Una chiusura d'anno ricca di scadenze fiscali: dicembre è il mese dell'IMU, ma anche della rottamazione delle cartelle. A chiudere il calendario è l'acconto IVA 2025. Un focus sugli appuntamenti punto per punto
Scadenze fiscali di dicembre 2025, gran pienone di adempimenti anche nel mese che chiude l’anno.
Se sul fronte dei controlli fiscali scatta un periodo di tregua, così non è per quel che riguarda pagamenti e versamenti.
L’IMU è la protagonista del mese: il 16 dicembre dovrà essere versato il saldo, la seconda rata della tassa sulla casa da calcolare sulla base delle aliquote approvate per il 2025 dal proprio comune.
A dicembre è in calendario anche la scadenza della rottamazione quater delle cartelle, che sfiora senza però incrociare la nuova pace fiscale attesa nel 2026.
È inoltre il mese dell’acconto IVA, ma da non dimenticare anche gli appuntamenti del 1° dicembre per “recuperare” gli adempimenti di fine novembre.
Un focus punto per punto delle date da annotare in calendario.
Scadenze fiscali dicembre 2025: tutti gli appuntamenti in calendario
| Scadenza | Adempimento |
|---|---|
| 1° dicembre 2025 | Versamento secondo acconto imposte sui redditi |
| 1° dicembre 2025 | Bollo fatture elettroniche III trimestre |
| 1° dicembre 2025 | LIPE terzo trimestre |
| 9 dicembre 2025 | Rata rottamazione quater (con tolleranza di 5 giorni) |
| 16 dicembre 2025 | Saldo IMU |
| 16 dicembre 2025 | Ultima rata saldo e primo acconto imposte sui redditi |
| 16 dicembre 2025 | Adempimenti periodici IRPEF, IVA e INPS |
| 29 dicembre 2025 | Invio elenchi intrastat (soggetti con obbligo mensile) |
| 29 dicembre 2025 | Acconto IVA |
Scadenza il 1° dicembre per secondo acconto, bollo e LIPE
Ad inaugurare il mese è il recupero delle scadenze previste in via ordinaria per domenica 30 novembre.
Lunedì 1° dicembre è in scadenza il secondo acconto delle imposte sui redditi, dovuto da partite IVA, dipendenti e pensionati. A prescindere dalla categoria di appartenenza, bisognerà versare la seconda quota emersa dalla dichiarazione dei redditi 2025, a titolo di IRPEF, IRES, IRAP, cedolare secca e altre imposte sostitutive (ad esempio la flat tax per i forfettari).
Il 1° dicembre è anche la data ultima per versare il bollo sulle fatture elettroniche del terzo trimestre 2025, così come di inviare le LIPE (comunicazioni delle liquidazioni IVA trimestrali) dello stesso periodo.
Automaticamente rinviata al 1° dicembre anche la scadenza della rottamazione quater, che tuttavia può contare sui cinque giorni extra di tolleranza.
Scadenza il 9 dicembre 2025 per la decima o seconda rata della rottamazione quater
Tenendo in considerazione i cinque giorni di tolleranza per pagamento tardivo e l’ulteriore differimento per i termini che coincidono con giornate festive o con il fine settimana, per pagare la decima rata della rottamazione quater c’è tempo fino al 9 dicembre 2025.
Stessa scadenza anche per la seconda rata dovuta dai riammessi.
Nel caso di mancato versamento entro si perderanno i benefici della definizione agevolata e riprenderanno a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero degli importi dovuti. Le somme già versate saranno acquisite come acconto sull’importo dovuto.
L’esclusione dalla rottamazione quater, però, permette comunque di richiedere una rateizzazione del debito, ripartendo gli importi dovuti sulla base dei piani previsti dalla normativa. Porte chiuse invece al momento per l’adesione alla rottamazione quinquies
Attualmente il testo dell’articolo 23 del DdL di Bilancio 2026 esclude della nuova pace fiscale a chi risulta in regola con i pagamenti della quater alla data del 30 settembre.
