Nuovo decreto Ristori in arrivo: le novità, dalle scadenze fiscali ai bonus per le partite IVA

Nuovo decreto Ristori in arrivo, in parallelo alle nuove restrizioni previste dal DPCM del 4 novembre 2020. Si va verso la sospensione delle scadenze fiscali e l'estensione dei bonus per le partite IVA, con regole differenziate in base alle zone e alle aree di rischio. Ecco le prime novità.

Nuovo decreto Ristori in arrivo: le novità, dalle scadenze fiscali ai bonus per le partite IVA

Nuove restrizioni, nuovo decreto Ristori: dopo il varo del DPCM del 4 novembre 2020, si attendono novità anche sul fronte economico.

Dalla sospensione delle scadenze fiscali, fino all’estensione dei bonus per le partite IVA, al Governo spetta il compito di mettere insieme il nuovo fondo sugli indennizzi alle attività colpite dalle nuove restrizioni.

L’Italia sarà divisa in tre zone, sulla base del livello di rischio. I lockdown locali e le misure che invece si applicheranno su tutto il territorio nazionale (ad esempio, la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana) portano alla necessità di formulare un nuovo decreto Ristori, a meno di una settimana dal varo del decreto legge n. 137/2020.

Gli interventi attesi sono due e viaggiano in parallelo.

Sul fronte delle chiusure previste su base nazionale, anche alla luce del DPCM del 4 novembre 2020, si va verso l’estensione dei codici ATECO previsti dal testo del decreto Ristori.

Misure di ristoro e sospensioni delle scadenze fiscali su base regionale, in relazione alle restrizioni che saranno via via previste, saranno invece al centro del nuovo decreto Ristori, con il quale si punta a costituire un fondo al quale il MEF dovrebbe attingere in maniera “flessibile”.

Il testo del nuovo decreto sui ristori alle partite IVA dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri in settimana. Nell’attesa, facciamo il punto sulle prime anticipazioni e novità.

Nuovo decreto Ristori in arrivo: le novità, dalle scadenze fiscali ai bonus per le partite IVA

La definizione degli aiuti alle partite IVA colpite dalle nuove restrizioni sarà un work in progress, da coordinare in relazione alla suddivisione delle aree di rischio che, sulla base del DPCM del 4 novembre 2020, sarà definita dal Ministero della Salute.

Il nuovo decreto Ristori dovrebbe quindi avere una struttura flessibile, riprendendo ed estendendo quanto già disposto dal decreto legge 137 in merito ai contributi a fondo perduto.

Già il primo provvedimento di ristoro del 28 ottobre 2020 prevede la possibilità di estendere l’elenco dei codici ATECO dei beneficiari degli indennizzi, sulla base delle ripercussioni economiche derivanti dalle misure di cui al DPCM del 24 ottobre 2020.

L’intervento atteso potrebbe quindi essere duplice. Da un lato, il MEF starebbe valutando di ampliare l’elenco delle partite IVA destinatarie del nuovo contributo a fondo perduto, guardando ad esempio ai grossisti e ai fornitori di bar e ristoranti colpiti dalle chiusure su base nazionale.

In parallelo, il nuovo decreto Ristori collegato al DPCM del 4 novembre 2020 dovrebbe strutturare misure di sostegno locali e correlate alle restrizioni previste per le zone rosse, arancioni e per le nuove disposizioni a carattere nazionale.

Tra le novità anticipate ad oggi, è in cantiere l’ipotesi di sospensione delle scadenze fiscali per le nuove zone rosse, in parallelo all’estensione dei destinatari del bonus per gli affitti commerciali e della cancellazione del saldo IMU del 16 dicembre 2020.

Nuovo decreto Ristori e Legge di Bilancio 2021 come veicoli dei nuovi bonus per le partite IVA

L’emanazione di un nuovo provvedimento con nuovi strumenti di ristoro per le attività danneggiate dal nuovo DPCM è quindi certo, come confermato sia dal Viceministro al MEF, Antonio Misiani, che dal Sottosegretario Castelli.

Per quel che riguarda le risorse economiche, si parla di una dote da 1,5 miliardi di euro circa (fonte: Sole24Ore).

Stabilire però a priori l’entità dei nuovi ristori per partite IVA e lavoratori colpiti dai lockdown territoriali è complicato. Così come previsto per la cassa integrazione, si profila quindi l’ipotesi di una sorta di provvedimento “ponte”, da collegare poi alle misure che verranno definite in Legge di Bilancio 2021.

L’approdo in Parlamento del testo della Manovra è atteso entro l’inizio della prossima settimana e, mai come quest’anno, il quadro delle misure in arrivo è tutt’altro che chiaro.

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