Emendamento Giorgetti: tutte le novità su pensioni, TFR, riscatto laurea e imprese

Francesco Oliva - Fisco

Giorgetti oggi in Commissione Finanze ha presentato il maxi emendamento da 3,5 miliardi di euro alla Legge di Bilancio 2026: ecco tutte le novità previste nel testo bollinato (allegato in pdf all'articolo)

Emendamento Giorgetti: tutte le novità su pensioni, TFR, riscatto laurea e imprese

La scorsa settimana il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti ha presentato a sorpresa un maxi emendamento alla Legge di Bilancio 2026 che porta il valore della Manovra a circa 22 miliardi di euro.

L’emendamento introduce un pacchetto di misure dal valore complessivo di circa 3,5 miliardi di euro, focalizzato principalmente sul sostegno alle aziende, su invito (e forte pressione) di Confindustria.

Ecco le novità in arrivo per le aziende:

  • Piano Transizione 5.0 - Viene stanziato 1,3 miliardi di euro per rifinanziare il credito d’imposta per la Transizione 5.0, le cui risorse erano esaurite;
  • Iper ammortamento - L’agevolazione per gli investimenti in beni strumentali viene resa triennale e prorogata fino al 30 settembre 2028;
  • ZES Unica - Vengono confermate risorse aggiuntive per 532,64 milioni di euro destinate alle imprese che hanno richiesto il credito d’imposta per la Zona Economica Speciale (ZES) unica del Mezzogiorno;
  • Agricoltura e Pesca - Vengono incrementate le aliquote fiscali agevolate per la ZES specifica dei settori agricoltura, pesca e acquacoltura.

Ecco le novità in materia di previdenza e TFR:

  • Previdenza Complementare e TFR - L’emendamento interviene sulla destinazione del TFR per incentivare la previdenza complementare. Si introduce un meccanismo di silenzio-assenso per lavoratrici e lavoratori (anche per chi si era già espresso in passato): se il dipendente non esprime esplicitamente la volontà di mantenere il TFR in azienda o presso l’INPS, questo verrà destinato automaticamente ai fondi pensione;
  • Stretta sulle pensioni anticipate - A partire dal 2032, si prevede un allungamento della finestra mobile (il tempo che intercorre tra la maturazione dei requisiti e l’effettivo incasso dell’assegno), che passerà gradualmente da 3 a 6 mesi entro il 2034;
  • Riscatto Laurea - Viene introdotta una riduzione progressiva del valore del riscatto della laurea ai fini del prepensionamento a partire dal 2031.

Altre misure (di cui si sta parlando poco ma sono rilevanti) e coperture finanziarie:

  • Contributo dalle Assicurazioni - Per finanziare parte delle misure, viene chiesto un contributo alle compagnie assicurative per 1,3 miliardi di euro, attraverso un nuovo sistema di acconti sui premi dei rami veicoli e natanti;
  • Sanità - Dal 2026 viene alzato il tetto per la spesa farmaceutica degli acquisti diretti, con fondi recuperati dalla riduzione del fondo per i farmaci innovativi;
  • Ponte sullo Stretto - È prevista una rimodulazione dei fondi per il progetto, con uno spostamento di alcune risorse verso gli anni successivi (picco nel 2033) senza variare il costo totale.

L’emendamento punta a dare ossigeno alle imprese che investono in tecnologia e a spingere i lavoratori verso la pensione integrativa, cercando al contempo di ridurre la spesa pensionistica futura attraverso finestre d’uscita più lunghe.

L’emendamento pare sia la conseguenza di forti tensioni nella maggioranza, derivanti soprattutto dalla pressione ricevuta dalle associazioni di categorie delle imprese.

Riscatto della laurea sostanzialmente vanificato: reggerà il vaglio della Corte Costituzionale?

La proposta relativa alla penalizzazione del riscatto della laurea prevede una forte riduzione dell’impatto del riscatto fino a 2 anni e mezzo.

Nello specifico, introduce una sterilizzazione parziale dei periodi oggetto di riscatto che interviene sul calcolo dei requisiti previdenziali ma non su quello dell’assegno spettante.

A partire dal 2031, il periodo riscattato sarà tagliato di 6 mesi per ogni anno, fino al 2035.

Il riscatto quindi sarà ridotto gradualmente:

  • 6 mesi dal 2031;
  • 1 anno dal 2032;
  • 18 mesi dal 2033;
  • 2 anni dal 2034;
  • 30 mesi dal 2035.

Il che significa che, dal 2035, su una laurea triennale potranno essere riscattati efficacemente solo 6 mesi. Per una laurea magistrale (5 anni) il periodo riscattabile sarà dimezzato.

