Novità sugli stipendi in arrivo con la Manovra 2026. La necessità di garantire qualche aumento in busta paga si scontra con le risorse disponibili: in campo solo misure selettive. Per ogni flat tax c'è un limite di reddito
Nella corsa verso l’adeguamento al costo della vita, gli stipendi italiani arrancano: gli ultimi dati ISTAT indicano le retribuzioni reali ancora inferiori di 8,8 punti percentuali rispetto a gennaio 2021.
Dall’esigenza di recuperare terreno nasce il pacchetto di interventi contenuto nella Manovra 2026. Si punta ad alleggerire il Fisco per garantire qualche aumento in busta paga. Ma quanti potranno beneficiare delle flat tax pensate per i dipendenti?
Quest’anno, con la Legge di Bilancio, c’è ben poco da spendere. Di conseguenza, anche le novità in arrivo sugli stipendi si preannunciano selettive: ad ogni agevolazione corrisponde un limite ben preciso.
La programmazione economica di quest’anno può contare su un bacino di risorse di 18,7 miliardi, solo 700 milioni in più della somma stanziata con la Manovra precedente solo per il taglio del cuneo fiscale e per l’IRPEF a tre aliquote.
Le novità in vigore dal 1° gennaio interessano una platea di circa 33 milioni di contribuenti.
Mentre quest’anno così come le spese sono ben più ristrette anche la platea dei dipendenti interessati dalle novità sarà ben selezionata, oltre i 13,6 milioni di contribuenti che beneficeranno del taglio IRPEF sulla seconda aliquota, che passerà dal 35 al 33 per cento.
Il pacchetto stipendi per il 2026 è contenuto nell’articolo 4 del Disegno di Legge di Bilancio che si appresta ad affrontare il suo iter in Parlamento.
La necessità di preservare il potere d’acquisto di tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici dipendenti si scontra con le possibilità di intervento legate alla mancanza di fondi disponibili. E il risultato è un Fisco più leggero su voci specifiche della busta paga ed entro precisi limiti di reddito.
| Importi interessati | Tipologia di Flat tax ed eventuali limiti di applicazione | Limite di reddito di lavoro dipendente |
|---|---|---|
| Aumento che deriva dai rinnovi contrattuali | 5 per cento | 28.000 euro |
| Premi di produttività | 1 per cento fino a 5.000 euro | 80.000 euro |
| Straordinari e maggiorazioni per lavoro notturno, in turni, nei giorni festivi e di riposo | 15 per cento fino a 1.500 euro | 40.000 euro |
La Manovra 2026 punta all’aumento degli stipendi, ma l’obiettivo si scontra con i limiti di reddito
In particolare, con una imposta sostitutiva pari al 5 per cento, si valorizzano gli aumenti di stipendio legati a rinnovi contrattuali firmati nel 2025 e nel 2026, che le relazioni tecniche quantificano in media pari a 680 euro.
Ma non ad ampio raggio: solo per chi ha un reddito fino a 28.000 euro, entro il primo scaglione IRPEF che non beneficia dell’ulteriore taglio previsto sempre dalla prossima Manovra.
Tra rinnovi già firmati e in arrivo, gli aumenti detassati, e quindi più alti, sugli stipendi del prossimo anno interesseranno circa 3,3 milioni di dipendenti per un costo di circa 470 milioni di euro tra il 2026 e il 2028.
E via via che si analizzano le diverse novità, il perimetro si fa sempre più stretto. In linea con gli obiettivi di riforma fiscale, si prevede una flat tax del 15 per cento anche sugli straordinari e in generale sulle maggiorazioni che derivano da lavoro notturno o in turni e dalle attività svolte nei giorni festivi e di riposo.
Ma anche in questo caso il requisito principale per poter accedere all’agevolazione è il reddito annuale, può arrivare fino a 40.000 euro: la platea di dipendenti interessati in questo caso è pari a 2,3 milioni.
Ma a restringere il raggio d’azione della novità c’è ancora un altro limite: l’imposta sostitutiva si applica a un importo massimo di straordinari pari a 1.500 euro.
Da una platea selezionata si passa a una nicchia con la detassazione dei premi di produttività: come riportano le note di lettura pubblicate dal Senato, la quasi totale detassazione interesserà circa 250.000 dipendenti, nonostante il limite di reddito sia ben più alto, pari a 80.000 euro.
L’imposta sostitutiva dal 5 per cento passerà all’1 per cento e, anche in questo caso, c’è un altro limite su cui soffermarsi. La Legge di Bilancio 2026 aumenta la soglia massima a cui si può applicare la flat tax da 3.000 a 5.000 euro. Ma anche la generosità va contestualizzata. L’innalzamento, infatti, rischia di avere poco impatto concreto perché secondo il Ministero del Lavoro i valori medi dei premi effettivamente erogati sono ben più bassi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Si punta all’aumento degli stipendi 2026, ma solo per dipendenti ben selezionati