Irpef, scadenza saldo e acconto 2019: calcolo, rateizzazione e codice tributo F24

Scadenza secondo acconto Irpef: dal 30 novembre, che cade di sabato, slitta al 2 dicembre. Versamento secondo le nuove regole disposte dal decreto fiscale 2020 (DL 124/2019), ecco le ultime novità e come procedere.

Irpef, scadenza saldo e acconto 2019: calcolo, rateizzazione e codice tributo F24

Scadenza secondo acconto Irpef relativo al periodo di imposta 2019: dal momento che il 30 novembre è sabato, il termine ultimo slitta a lunedì 2 dicembre. Banco di prova per le nuove regole introdotte dal DL numero 124 del 2019.

Alla luce di quanto previsto dall’articolo 58 del decreto fiscale 2020, infatti, i contribuenti potranno ricalcolare l’importo dovuto con le nuove disposizioni. Si tratta, in sostanza, di una riduzione per effetto della quale invece del 60% sarà possibile versare il 50% (per coloro che ovviamente hanno già versato il primo acconto del 40%).

A regime, quindi dal prossimo anno, gli acconti dovranno essere versati in due rate - giugno e novembre - pari al 50% ciascuna.

Si ricorda in questa sede che la scadenza ordinaria per il pagamento di saldo e primo acconto Irpef è stata oggetto di proroga allo scorso 30 settembre per i soggetti che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA. La proroga è parte della legge di conversione del famoso Decreto Crescita, ed è ufficiale che si applica anche a minimi e forfettari.

Analizziamo quindi le regole sul calcolo dell’Irpef, nonché sulle modalità di rateizzazione e sulle istruzioni per pagare con il modello F24.

Le imposte sui redditi per i contribuenti che presentano il modello Redditi (ex Unico) devono essere versate in due diverse scadenze: la regola generale prevede per Irpef, Ires e Irap (così come per altre imposte come la cedolare secca o IVIE e IVAFE) il meccanismo del saldo e dell’acconto.

Diverse le regole per i contribuenti che presentano il modello 730: in tal caso, le operazioni di conguaglio Irpef vengono effettuate dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, con l’addebito dell’Irpef emersa dalla dichiarazione dei redditi direttamente sullo stipendio o sulla pensione.

Le scadenze ordinarie sono due: la prima (saldo e primo acconto) è fissata al 30 giugno e la seconda, invece, è il 30 novembre (secondo acconto Irpef).

Il termine ordinario del 30 giugno (che cade di domenica) nel 2019 ha subito una proroga automatica al 1° luglio, ulteriormente rinviato per i soggetti che beneficiano della proroga al 30 settembre.

Il calcolo dell’acconto Irpef 2019 dovrà essere effettuato come di consueto mediante metodo storico o previsionale ed il versamento dovrà essere effettuato mediante modello F24 ed utilizzando i codici tributi appositamente istituiti dall’Agenzia delle Entrate.

Di seguito tutte le regole ed istruzioni per il versamento di saldo e acconto Irpef 2019, nonché le scadenze per il pagamento a rate e le modalità di compilazione del modello F24.

Scadenza Irpef secondo acconto 30 novembre 2019: ecco le nuove regole previste dal Decreto Fiscale 2020

L’articolo 58 del decreto fiscale 2020 ha modificato le regole per il calcolo degli acconti dovuti sulle imposte sui redditi.