Le reazioni non si sono fatte attendere, anche da parte della maggioranza, con la stessa Premier Meloni che ha dichiarato esplicitamente che “nessuno che ha riscattato la laurea vedrà cambiata l’attuale situazione”. “Qualsiasi modifica dovesse intervenire sarà solo per il futuro, l’emendamento in questo senso deve essere corretto” ha poi aggiunto. Altra spia di una forte tensione nella maggioranza.

Pensioni e TFR: le novità dell’emendamento Giorgetti sulla Legge di Bilancio 2026

Gran parte del maxi emendamento del Governo al testo della Legge Bilancio 2026 è stato stralciato.

Lo ha precisato il Ministro dei rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a margine di una serie di riunioni in Senato dopo la sospensione della commissione Bilancio secondo quanto riportato dall’agenzia ANSA.

“La decisione della maggioranza è quella di stralciare gran parte del famoso emendamento 4.1000, di far sopravvivere solo la parte relativa al PNRR e all’iper ammortamento, tutto il resto verrà trasfuso in un decreto.”

Il nuovo decreto verrà portato in CdM “probabilmente la settimana prossima”, ha aggiunto.

Tra queste anche la discussa stretta sulle pensioni che ha spaccato la maggioranza nella tarda serata di ieri, un tira e molla che ha tenuto tutti sulle corde nel corso della notte, con i leghisti che hanno minacciato di uscire dalla maggioranza, e che ha provocato la dura reazione delle opposizioni.

Ancora non è chiaro se possa passare anche la misura che prevede l’adesione automatica alla previdenza complementare per i dipendenti del settore privato di prima assunzione: un silenzio assenso per la destinazione del TFR ai fondi pensione.

La proposta dell’Esecutivo contiene interventi in materia di Tfr e adesione alla previsione complementare. Su quest’ultimo fronte il testo introdurrebbe, a decorrere dal 1° luglio 2026, un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare, con facoltà di rinuncia entro 60 giorni, per i lavoratori dipendenti del settore privato di prima assunzione.

Pare sia stata reintrodotta anche la misura per l’ampliamento dei soggetti tenuti al versamento del Tfr al Fondo Inps per l’erogazione del contributo. Dal 1°gennaio 2026 vi potrebbero rientrare “anche i datori di lavoro che, negli anni successivi a quello di avvio dell’attività, hanno raggiunto o raggiungano la soglia dimensionale dei 50 dipendenti”. In via transitoria è, però, previsto per il biennio 2026-2027 che tale inclusione sia limitata ai datori di lavoro con un numero di dipendenti non inferiore a 60. L’estensione dell’obbligo del versamento scatterà a partire dal 2032 per le aziende con un numero di dipendenti non inferiore a 40.

Nel testo dell’emendamento Giorgetti si legge in particolare:

“All’articolo 1, comma 756, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono aggiunti in fine i seguenti periodi: con effetto sui periodi di paga decorrenti dal 1° gennaio 2026, sono tenuti al versamento del contributo di cui al presente comma anche i datori di lavoro che hanno raggiunto o raggiungono, negli anni successivi a quello di inizio dell’attività, la soglia dimensionale di cui al terzo periodo del presente comma, prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell’anno solare precedente l’anno del periodo di paga considerato, e, limitatamente al periodo 2026-2027, a condizione che, nel medesimo anno solare, la predetta media annuale non sia inferiore a sessanta addetti alle proprie dipendenze. Con effetto sui periodi di paga decorrenti dal 1° gennaio 2032, sono altresì tenuti al versamento del contributo di cui al presente comma i datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o superiore a quaranta o che raggiungono, anche negli anni successivi a quello di inizio dell’attività, la soglia dimensionale di quaranta addetti alle proprie dipendenze, prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nell’anno solare precedente l’anno del periodo di paga considerato”

Resta l’aumento dell’età pensionabile dal 2027

Nessuna modifica in vista, invece, per l’altro intervento discusso a tema pensioni: l’aumento dell’età per uscire dal lavoro.

Dal 2027 il requisito previsto per andare in pensione aumenterà di un mese. Poi di altri 2 a partire dal 2028.

L’età per la pensione salirà, quindi, nel 2027 a 67 anni e 1 mese. I requisiti per la pensione anticipata ordinaria (oggi 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini, un anno in meno per le donne) passeranno a 42 anni e 11 mesi (41 anni e 11 mesi per le donne).

L’aumento, secondo quanto previsto dal DdL Bilancio, resta bloccato solo per chi svolge lavori gravosi e usuranti.

Emendamento Giorgetti
Testo in pdf del tanto discusso emendamento Giorgetti

Emendamento Giorgetti: come cambieranno super ammortamento e credito d’imposta ZES

Con la Legge di Bilancio 2026 è in arrivo quindi un importante pacchetto di misure a sostegno del tessuto produttivo.

La discussione sul disegno di legge, arenata al Senato, non risparmia gli interventi diretti alle imprese.

Quali sono allora le principali novità che si prospettano dal prossimo anno?

