Super ammortamento anche nel 2019? Le novità del decreto Tria

Super ammortamento anche per gli investimenti in beni strumentali effettuati nel 2019. La novità fa parte del decreto Tria contenente misure per la crescita economica e gli investimenti delle imprese.

Super ammortamento anche nel 2019? Le novità del decreto Tria

Super ammortamento anche per gli investimenti in beni strumentali effettuati nel 2019.

È questa una delle novità del decreto Tria contenente misure per la crescita economia ed il rilancio degli investimenti privati e pubblici.

L’esame del decreto è stato avviato con il Consiglio dei Ministri del 20 marzo e, secondo le indiscrezioni, l’approvazione definitiva è attesa per il 29 marzo 2019. Il tutto prima del varo del DEF del 10 aprile e per dare un primo segnale del percorso in materia economica che il Governo intende proseguire anche nel 2020.

Il super ammortamento è l’agevolazione rivolta alle imprese che investono in beni strumentali che la Legge di Bilancio 2019 non ha prorogato e che è ad oggi in vita solo per le imprese che hanno già avviato investimenti entro la fine del 2018.

La sua riconferma anche nel 2019 è particolarmente attesa dalle imprese, alle quali è consentito di dedurre il costo dei beni strumentali nuovi acquistati con una maggiorazione del 30%.

L’attuale bozza di decreto Tria lascia tuttavia fuori dal super ammortamento del 130% i beni già esclusi dall’agevolazione, tra cui le autovetture.

Super ammortamento anche nel 2019? Le novità del decreto Tria

Il decreto proposto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze viene definito come una sorta di “manovra bis” pensata per rilanciare gli investimenti puntando sulla crescita delle imprese.

Il tutto mediante il rafforzamento delle agevolazioni fiscali previste per chi investe, intervenendo anche su alcune delle criticità della Legge di Bilancio 2019.

Sarebbe così almeno nel caso di proroga “tardiva” del super ammortamento anche per gli investimenti effettuati nel 2019, tenuto conto che è stata proprio la Manovra a non riconfermare l’agevolazione, puntando invece sulle agevolazioni del piano Industria 4.0 con l’iperammortamento in testa.

Il super ammortamento è l’agevolazione che spetta ai titolari di redditi d’impresa e agli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi. Tecnicamente, si tratta di una deduzione extra contabile che consiste in una variazione in diminuzione della base imponibile per il calcolo delle imposte dovute.

L’impresa ammortizzerà il bene soggetto a super ammortamento al 130 per cento mediante un aumento della quota ammortizzabile rispetto a quella prevista dal decreto ministeriale di riferimento.

Si tratta quindi di una delle agevolazioni pensata per stimolare gli investimenti da parte delle imprese che, ad oggi e fino a quando il decreto Tria diverrà ufficiale, è stata di fatto abolita a partire dal 1° gennaio 2019.

Super ammortamento 2019, cosa prevede il decreto “crescita”

Quello che prevede il decreto del Ministro Tria per stimolare la crescita è la reintroduzione del super ammortamento per gli investimenti effettuati dal 1° aprile al 31 dicembre 2019.

Le imprese beneficerebbero della maggiorazione al 130% dell’ammortamento degli investimenti in beni strumentali, fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro. Agevolazione che, in ogni caso, non si applicherebbe ad autovetture, immobili, attrezzature di lunga durata e beni immateriali.

L’obiettivo è quello di incentivare gli investimenti soprattutto per le piccole e medie imprese, questo è quanto si legge nel decreto sulla crescita per il quale l’approvazione è attesa già entro la fine del mese di marzo.

La reintroduzione tardiva del super ammortamento non è l’unica novità contenuta nel decreto Tria e non è neppure l’unico correttivo alla Legge di Bilancio 2019.

Tra le novità attese suscita particolare interesse l’introduzione dell’obbligo di ritenuta anche per i datori di lavoro in regime forfettario, per evitare di complicare gli adempimenti Irpef e la dichiarazione dei redditi dei propri dipendenti.

Ma non solo. Il piano del MEF è quello di dare un nuovo impulso all’economia mediante l’introduzione di nuovi incentivi ed il rafforzamento di quelli esistenti.

Una stabilizzazione del credito d’imposta ricerca e sviluppo fino al 2023 per consentire alle imprese di pianificare al meglio gli investimenti, semplificazione della procedura per l’accesso al patent box, modifiche alla disciplina dei PIR ma non solo.

Nel decreto Tria sono previste novità importanti non solo per le imprese ma anche per le famiglie. Tra queste il provvedimento punta ad estendere i benefici fiscali per i “cervelli di ritorno”, risolvendo anche le criticità degli scorsi anni che hanno coinvolto i soggetti non iscritti all’AIRE.

Un provvedimento ampio che prevede specifiche misure anche per il rilancio degli investimenti pubblici e che nei piani del Ministro Tria è da approvare prima del varo del DEF.

L’obiettivo è quello di dare una “scossa” all’economia italiana, sulla quale pende mai come ora il rischio di un nuovo tracollo a causa del possibile aumento dell’IVA nel 2020.

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