IRPEF, risparmio medio mensile di 22 euro nel 2024

Rosy D’Elia - Irpef

Con il taglio dell'IRPEF ci saranno risparmi medi mensili di 22 euro nel 2024, che si andranno ad unire a quelli derivanti dall'ipotesi di taglio del cuneo fiscale e contributivo

IRPEF, risparmio medio mensile di 22 euro nel 2024

Nelle diverse ipotesi relative alla Legge di Bilancio 2024 trova spazio la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, che si affianca anche l’ipotesi di un accorpamento delle prime due aliquote IRPEF per il 2024.

Le novità allo studio, quindi, interessano lo scaglione di reddito tra i 15.001 e i 28.000 euro per un risparmio mensile che arriva a un massimo di 22 euro circa.

“Uno degli obiettivi del presidente del Consiglio e di tutto il Governo è quello di confermare il taglio del cuneo fiscale di 7 punti a cui pensiamo di aggiungere anche una rimodulazione delle imposte sul reddito delle persone fisiche, ovviamente dobbiamo ancora fare i calcoli”, ha dichiarato il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo ai microfoni del programma di Rai 1Cinque Minuti, anticipando poi quali potrebbero essere i benefici per i cittadini e le cittadine.

“Se consideriamo i famosi 100 euro che riguardano la riduzione del cuneo fiscale e l’effetto di rivisitazione delle aliquote avremo un vantaggio mensile di circa 120 euro”.

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Accorpamento delle prime due aliquote per l’IRPEF 2024: qual è il risparmio?

Ma tornando sull’IRPEF e sull’ipotesi di accorpamento delle prime due aliquote una stima più dettagliata del risparmio che ne deriverebbe arriva dall’articolo pubblicato da Gianni Trovati sull’edizione del 29 settembre de Il Sole 24 Ore.

Di fatto l’operazione di revisione, che sta entrando sempre più nei punti di discussione della prossima Legge di Bilancio, porterebbe una riduzione dal 25 al 23 per cento dell’aliquota applicabile ai redditi tra 15.001 euro e 28.000 euro con un risparmio crescente e proporzionale.

In altre parole, fino a 15.000 euro non ci sarà alcun vantaggio. Il guadagno parte da 15.001 e arriva fino a un massimo di 20 euro al mese in caso di redditi pari o superiori a 28.000 euro.

Come funziona l’IRPEF oggi

Numero Scaglione Scaglioni IRPEF 2023 Aliquote IRPEF 2023
Fino a 15.000 euro 23 per cento
Tra 15.001 euro e 28.000 euro 25 per cento
Tra 28.001 euro e 50.000 euro 35 per cento
Oltre 50.001 euro 43 per cento

Come potrebbe cambiare

Numero Scaglione Scaglioni IRPEF 2024 Aliquote IRPEF 2024
Fino a 28.000 euro 23 per cento
Tra 28.001 euro e 50.000 euro 35 per cento
Oltre 50.001 euro 43 per cento

Accorpamento delle prime due aliquote IRPEF e conferma dell’esonero contributivo: risparmio fino a 120 euro

Questa prima revisione dell’IRPEF, che rientra nella cornice della riforma fiscale, è in un certo senso complementare alla conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo: è necessario ridurre l’aliquota del secondo scaglione, attualmente al 25 per cento, per evitare che gli aumenti in busta paga siano neutralizzati dall’imposta più alta. Per dirla in termini più semplici, bisogna evitare di dare con una mano e di prendere con l’altra.

Quest’ azione congiunta, però, prenderebbe una parte importante delle risorse della Legge di Bilancio solo per confermare l’esonero contributivo previsto per le retribuzioni fino a 35.000 euro il costo è di circa 10 miliardi, a cui si deve aggiungere l’accorpamento delle aliquote IRPEF per un valore di circa 4 miliardi.

Da un lato il margine di azione della prossima Manovra è stretto, e i dati della NADEF (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) lo hanno confermato, dall’altro gli interventi sui redditi medio bassi non sono rimandabili.

“Per l’anno 2024 abbiamo previsto un indebitamento del 4,3 per cento sul Pil che ci permetterà di confermare la decontribuzione già decisa l’anno scorso, di confermare e di potenziare gli interventi a favore della famiglia e di avviare l’applicazione della delega fiscale con il primo scaglione del 23 per cento”, ha confermato anche lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti presentando la Nota di Aggiornamento al DEF.

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