Il DdL di bilancio approvato in Consiglio dei Ministri ormai da più di due mesi prevede uno stanziamento di 4 miliardi di euro per il cosiddetto iper ammortamento, cioè la possibilità di maggiorare, ai fini delle imposte sui redditi, il costo di acquisizione dei beni materiali strumentali nuovi.

Soggetti beneficiari saranno i titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Il relativo costo di acquisizione, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, è maggiorato - delle misure che sono riportate nella tabella sotto - in relazione agli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026 (o al 30 giugno 2027, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2026 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione).

Tabella con aliquote delle maggiorazioni per investimenti che consentono di raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica prevista dall’ex Piano Transizione 5.0

Percentuale di maggiorazioneImporto dell’investimento
220% fino a 2,5 milioni di euro
140% tra 2,5 e 10 milioni di euro
90% tra 10 e 20 milioni di euro

Tabella con aliquote delle maggiorazioni per investimenti diversi da quelli che consentono di raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica prevista dall’ex Piano Transizione 5.0

Percentuale di maggiorazioneImporto dell’investimento
180% fino a 2,5 milioni di euro
100% tra 2,5 e 10 milioni di euro
50% tra 10 e 20 milioni di euro

Le maggiorazioni di cui alle tabelle sopra sono riconosciute per gli investimenti in:

  • beni materiali e immateriali strumentali nuovi compresi, rispettivamente, negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura;
  • beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo anche a distanza.

In Commissione Finanze si discute sulla possibile estensione dell’agevolazione, ad ora limitata al solo 2026. Se la proposta dovesse essere confermata l’iper ammortamento sarebbe esteso all’intero triennio, quindi fino al 2028. Cambierebbe però (in peggio) anche il sistema di aliquote, in quanto verrebbe meno la premialità aggiuntiva legata agli obiettivi di transizione ecologica e si applicherebbero le seguenti percentuali.

Percentuale di maggiorazioneImporto dell’investimento
180% fino a 2,5 milioni di euro
100% tra 2,5 e 10 milioni di euro
50% tra 10 e 20 milioni di euro

Inoltre, il nuovo emendamento introduce un ulteriore vincolo legato alla provenienza geografica dei beni strumentali agevolabili: l’iper ammortamento si applica solo ai beni prodotti nell’Unione Europea e negli Stati che aderiscono all’accordo sullo Spazio Economico Europeo.

Legge di Bilancio 2026, le novità dell’emendamento Giorgetti per le imprese: rifinanziamento del Piano Transizione 5.0

La Manovra 2026 prevede interventi anche per le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Speciali (ZLS).

Nello specifico, per il triennio 2026/2028, si prevede la conferma del bonus ZES (compresa l’agevolazione per gli investimenti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura), il credito d’imposta per le imprese con sede nelle zone economiche speciali. Il nuovo maxi emendamento, come detto, prevede anche lo stanziamento di fondi per garantire i crediti d’imposta alle imprese che hanno investito e fatto domanda ma si sono viste tagliare l’agevolazione per via delle numerose richieste presentate a fronte delle insufficienti risorse stanziate.

La percentuale di fruizione, infatti, è stata comunicata dall’Agenzia delle Entrate ed è pari al 60,38 per cento, un taglio quindi del 39,62 per cento al credito d’imposta spettante a chi ha prenotato gli sconti fiscali.

100 milioni di euro, inoltre, saranno dedicati al rifinanziamento dell’agevolazione prevista in favore delle imprese operanti nelle ZLS.

Le nuove risorse, inoltre, dovrebbero garantire copertura alle imprese che hanno fatto domanda per la Transizione 5.0 ma sono rimaste tagliate fuori dall’agevolazione in seguito all’esaurimento dei fondi stanziati.

Sono state confermate richieste per 4,7 miliardi, un ammontare superiore rispetto a quello previsto dal Pnrr così come riformulato. Come sottolineato ieri dal Ministro Giorgetti: “Il governo ritiene di dover fare uno stanziamento integrativo fino a copertura di quella che ragionevolmente è l’esigenza”.

In tema di investimenti, la prossima Legge di Bilancio prevede anche il rifinanziamento della Nuova Sabatini, l’agevolazione volta a supportare l’acquisto o l’acquisizione in leasing di beni strumentali, quali macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali da parte delle micro, piccole e medie imprese. Il DdL Bilanicio prevede un incremento dell’autorizzazione di spesa di 200 milioni di euro per il 2026 e di 450 milioni di euro per il 2027.

Infine, tra le novità in arrivo per le imprese, trova spazio anche la nuova proroga per l’entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax.

La sterilizzazione dell’imposta sulle bevande zuccherate e sui prodotti di plastica monouso, si legge nel comunicato stampa, è prorogata al 31 dicembre 2026.

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