La pensione anticipata dal prossimo anno avrà requisiti più stringenti. Novità in arrivo nel 2024 non solo per Opzione Donna e Ape Sociale, ma anche per Quota 103 in una nuova versione con penalizzazioni. Le novità nel testo della Legge di Bilancio in esame al Senato

Nel 2024 non ci sarà la riforma delle pensioni ma ci sono comunque importanti novità nel pacchetto di misure dedicato alla previdenza della prossima Legge di Bilancio, il cui testo è ora in esame al Senato.
Se da un lato non ci saranno, dunque, sostanziali modifiche al sistema, dall’altro cambia tutto per le misure già in vigore nel 2023, con una stretta su Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
Novità anche per le persone che si trovano nel sistema contributivo, con la previsione che elimina il vincolo legato alla pensione di vecchiaia, per cui l’importo del trattamento deve essere superiore a 1,5 volte quello della pensione sociale. Allo stesso tempo, però, aumenta a 3 il valore di quello legato al pensionamento anticipato, ma con sconti per le donne con figli.
Anche il meccanismo di indicizzazione delle pensioni viene rivisto. Nello specifico, la rivalutazione scende dal 32 al 22 per cento per l’ultima fascia, quella degli assegni 10 volte oltre il minimo.
Secondo quanto stabilito dal decreto fiscale, inoltre, il conguaglio con la rivalutazione delle pensioni atteso nel 2024 arriverà nel mese di dicembre.
Di seguito un riepilogo delle novità per il 2024:
- Quota 103: pensione a 62 anni d’età e 41 di contributi. Importo calcolato secondo il sistema contributivo e bonus maroni. Tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno. Finestre d’uscita dilatate;
- Opzione Donna: il requisito anagrafico sale a 61 anni. Invariato il resto;
- Ape Sociale: il requisito anagrafico sale a 63 anni e 5 mesi. Invariato il resto;
- Sistema contributivo: Pensione di vecchiaia (67 anni d’età e 20 di contributi), importo almeno pari all’assegno sociale. Pensione anticipata (64 anni d’età e 20 di contributi), importo minimo passa da 2,8 a 3 volte quello dell’assegno sociale (2,8 per le donne con 1 figlio e 2,6 per donne con 2 o più figli);
- Modifiche al meccanismo di indicizzazione;
- Riscatto agevolato per colmare i vuoti contributivi;
- Conguaglio di perequazione delle pensioni 2022 anticipato a dicembre.
Pensioni 2024: le novità della Legge di Bilancio, stretta sull’uscita anticipata
Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 16 ottobre 2023, ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2024.
Tra gli interventi in programma, oltre al rinnovo del taglio del cuneo fiscale e alle misure a sostegno delle famiglie, c’è anche il pacchetto di misure dedicato alle pensioni.
In vista del 2024 si prevedono diverse novità, soprattutto per quanto riguarda la pensione anticipata, come dichiarato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa di presentazione:
“Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato. Per Quota 103 abbiamo alzato il requisito di età anagrafica fermo restando i 41 anni di contributi.”
Per scongiurare il ritorno della legge Fornero per il prossimo anno, infatti, l’ipotesi annunciata era quella di modificare i requisiti di accesso a Quota 103, trasformandola sostanzialmente in Quota 104.
Una modifica che però sembra essere stata definitivamente accantonata e che non trova spazio nella bozza del testo bollinata e presentata al Senato, nella quale viene conservato lo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 e che attualmente prevede la possibilità di andare in pensione anticipatamente, uscendo dal lavoro con 62 anni d’età e 41 di contributi.
Se da un alto non dovrebbe esserci alcuna variazione del requisito anagrafico, dall’altro ci saranno vincoli molto più stringenti per l’uscita anticipata rispetto all’anno in corso.
Dal 2024, infatti, arriverà una Quota 103 penalizzata dato che per chi matura i requisiti nel corso del 2024 l’importo del trattamento verrà determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo.
Inoltre, si introduce un tetto massimo al valore lordo mensile dell’assegno, che non potrà essere superiore a quattro volte il minimo indicato dall’INPS (circa 2.250 euro).
Chi sceglie di rinunciare all’uscita, invece, potrà beneficare del bonus maroni, che dovrebbe essere confermato.
Stretta anche sulle finestre di uscita le quali vengono dilatate. Si allungano, infatti, i tempi necessari tra la maturazione dei requisiti e la pensione: passano da 3 a 7 mesi a per i dipendenti privati e da 6 a 9 mesi per gli statali.
