa primavera un tassa di due euro sui pacchi che arrivano da paesi extra UE, ipotesi che oggi diventa un punto di discussione concreto nel Consiglio europeo ECOFIN a Bruxelles.

Nel mirino gli ordini sulle piattaforme online in cui è possibile comprare di tutto e di più a prezzi fuori mercato: è lo stesso Parlamento UE a citare esplicitamente i casi di Temu e Shein nella presentazione della novità.

Con i colleghi europei si cerca un accordo per eliminare la soglia di esenzione dei dazi doganali e definire il perimetro del prelievo: dall’importo da applicare alla necessità di non gravare su chi acquista.

E l’Italia è in prima linea. L’obiettivo di Giorgetti non è solo “approvare la direttiva che introduce la tassazione sui piccoli pacchi extra UE, ma anche per far anticipare la sua applicazione già a partire dal 2026”, tanto che già si parla di un ingresso per direttissima nella prossima Manovra per una applicazione immediata della novità.

Tassa sui pacchi extra UE dal 2026: se ne parla all’ECOFIN

La volontà di chiedere un biglietto di ingresso per i piccoli pacchi che arrivano dai paesi extra UE nasce dal boom di spedizioni degli ultimi anni.

Secondo i dati riportati dalla Commissione Europea, lo scorso anno sono arrivati 4,6 miliardi di articoli di basso valore, sotto i 150 euro che attualmente non sono sottoposti a dazi doganali.

Una mole importante che pone questioni non sono di “natura logistica” ma anche “ambientale”, aveva sottolineato Giorgetti durante il Festival dell’Economia di Trento.

Per passare dalla teoria alla pratica, il primo passo è un accordo politico sull’eliminazione della soglia di esenzione dai dazi doganali per le merci che entrano nell’UE che dovrebbe essere raggiunto proprio oggi, 13 novembre, a Bruxelles.

Tassa sui pacchi extra UE: l’Italia punta a introdurre la novità già dal 2026

Restano, poi, da definire alcuni punti cruciali prima di introdurre una tassa sui piccoli pacchi extra UE: prima di tutto, l’importo del contributo, si parla di due euro che deve essere comunque conforme alle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ma anche la necessità di gravare sulle piattaforme e non sui consumatori.

Sono questi i punti evidenziati anche dagli eurodeputati nelle raccomandazioni dello scorso luglio finalizzate a migliorare il controllo dell’afflusso di merci di basso valore provenienti da Paesi terzi.

Definiti questi aspetti, l’Italia, così come la Francia, sembra intenzionata ad applicare con effetto immediato la nuova forma di tassazione, tanto che si parla già di un ingresso della novità nella prossima Manovra. Decisivi gli accordi ECOFIN e i lavori che si svolgeranno in Parlamento sul testo del Disegno di Legge di Bilancio.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network