La norma, in particolare, prevede quanto segue:

I versamenti di acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle società, nonché quelli relativi all’imposta regionale sulle attività produttive sono effettuati, ai sensi dell’articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 2001, n. 435, in due rate ciascuna nella misura del 50 per cento

Di conseguenza si potranno avere le seguenti situazioni:

  • per i contribuenti che hanno già versato il primo acconto ma non il secondo, si potrà procedere con il ricalcolo della somma dovuta, in modo da pagare un po’ meno il prossimo 30 novembre, fermo restando che la minore quota finanziaria da versare a novembre si dovrà evidentemente versare con il saldo di giugno;
  • per i contribuenti che versano il secondo acconto in un’unica soluzione sarà possibile ridurre l’importo dal 100% al 90% del dovuto;
  • per i contribuenti che dovessero aver già versato il secondo acconto in misura piena, tale importo semplicemente si scomputerà dal saldo dovuto il prossimo anno;
  • per il prossimo anno, gli acconti andranno quindi versati in due soluzioni pari al 45% ciascuna (metà del 90%).

Scadenza Irpef, versamento saldo 2018 e primo acconto 2019: calcolo importo

Immutate ad ogni modo le regole per il calcolo dell’importo di acconto Irpef 2019 che andava versato entro la scadenza del 30 settembre per i titolari di partita IVA che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA).

Sono due i metodi da utilizzare per determinare l’importo Irpef da indicare nel modello F24:

  • il metodo storico prevede il calcolo dell’imposta da pagare semplicemente avendo come riferimento quanto pagato nel periodo d’imposta precedente;
  • il metodo previsionale, invece, prevede il calcolo degli acconti Irpef sulla base di quanto si prevede di conseguire come reddito nell’anno in corso. Quindi se per esempio il contribuente prevede di conseguire un reddito inferiore rispetto al periodo d’imposta precedente, allora gli acconti possono essere pagati in misura inferiore. In questo caso si raccomanda ai contribuenti potenzialmente interessati di prestare massima attenzione alla riduzione degli acconti. Qualora, infatti, a consuntivo dovesse risultare un calcolo errato - nel senso che il reddito conseguito sia, a posteriori, maggiore di quello atteso - allora l’Agenzia delle Entrate avrebbe titolo per contestare l’insufficiente versamento.

Quando si utilizza il metodo storico, il calcolo degli acconti Irpef 2019 viene effettuato utilizzando come riferimento il rigo RN34 della dichiarazione dei redditi.

Scadenza saldo e primo acconto Irpef 2019

La scadenza Irpef 2019 non riguarda tutti i contribuenti.

Se il saldo delle imposte emerso sulla base della dichiarazione dei redditi 2019 è dovuto, si dovrà pagare l’acconto entro la scadenza del 1° luglio o 30 settembre seguendo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate:

  • per un importo non superiore a 51,65 euro l’acconto non è dovuto;
  • per un importo compreso tra 51,65 e 257,52 euro l’acconto deve essere pagato in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2019 (slitta a lunedì 2 dicembre);
  • per un importo superiore a 257,52 euro occorre procedere al versamento in due rate:
    • primo acconto pari al 40% del 100% del saldo dovuto per l’anno precedente entro il 1° luglio ovvero entro il 31 luglio con maggiorazione dello 0,40%;
    • secondo acconto 60% entro il 30 novembre (2 dicembre). Qui come si diceva sopra è intervenuto però il decreto fiscale 2020, motivo per cui tale quota andrebbe oggi ricalcolata considerando il 50% (ovvero il 90% - nuova base di riferimento per il calcolo - meno il 40% eventualmente già versato).

Le imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2019 possono essere versate anche a rate.

La rateizzazione Irpef 2019 dovrà essere in ogni caso completata entro il mese di novembre ma le scadenze per i titolari di partita IVA sono condizionate dalla proroga della scadenza del 1° luglio 2019.

Rateizzazione saldo e acconto Irpef 2019: scadenze delle rate e interessi

L’Irpef, così come Ires, Irap, cedolare secca e tutte le imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi 2019, potranno essere rateizzate, sia per quanto riguarda il saldo dovuto per il 2018 che l’acconto d’imposta relativo al 2019.

Per il versamento del saldo d’imposta e di prima rata di acconto Irpef è ammessa la rateizzazione fino ad un massimo di 6 rate, da completare entro il mese di novembre.