Scadenze fiscali 16 dicembre 2025: alla cassa per il saldo IMU
Il 16 dicembre, nel calendario del mese, è in programma la scadenza del saldo IMU 2025.
L’appuntamento con la principale tassa sulla casa riguarda i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e non beneficiari di ulteriori esenzioni.
In linea generale la tabella di marcia per i pagamenti è la seguente:
- il 16 giugno è in calendario la prima rata, ovvero l’acconto IMU;
- entro il 16 dicembre è in programma la seconda rata, ovvero il saldo IMU.
Per il calcolo, e il relativo pagamento della somma dovuta, si devono rispettare le regole immutate.
Se per l’acconto è stato possibile utilizzare le aliquote di riferimento per la scorsa annualità, in sede di saldo si dovrà tener conto delle nuove aliquote fissate con apposito regolamento. Debutta il prospetto dei valori IMU applicabili caso per caso: sul portale del MEF sarà possibile consultare la tabella con le aliquote approvate dagli enti.
| IMU 2025 | Scadenza |
|---|---|
| Acconto (prima rata) | 16 giugno |
| Saldo (seconda rata ed eventuale conguaglio) | 16 dicembre |
L’imposta è dovuta dai soggetti che possiedono fabbricati, esclusa l’abitazione principale (a patto che non rientri nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), aree fabbricabili e terreni agricoli.
Scadenze fiscali 16 dicembre 2025: adempimenti periodici IRPEF, IVA e versamento dei contributi INPS
Puntuali, il 16 dicembre, gli adempimenti periodici IRPEF, IVA e contributi INPS.
L’appuntamento con il Fisco interessa le partite IVA, sostituti d’imposta.
In merito gli adempimenti IRPEF, l’appuntamento con il Fisco è relativo al versamento delle ritenute alla fonte a titolo d’acconto operate dai sostituti d’imposta su:
- redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese precedente. Oltre alle ritenute il sostituto d’imposta deve versare anche le addizionali comunali e regionali;
- redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente, provvigioni per rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione e di rappresentanza corrisposte nel mese precedente. Il codice tributo da utilizzare è 1040, mentre il periodo di competenza è il mese di novembre 2025.
Con lo stesso modello F24 si possono versare i contributi INPS dovuti dal datore di lavoro sulle retribuzioni corrisposte nel mese di novembre.
Il 16 dicembre è anche la scadenza per il versamento dell’IVA e chiamati alla cassa sono sia i trimestrali che i contribuenti con liquidazione mensile.
Scadenze fiscali 16 dicembre 2025: si chiudono i conti con saldo e primo acconto delle imposte
l calendario degli appuntamenti con il Fisco di dicembre delinea un appuntamento doppio con gli acconti delle imposte 2025.
Dopo la scadenza del 1° dicembre sarà necessario tornare alla cassa il 16 dicembre: scade l’ultima delle sei rate concesse per pagare il primo acconto dovuto entro il 21 luglio scorso.
I contribuenti che hanno scelto di pagare il primo acconto a rate si troveranno quindi nella situazione, non certo lineare dal punto di vista logico, di dover pagare il secondo acconto prima ancora di aver chiuso la tornata di versamenti partita in estate.
Un effetto dovuto ai tempi lenti per il completamento del progetto di riforma delle tempistiche di versamento: la mensilizzazione degli acconti per le partite IVA resta uno dei punti ancora da attuare previsti dalla delega fiscale.
Scadenze fiscali 29 dicembre 2025: invio degli elenchi Intrastat per contribuenti con obbligo mensile
Il 29 dicembre è in programma una scadenza che interessa gli operatori intracomunitari che effettuano operazioni di cessioni o prestazioni di servizi nei confronti di altri soggetti UE.
Devono infatti essere inviati gli elenchi Intrastat, con un termine rinviato rispetto a quello canonico del 25 del mese.
Sono interessati i contribuenti con obbligo mensile, chiamati a trasmettere i dati relativi alle cessioni e\o prestazioni di servizi Intra UE per le operazioni del mese di novembre 2025.
