Aumento età pensionabile: il blocco sarà per pochi

Francesco Rodorigo - Pensioni

L’aumento dell’età pensionabile non verrà bloccato per tutti. Lo ha confermato il Ministro dell’Economia che ha parlato di una “sterilizzazione selettiva”

Aumento età pensionabile: il blocco sarà per pochi

L’aumento dell’età pensionabile di tre mesi scatterà dal 2027.

Il prospettato blocco dell’aumento ci sarà ma in forma decisamente più limitata rispetto a quanto previsto inizialmente.

I requisiti per andare in pensione, infatti, resteranno bloccati solo per alcuni, definiti dal Ministero dell’Economia “più meritevoli” di tutela, come i precoci o chi fa lavori usuranti.

Aumento età pensionabile: il blocco non sarà per tutti

Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga sull’aumento dell’età per andare in pensione.

A gennaio del 2027 scatterà l’aumento di tre mesi dei requisiti previdenziali per via dell’adeguamento alla speranza di vita e da mesi, soprattutto da quando l’incremento è stato certificato dall’Istat, si parla di bloccarlo, con le principali garanzie che sono arrivate dagli esponenti di governo della Lega, in primis il Ministro MEF Giorgetti e il Sottosegretario al Lavoro Durigon, che delle pensioni e in particolare di Quota 41 ne fa da tempo un cavallo di battaglia.

Il blocco totale appare ormai irraggiungibile, troppo costoso per la Manovra che prevede una spesa di soli 16 miliardi di euro. Già nei giorni scorsi si prospettava un intervento mirato, limitando il blocco a chi nel 2027 ha già compiuto i 64 anni d’età.

L’intervento, però, rischia di essere ancora più selettivo di quanto previsto. Ieri, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in audizione preliminare sul Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP), ha precisato che sarà prevista una sterilizzazione selettiva dell’aumento.

“Penso che non ci sono quelli più fortunati o meno fortunati ma quelli più meritevoli o meno meritevoli. Non posso ignorare il fatto che un precoce e chi fa lavori usuranti debba avere un trattamento diverso rispetto a chi ha avuto una traiettoria di tipo diverso e che magari hanno cominciato a lavorare più tardi.”

In pratica, dal 2027 l’aumento scatterà come previsto e sarà bloccato o comunque limitato solo per pochi.

Restano ancora da definire le modalità operative per l’applicazione del blocco, così come resta in campo l’ipotesi circolata nei giorni scorsi (relativa al blocco per chi ha 64 anni) ma non menzionata dal Ministro in audizione.

Ad oggi, dunque, l’aumento dei requisiti ci sarà e il blocco riguarderà solo determinate categorie di lavoratori, una situazione ben diversa da quella promessa nei mesi scorsi, cioè che l’aumento sarebbe stato bloccato subito e per tutti.

Come cambiano i requisiti per la pensione dal 2027

Come prospettato ormai da mesi, nel 2027 l’età pensionabile aumenterà, a meno di un intervento da parte del Governo che a questo punto sembra riguarderà solo pochi lavoratori e lavoratrici.

L’aumento è dovuto all’aggiornamento legato all’adeguamento alla speranza di vita nel Paese, un valore che, come certificato dall’Istat, con la fine dell’emergenza sanitaria è in aumento. E se da un lato si tratta di una buona notizia, perché significa che in Italia si vive più a lungo, dall’altro rappresenta una sfida per il sistema pensionistico che si troverà ad affrontare pressioni di spesa significative.

Adeguare l’età pensionabile, alzando i requisiti per andare in pensione, è appunto una delle soluzioni. Lo si fa tramite un aggiornamento biennale previsto per legge. Negli anni scorsi, soprattutto per via del covid, la speranza di vita non è salita, ma ora che siamo in ripresa il discorso è diverso e con il prossimo aggiornamento previsto per il 2027 i requisiti sono destinati a salire.

Ad oggi, la soglia per l’accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni. Con l’adeguamento previsto a partire dal 2027, l’età di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi d’età.

Stesso discorso anche per i requisiti di accesso alla pensione anticipata ordinaria, oggi 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini, un anno in meno per le donne, a prescindere dall’età anagrafica.

Con l’aggiornamento aumenteranno a 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini, e a 42 anni e 1 mese per le donne.

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