Veto della premier Meloni sull'ipotesi di nuove patrimoniali, dopo le proposte che arrivano da Schlein (PD) e Landini (CGIL). E si riaccende il dibattito su una forma di tassazione che già esiste, ma potrebbe seguire nuove strade
Ogni volta è come un deja-vu. Con un tweet la premier Meloni, riaccende, spegnendolo, il dibattito su nuove patrimoniali: mai con la destra al Governo, assicura.
Sta parlando tramite il social X a Elly Schlein, segretaria del PD, e a Maurizio Landini, segretario CGIL, che negli ultimi giorni hanno sottolineato il peso importante del Fisco su stipendi e pensioni, riportando in campo la proposta di tassare le ricchezze.
E così si riaccendono i riflettori su una forma di tassazione che in Italia ha già diverse declinazioni ma che potrebbe seguire anche nuove strade.
Meloni chiude alle patrimoniali in Italia: come funziona questo tipo di tassazione?
“Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al Governo, non vedranno mai la luce”, scrive dal suo profilo la Presidente del Consiglio nella mattinata di sabato 8 novembre.
L’imposta patrimoniale agisce sul “complesso dei beni, mobili o immobili, che una persona possiede”, volendo riprendere la sintetica definizione di “patrimonio” che si può leggere sull’enciclopedia online Treccani.it.
Questa forma di tassazione in Italia già esiste e assume varie forme. Parliamo dell’IMU, Imposta Municipale Propria, che sono chiamati a pagare tutti coloro che possiedono fabbricati, escluse le abitazioni principali diverse da quelle di lusso, aree fabbricabili e terreni agricoli.
Ma ci sono anche imposte patrimoniali che agiscono in maniera indiretta, ovvero nel momento in cui la ricchezza viene trasferita o consumata: è il caso delle imposte su donazioni e successioni ma anche dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari, dell’imposta di registro.
Rientrano, però, nella categoria delle patrimoniali ordinarie. Hanno perimetri di applicazione ben definiti e circoscritti, fanno parte del sistema e sono diverse dalle altre patrimoniali che periodicamente tornano al centro del dibattito e che si propongono di colpire chi dispone di una maggiore ricchezza.
Meloni: non è tempo delle patrimoniali straordinarie. Come funzionano?
Oltre alle formule standard, infatti, si parla spesso di dell’eventualità di applicare prelievi straordinari per far fronte a crisi o emergenze, agendo proprio sul patrimonio di chi ha una maggiore disponibilità economica.
“Siamo a favore di un tassazione europea sulle persone che hanno milioni a disposizione, sui miliardari. A livello europeo, perché i capitali viaggiano molto più velocemente delle persone, per le quali invece si costruiscono muri. A livello italiano, prima di arrivare alla discussione europea, si può fare un ragionamento diverso: le tasse su lavoro e impresa sono più alte di quelle sulle rendite. Perché non lavoriamo lì?”.
Ha detto Schlein dal palco dell’evento “Il Domani delle Donne” che si è tenuto al Tempio di Adriano durante questa settimana.
E anche Landini ha sottolineato ancora una volta negli ultimi giorni il peso del Fisco su stipendi e pensioni e la necessità di cercare nuove entrate tributarie altrove, riferendosi alla proposta già fatta al Governo in occasione dell’inaugurazione dei lavori sulla prossima Manovra: chiedere un contributo di solidarietà, con un’aliquota pari all’1,3 per cento, a 500mila contribuenti sopra i 2 milioni di euro. Misura che porterebbe un gettito addizionale di 26 miliardi.
Come si legge nell’excursus storico firmato dalla rivista dell’Agenzia delle Entrate FiscoOggi, le patrimoniali accendono il dibattito dal 1919 e dalla prima sperimentazione, con il Governo Nitti, c’è un secolo di storia che oscilla tra imposte ordinarie e straordinarie.
Nel testo unico approvato con Dpr n. 203/1950, ad esempio, furono inseriti tre prelievi straordinari per un valore, fino al 1968, di quasi 9 miliardi (euro 2011): “rappresentarono in media il 2 per cento delle entrate effettive, con punte nei primi due anni superiori al 5 per cento”, si legge nell’approfondimento.
Ma sul presente e sull’immediato futuro la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni non lascia spazio al confronto: i patrimoni non si toccano.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Meloni: mai una (nuova) patrimoniale in Italia