Pensioni 2024: nuovi requisiti per Ape Sociale e Opzione Donna
La bozza della Legge di Bilancio 2024 prevede importanti novità anche per Opzione Donna e Ape Sociale.
La prima è stata profondamente modificata dall’ultima Manovra, con l’introduzione di una serie di requisiti di accesso che hanno limitato notevolmente la platea di possibili beneficiarie.
Secondo quanto anticipato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di presentazione, le due misure sarebbero dovute confluire in un unico fondo per la flessibilità in uscita.
“Ape Sociale e Opzione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni d’età con 36 anni di contributi.”
Nella bozza bollinata della Manovra, però, non c’è traccia del fondo mentre restano le due misure, anche se con requisiti d’accesso modificati.
Secondo quanto si legge nel testo, dunque, si potrà accedere all’Ape Sociale a 63,5 anni d’età, 5 mesi in più rispetto ad oggi. A poterne beneficiare saranno i soggetti appartenenti alle categorie già individuate:
- caregiver;
- disoccupati;
- lavoratori con mansioni gravose;
- disabili almeno al 74 per cento.
Invariati i requisiti contributivi. Per le donne scendono di 1 anno per ogni figlio (massimo 2).
Anche per Opzione Donna, aumenta il requisito anagrafico, che passa da 60 a 61 anni d’età. Resta fermo il requisito di 35 anni di contribuzione, ridotto di un anno per ogni figlio nel limite di due anni.
Allo stesso modo, per il prossimo anno l’accesso a questa forma di pensionamento sarà limitato alle specifiche categorie di lavoratrici individuate per il 2023:
- licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero;
- persone con disabilità pari o oltre il 74 per cento;
- che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992.
I requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023.
Pensioni 2024: niente aumento delle minime, modifiche alla rivalutazione
Nel testo non sono previsti aumenti per le pensioni minime, neanche per gli over 75. Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni in rapporto all’inflazione, si prevede di intervenire sul meccanismo dell’indicizzazione rispetto alle modifiche apportate lo scorso anno.
Nello specifico, per l’ultima fascia, quella con i trattamenti oltre 10 volte il minimo si prevede la riduzione della rivalutazione dal 32 al 22 per cento. Invariate le altre fasce. Rispetto alla prima bozza, non ci sarà l’aumento della rivalutazione dall’85 al 90 per cento per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo.
Secondo quanto si legge nella relazione tecnica della Manovra, nel 2024 le pensioni saranno rivalutate fino al 5,6 per cento.
Una novità inclusa nella bozza del testo della Legge di Bilancio 2024, inoltre, riguarda per i prossimi due anni la possibilità per i lavoratori interamente nel contributivo di riscattare in modo agevolato i “vuoti contributivi”. Un sistema sulla falsariga del riscatto della laurea.
Si potrà riscattare un periodo massimo di 5 anni, in unica soluzione oppure in un massimo di 120 rate mensili, di importo non inferiore a 30 euro.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2024 interviene anche sui soggetti che si trovano interamente nel sistema contributivo.
Nello specifico viene eliminato il vincolo che prevede si possa andare in pensione nel sistema contributivo, una volta raggiunta l’età prevista (67 anni e il requisito minimo di versamenti), solamente se è stato raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte quello della pensione sociale.
Viene modificato, però, anche il requisito per la pensione anticipata con il contributivo, con 64 anni d’età e 20 di contributi. Il trattamento maturato dovrà essere superiore a 3 volte quello dell’assegno sociale e non più 2,8 come è stato finora. Si prevede uno sconto a 2,8 per le donne con un figlio e a 2,6 per le donne con due o più figli.
Tale trattamento di pensione anticipata verrà riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte il trattamento minimo previsto fino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia. Decorrerà trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti previsti.
Si ricorda che si tratta ancora di un testo in bozza e che quindi non c’è ancora l’ufficialità delle misure. Per la certezza assoluta sarà necessario attendere la conclusione dell’iter parlamentare della Manovra e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Infine, questa è una misura certa, come previsto dal decreto fiscale pubblicato sulla gazzetta Ufficiale il 18 ottobre, a dicembre sarà anticipato l’aumento delle pensioni previsto per il 2024.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni 2024: le novità della Legge di Bilancio, stretta sull’uscita anticipata