Meno imposte sugli stipendi e assunzioni agevolate al centro del DDL Bilancio e dei decreti fiscali

Il Consiglio dei Ministri nella settimana in chiusura oggi ha approvato il disegno di Legge di Bilancio, i primi due decreti attuativi della riforma fiscale e un decreto con misure urgenti già approdato in Gazzetta Ufficiale. Al centro le agevolazioni fiscali finalizzata agli aumenti degli stipendi e le agevolazioni per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato nel 2024

Meno imposte sugli stipendi e assunzioni agevolate al centro del DDL Bilancio e dei decreti fiscali

Quella che sta per concludersi è stata una settimana ricchissima di novità che anticipano ciò che aspetta il mondo del Fisco e del Lavoro nel 2024.

Lunedì 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2024 ma non solo. Assieme al DDL Bilancio sono stati approvati i primi due decreti attuativi della riforma fiscale, con le novità in materia di IRPEF e altre misure in tema di imposte sui redditi, ma anche di fiscalità internazionale.

Inoltre, è stato approvato un decreto fiscale con misure urgenti, pubblicato a tempo di record in Gazzetta Ufficiale. Tra le novità l’anticipo della perequazione delle pensioni e il rinnovo del bonus da 550 euro per il part time.

Infine, novità anche dall’Agenzia delle Entrate in favore dei contribuenti in regime forfettario.

Il Consiglio dei Ministri approva il DDL di Bilancio 2024

Era stato annunciato e così è stato.

Quella del 2024 sarà una Manovra incentrata sul sostegno a famiglie e lavoratori con redditi medio bassi, soprattutto per contrastare la perdita del potere d’acquisto.

Il DDL approvato lunedì e presentato in conferenza stampa il giorno stesso contiene una serie di importanti novità a partire dai 10 miliardi di euro per la conferma del taglio del cuneo fiscale del 7 e del 6 per cento per i redditi rispettivamente sotto i 25.000 e i 35.000 euro.

Nel testo, poi, trovano spazio anche una serie di altre misure:

  • detassazione premi di produttività con aliquota al 5 per cento;
  • fringe benefit: esenzione fino a 1.000 euro e fino a 2.000 per dipendenti con figli e figlie;
  • decontribuzione totale per le donne con almeno due figli;
  • conferma dell’ISCRO, l’indennità straordinaria per gli autonomi;
  • riduzione canone Rai in bolletta;
  • nuove modalità di accesso alla pensione anticipata;
  • conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un ulteriore mese al 60 per cento;
  • incremento del fondo per il bonus asilo nido;
  • conferma della carta dedicata a te e del bonus bollette.

Una delle novità assolute, annunciate dalla stessa Premier Meloni in conferenza stampa è il cosiddetto bonus mamme 2024, l’esonero totale dal pagamento della contribuzione previdenziale per le lavoratrici con almeno 2 figli.

A questo, poi, si aggiunge un mese di congedo parentale retribuito al 60 per cento anziché al 30 e un incremento del fondo per il bonus asilo nido.

Novità anche in materia di fringe benefit e per i lavoratori dipendenti pubblici, per i quali si prevede una spesa di oltre 7 miliardi destinata al rinnovo dei contratti.

Trovano spazio, poi, anche alcune novità in materia di previdenza.

Le principali modifiche riguardano la pensione anticipata con la vecchia Quota 103 che diventa Quota 104 (aumenta il requisito anagrafico) e Opzione Donna e Ape Sociale che lasciano il posto ad un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consentirà l’uscita anticipata dal lavoro con 63 anni d’età e 36 di contributi, 35 per le donne.

