Legge di Bilancio 2026, parte la settimana decisiva. Entro venerdì 14 novembre sono attesi gli emendamenti al testo del DdL presentato dal Governo e tra le proposte in campo spunta una flat tax per i giovani e la richiesta di estendere la rottamazione quinquies delle cartelle
La Legge di Bilancio 2026 entra nel vivo: entro venerdì 14 novembre sono attesi gli emendamenti al testo del disegno di legge del Governo.
Prende il via la fase di “ritocchi” alla Manovra e già fioccano le proposte più disparate, dalla richiesta di una patrimoniale sui redditi più alti fino a quella di una flat tax per i giovani.
Il Fisco torna protagonista della discussione politica con la Manovra 2026, e sono proprio i temi che incidono sulla tassazione dei redditi quelli più contesi. Al centro dei ritocchi attesi anche la cedolare secca sugli affitti, così come la rottamazione quinquies delle cartelle.
Legge di Bilancio 2026, emendamenti entro il 14 novembre in Commissione Bilancio del Senato
Terminato il ciclo di audizioni, con l’intervento del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti del 6 novembre, la palla passa ora ai diversi gruppi parlamentari. Entro venerdì 14 novembre sono attesi gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026, passaggio che segnerà l’avvio della discussione vera e propria per l’approvazione della Manovra entro la fine dell’anno.
La Commissione Bilancio del Senato accoglierà le richieste di modifica che saranno discusse prima dell’approdo in Aula del testo. L’obiettivo è arrivare al primo via libera entro il 15 dicembre, per poi consentire alla Camera di approvare in via definitiva la Legge di Bilancio 2026 prima di Natale.
L’esame vero e proprio della Manovra, dal valore complessivo di circa 18,5 miliardi, si svolgerà quindi per questioni di tempi in una sola ala del Parlamento ed è per questo che i lavori che impegneranno il Senato assumono natura ancor più rilevante.
Quali sono le modifiche sul tavolo? Al centro le tematiche fiscali, così come il tema degli investimenti e delle misure a sostegno delle imprese.
Dall’IRPEF che premia i redditi alti alla patrimoniale, gli emendamenti alla Manovra 2026 attesi in Senato
Gli effetti del taglio al 33 per cento dell’aliquota IRPEF intermedia sono tra i temi al centro del dibattito politico, anche alla luce dei dati tecnici forniti nel corso delle audizioni della scorsa settimana.
L’ISTAT ha stimato un guadagno medio di 230 euro all’anno, e oltre l’85 per cento delle risorse andranno alle famiglie con redditi più elevati. Se da un lato il Governo difende le scelte compiute, ricordando le misure di sostegno già introdotte negli scorsi anni per i redditi più bassi, torna in campo la discussione sulla redistribuzione della ricchezza.
Nel dibattito sui correttivi alla Legge di Bilancio 2026 torna quindi in auge la richiesta di una patrimoniale, avanzata dalle opposizioni e in particolare da PD e AVS. L’idea è di proporre un’imposta dell’1 per cento sui patrimoni superiori a 2 milioni di euro all’anno, sulla quale però è arrivato un secco no da parte della Premier Giorgia Meloni.
Flat tax al 5 per cento per i giovani, bonus per le aziende che assumono
Dibattito acceso anche sulla tassazione dei redditi dei più giovani. Nella partita delle modifiche alla Legge di Bilancio 2026 entra la proposta della Lega di introdurre una flat tax del 5 per cento sui redditi degli under 30 assunti a tempo indeterminato, affiancata ad una decontribuzione per le aziende che li assumono.
Non si tratta di un tema del tutto nuovo e la questione è al centro di una specifica proposta di legge depositata in Parlamento dalla Lega nel mese di maggio.
L’idea di fondo è di tutelare chi entra nel mercato del lavoro, ma anche chi rientra dall’estero per avviare in Italia la sua carriera lavorativa.
Rottamazione quinquies, emendamenti per estendere il perimetro della pace fiscale 2026
Sempre dalla Lega sono in arrivo correttivi sulla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Sulla misura è arrivata una bocciatura secca da parte della Corte dei Conti e di Bankitalia: non contribuisce al contrasto all’evasione e trasforma lo Stato in finanziatore di contribuenti morosi.
Criticità che tuttavia non placano le richieste di estensione.
La Lega punta a includere tra le cartelle rottamabili anche quelle che derivano da comunicazioni di irregolarità formali sulle dichiarazioni dei redditi.
Al centro del dibattito c’è però anche l’esclusione dei contribuenti in regola con la rottamazione quater, attualmente lasciati fuori dalla nuova stagione di definizione agevolata.
La cedolare secca sugli affitti brevi resta al centro del dibattito sulla Manovra 2026
La presentazione degli emendamenti sarà l’occasione anche per chiudere il cerchio sulla cedolare secca del 26 per cento sugli affitti brevi.
Il testo del DdL di Bilancio prevede il rialzo di quattro punti dell’imposta per chi affitta tramite piattaforme di intermediazione immobiliare o tramite intermediari. Una misura osteggiata dagli stessi partiti di maggioranza, e in particolare da Forza Italie e Lega, che puntano ad abolire il balzello previsto dal prossimo 1° gennaio.
Una coperta corta: solo 100 milioni per finanziare le modifiche alla Legge di Bilancio 2026
Il menù dei correttivi non si ferma qui. Al centro della discussione vi è anche il nuovo piano di incentivi per le imprese, con lo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che si è detto favorevole all’estensione su più annualità dei nuovi iper e super ammortamento, strumenti che prenderanno il posto di Transizione 5.0.
Si attendono correttivi anche sulla stretta alle compensazioni prevista dal prossimo 1° luglio.
Il nodo però resta quello delle risorse: a disposizione vi sono solo 100 milioni di euro annui, evidentemente insufficienti per coprire le richieste ad oggi emerse. La partita si giocherà quindi sulla rimodulazione interna delle risorse, con tagli, riduzioni di spesa o aumento di entrate.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Legge di Bilancio 2026: dalla flat tax per i giovani alla rottamazione, è l’ora degli emendamenti