Superbonus e bonus edilizi: l’indebitamento netto sale dello 0,9 per cento

Tommaso Gavi - Irpef

L'indebitamento netto sale al 5,3 per cento: pesano per lo 0,9 per cento il superbonus e i bonus edilizi. I dati forniti dal Ministro dell'Economia Giorgetti, nella conferenza stampa del 27 settembre, al termine del CdM che ha approvato la NADEF

Superbonus e bonus edilizi: l'indebitamento netto sale dello 0,9 per cento

Rispetto all’obiettivo del 4,5 per cento, l’indebitamento netto sale al 5,3 per cento.

Lo ha reso noto il Ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa di ieri, 27 settembre, che si è tenuta al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la NADEF e il decreto Proroghe.

Ad incidere sull’innalzamento dell’indebitamento netto sono il superbonus e bonus edilizi, per un valore dello 0,9 per cento.

Nei prossimi anni peseranno sulle casse dello Stato per 80 miliardi di euro, ripartiti in 4 anni.

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Superbonus e bonus edilizi: l’indebitamento netto sale dello 0,9 per cento

Superbonus e bonus edilizi ancora protagonisti all’indomani del Consiglio dei Ministri che ha approvato la NADEF, nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, e il decreto Proroghe.

A fornire il quadro dello spazio di manovra della prossima Legge di Bilancio 2024 è lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenuto nella conferenza stampa che si è svolta al termine della riunione dell’Esecutivo del 27 settembre 2023.

Il Ministro aggiornato ha riportato i numeri aggiornati sul PIL.

Anno PIL aggiornato
2023 0,8 per cento
2024 1,2 per cento
2025 1,4 per cento
2026 1,0 per cento

Oltre ai dati sul PIL sono stati resi noti i numeri sull’indebitamento netto.

Le cifre indicate sono riportate nella tabella riassuntiva.

Anno Valore indebitamento netto
2023 5,3 per cento
2024 4,3 per cento
2025 3,6 per cento
2026 2,9 per cento

A riguardo, il Ministro dell’Economia ha dichiarato che la discrepanza tra il numero fornito e quello previsto inizialmente, per l’anno 2023, è legata agli effetti del superbonus e dei bonus edilizi:

“Per quest’anno l’indebitamento netto, dall’obiettivo del 4,5 per cento sale al 5,3 per cento. L’aumento è ascrivibile praticamente per lo 0,9 per cento agli effetti di contabilizzazione per competenza del superbonus e dei bonus edilizi. Questo significa che in assenza di questa contabilizzazione avremmo raggiunto l’obiettivo dichiarato del 4,5 per cento in sede di DEF.”

A pesare sulle casse dello Stato e ad impedire al debito di scendere sarebbero state, quindi, le agevolazioni edilizie. Ad incidere è la classificazione dei crediti d’imposta, secondo le regole stabilite dall’Eurostat.

Superbonus e bonus edilizi: l’indebitamento netto sale dello 0,9 per cento

Nell’intervento iniziale ad apertura della conferenza stampa serale, il Ministro Giorgetti ha fornito anche numeri e stime relative al debito pubblico italiano.

Il valore è praticamente stabile: nel 2023 si attesta al 140,2 per cento.

La stima per il 2026 è di 139,6 per cento, con un calo di poco oltre mezzo punto percentuale.

Anche in questo caso, ad influire negativamente sul debito pubblico sono gli effetti del superbonus e dei bonus edilizi.

Giorgetti ha infatti ribadito quanto di seguito riportato:

“Il motivo del fatto per cui il debito non diminuisce come auspicato perché, credo che a questo punto diventi evidente a tutti, il conto da pagare dei bonus edilizi, in particolare del superbonus, sarà i famosi 80 miliardi in aumento. Sono pagati in quattro comode rate di circa 20 miliardi ogni anno dal 2024, 2025, 2026. In assenza di questo effetto il debito sarebbe calato esattamente di un punto percentuale ogni anno.”

Giorgetti ha quindi nuovamente sottolineato che gli effetti del superbonus e dei vari bonus edilizi peseranno sulle casse dello Stato e condizioneranno le misure che saranno inserite nella Legge di Bilancio 2024.

Nella prossima Manovra rientreranno, secondo quanto dichiarato in conferenza stampa:

  • il taglio del cuneo contributivo, per alleggerire le somme trattenute in busta paga;
  • le misure premiali per la natalità;
  • gli stanziamenti per il rinnovo del pubblico impiego.

Giorgetti ha infine chiarito che non verrà rispettato il rapporto deficit/PIL del 3 per cento, in quanto il Governo non intende adottare politiche che contribuiscono a determinare, oltre la politica monetaria restrittiva, la recessione.

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