Vale la pena ricordare che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha recentemente attuato una riorganizzazione interna, un processo che, sebbene finalizzato a migliorare l’efficienza complessiva, introduce una necessità fondamentale per tutti i soggetti obbligati e delegati alla presentazione degli elenchi Intrastat.
Con la nota del 19 novembre l’ADM ha messo a disposizione un file con le corrispondenze tra vecchie e nuove codifiche degli uffici.
Per consentire una ricognizione immediata delle novità, il file contiene nel primo foglio la corrispondenza pre e post riorganizzazione per tutti gli uffici che hanno cambiato codice meccanografico e eventualmente anche la denominazione.
Nel secondo foglio all’interno del file è presente la corrispondenza, pre e post riorganizzazione, per tutti gli uffici che non hanno cambiato codice meccanografico.
Acconto IVA in scadenza il 29 dicembre 2025
Passate le festività natalizie sarà necessario annotare in calendario anche l’appuntamento con l’acconto IVA, in scadenza il 29 dicembre.
I metodi per il calcolo dell’imposta per i contribuenti chiamati in cassa sono tre.
Il primo, il metodo storico, prevede il calcolo dell’acconto sulla base di quanto versato in precedenza, stabilendo un acconto IVA pari all’88 per cento dell’imposta corrisposta nel periodo precedente (mese o trimestre sulla base della tipologia di contribuente).
Il secondo, il metodo previsionale, prevede che l’acconto IVA sia calcolato su una previsione delle operazioni che sono state effettuate nell’ultimo periodo dell’anno. La percentuale di imposta da versare è, anche in questo caso, l’88 per cento dell’imposta stimata.
Il terzo sistema, il metodo analitico, permette il calcolo dell’acconto sulla base delle operazioni effettuate entro il 20 dicembre 2025.
Il contribuente sarà chiamato a versare il 100 per cento dell’imposta che deriva dalle liquidazioni.
Si devono prendere in considerazione:
- le operazioni annotate nel registro delle fatture emesse (o dei corrispettivi) dal 1° dicembre al 20 dicembre per contribuenti mensili o dal 1° ottobre al 20 dicembre per contribuenti trimestrali;
- le operazioni effettuate, ma non ancora registrate o fatturate, dal 1° novembre al 20 dicembre;
- le operazioni annotate nel registro delle fatture degli acquisti dal 1° dicembre al 20 dicembre, per contribuenti mensili, o dal 1° ottobre al 20 dicembre per contribuenti trimestrali.
Tregua di Natale per i controlli del Fisco
Il calendario di dicembre non concederà sospensioni particolari. Anche nel periodo delle festività natalizie sarà necessario tenere a mente numerosi versamenti e adempimenti.
Solo sul fronte dei controlli il Fisco si ferma e dal 1° al 31 dicembre è sospesa la possibilità di inviare ai contribuenti avvisi bonari, lettere di compliance e altre comunicazioni di controllo non urgenti.
Questo l’effetto della norma, introdotta dall’articolo 10 del decreto legislativo n. 1/2024, che ha potenziato gli effetti della sospensione feriale degli adempimenti nel periodo clou delle vacanze estive, introducendo in parallelo uno stop per tutto il mese di dicembre.
Lo stop di Natale dai controlli del Fisco lascia in ogni caso fuori gli atti più urgenti.
Un aspetto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 9/E/2024 e che consente quindi di proseguire le ordinarie attività di controllo fiscale nei casi in cui, ad esempio, sussiste un pericolo per la riscossione, si configura una notizia di reato o qualora il destinatario della missiva sia sottoposto a procedure concorsuali.
Un caso tipico per il quale l’Agenzia delle Entrate potrà attivarsi anche a dicembre riguarda i casi in cui sono imminenti i termini di prescrizione e decadenza e, di conseguenza, l’interruzione estiva potrebbe compromettere il recupero delle somme dovute dal contribuente.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU, rottamazione e acconto IVA, una valanga di scadenze fiscali a dicembre