Tutti i contribuenti possono versare in rate mensili le somme dovute a titolo di saldo e acconto delle imposte sui redditi, compresi i contributi risultanti dal quadro RR sulla quota eccedente il minimale.

L’unica scadenza non rateizzabile è quella del 30 novembre, relativa al secondo acconto delle imposte e dei contributi che tuttavia cadendo di sabato è prorogata automaticamente a lunedì 2 dicembre 2019.

Secondo le regole ordinarie, i contribuenti non titolari o titolari di partita IVA possono effettuare il pagamento della prima rata entro il 1° luglio 2019 ovvero entro i successivi 30 giorni (il 31 luglio) maggiorando l’importo dovuto dello 0,40 per cento a titolo d’interesse corrispettivo.

Si riportano di seguito le tabelle con le scadenze contenute nelle istruzioni del modello Redditi 2019 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate:

  • Rateizzazione imposte 2019 contribuenti non titolari di partita IVA:
RATA VERSAMENTO INTERESSI % VERSAMENTO (*) INTERESSI %
1° luglio 31 luglio
31 luglio 0,32 31luglio 0,00
2 settembre 0,65 2 settembre 0,33
30 settembre 0,98 30 settembre 0,66
31 ottobre 1,31 31 ottobre 0,99
2 dicembre 1,64 2 dicembre 1,32

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento

  • Ecco invece il calendario della scadenza dell’Irpef per i titolari di partita IVA non soggetti alla proroga al 30 settembre:
RATAVERSAMENTOINTERESSI %VERSAMENTO (*) INTERESSI %
1 luglio
16 luglio 0,17 31 luglio
20 agosto 0,50 20 agosto 0,18
16 settembre 0,83 16 settembre 0,51
16 ottobre 1,16 16 ottobre 0,84
18 novembre 1,49 18 novembre 1,17

Come si è più volte ricordato nel corso dell’articolo, per i titolari di partita IVA la proroga delle imposte relative alla dichiarazione dei redditi 2019 ha portato la scadenza del 1° luglio al 30 settembre, esclusivamente per coloro che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA.

Si è creato quindi un terzo calendario di scadenze per chi ha optato per la rateizzazione del saldo e dell’acconto Irpef 2019:

  • prima, seconda, terza e quarta rata entro la scadenza del 30 settembre 2019;
  • quinta rata entro il 16 ottobre;
  • sesta ed ultima rata entro il 18 novembre.

Versamento saldo 2018 e acconto Irpef 2019: codice tributo e istruzioni compilazione modello F24

Per il versamento dell’Irpef e di tutte le imposte, i contribuenti dovranno utilizzare il modello F24.

I contribuenti titolari di partita IVA sono obbligati ad effettuare il versamento di saldo e acconto Irpef 2019 in modalità telematica, compilando il modello F24 direttamente o tramite intermediari.

I contribuenti non titolari di partita IVA, invece, potranno utilizzare anche il modello F24 cartaceo.

In ambedue i casi, in sede di compilazione, sarà necessario indicare nel modello F24 i seguenti dati:

  • codice fiscale;
  • dati anagrafici;
  • domicilio fiscale;
  • anno d’imposta per il quale si versa il saldo o l’acconto;
  • codice tributo per imputare correttamente le somme versate.

I codici tributo Irpef da indicare nel modello F24 sono i seguenti:

  • 4001: Irpef – Saldo
  • 4033: Irpef – Acconto prima rata
  • 4034: Irpef – Acconto seconda rata o unica soluzione
  • 1668: Interessi pagamento dilazionato. Importi rateizzabili Sez. Erario

In merito alle istruzioni per la compilazione del modello F24, si ricorda che gli interessi relativi agli importi a debito rateizzati di ciascuna sezione dovranno essere esposti cumulativamente in un’unico rigo all’interno della stessa sezione, utilizzando l’apposito codice tributo.

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