Nel 2024 IRPEF a tre aliquote e agevolazioni fiscali per le aziende che assumeranno a tempo indeterminato

Dal Consiglio dei Ministri di lunedì è arrivata anche l’approvazione dei primi due decreti attuativi della riforma fiscale, prevista dalla legge delega n. 111/2023:

  • il primo è dedicato alla revisione di IRPEF e IRES:
    • nel primo caso si passerà a un sistema di calcolo basato su tre aliquote, con l’accorpamento del primo e del secondo scaglione di reddito con una prima fascia che arriverà a 28.000 euro e sarà tassata con un’aliquota del 23 per cento;
    • nel secondo caso si introduce un meccanismo di agevolazione legato alle assunzioni da parte delle imprese, con maggiori benefici per chi favorisce l’occupazione di donne, giovani ed ex percettori del reddito di cittadinanza.
  • il secondo è dedicato alla fiscalità internazionale, prevedendo tra l’altro l’introduzione della global minimum tax.

La nuova IRPEF per ora è prevista solamente per il 2024 e secondo le stime dovrebbe portare come beneficio aumenti fino a un massimo di 22 euro al mese. Per chi ha redditi superiori a 50.000 euro, poi, viene introdotta una franchigia per l’accesso alle detrazioni.

Le novità del decreto fiscale pubblicato in Gazzetta Ufficiale

Sempre lo scorso lunedì, il CdM ha approvato anche un decreto fiscale di accompagnamento alla Legge di Bilancio 2024, con “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.

Un provvedimento approdato in tempi record in Gazzetta Ufficiale, il giovedì. Queste le principali misure in materia di fisco e lavoro in vigore dal 19 ottobre 2023:

  • anticipo del conguaglio perequazione pensioni al 1° dicembre
  • Anticipo rinnovo contratti pubblici
  • Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte per le partite IVA fino a 170.000 euro di ricavi o compensi
  • Rifinanziamento bonus trasporti 2023
  • Bonus 550 euro per il part time ciclico
  • Reddito di cittadinanza, proroga del termine di presa in carico da parte dei servizi sociali
  • recupero prestazioni indebite per i pensionati dal 31 dicembre 2024
  • Proroga sanatoria bonus ricerca e sviluppo

La novità principale è senz’altro l’anticipo a dicembre del conguaglio di perequazione delle pensioni relativo al 2022, con l’obiettivo di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, che per il 2022 si è attestata sull’8,1 per cento.

Si tratta dello 0,8 per cento, con arretrati, che si andrà ad aggiungere al 7,3 per cento già applicato.

Novità anche per gli statali. Oltre al rinnovo dei contratti previsto dalla Manovra riceveranno con la busta paga di dicembre 2023 il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale.

In tema di agevolazioni, viene rifinanziato per gli ultimi mesi del 2023 il bonus trasporti e viene risposto il bonus 550 euro in favore dei lavoratori e delle lavoratrici con contratto di lavoro part time ciclico.

L’articolo 4 del decreto, poi, disciplina le novità in materia di rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi per le partite IVA. La misura si applicherà alle partite IVA con fatturato fino a 170.000 euro e a livello operativo il rinvio del maxi acconto di novembre riprenderà in linea di massima lo schema già previsto per le scadenze di fine giugno.

Infine, per quanto riguarda i percettori del reddito di cittadinanza, viene prorogata al 30 novembre 2023 la scadenza precedentemente fissata al 31 ottobre per l’invio della comunicazione all’INPS di avvenuta presa in carico da parte dei servizi sociali.

Rimane l’obbligo di compilazione del quadro RS per i forfettari

In settimana sono arrivate novità anche per i contribuenti in regime forfettario.

L’Agenzia delle Entrate, nel corso dell’audizione del 17 ottobre scorso presso la Commissione VI Finanze e Tesoro del Senato, ha chiarito che la proroga per la comunicazione delle spese sostenute da parte dei contribuenti forfettari, con il rinvio al 30 novembre 2024, riguarda solo la compilazione del quadro RS per il periodo di imposta 2021.

Pertanto, soltanto per l’anno di imposta 2021 è consentito l’adempimento entro il 30 novembre 2024 senza il pagamento di sanzioni e interessi, come previsto dal decreto proroghe.

Un adempimento che, dunque, rimane per i contribuenti in regime forfettario con obbligo di comunicazione delle spese sostenute.

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