Fatture elettroniche, verso pignoramenti sprint: la Legge di Bilancio 2026 apre le porte all’AdER

Fatture elettroniche accessibili anche all'Agenzia delle Entrare Riscossione. La Legge di Bilancio 2026 spiana la strada a pignoramenti più rapidi e mirati. Nel mirino i pagamenti periodici

Fatture elettroniche, verso pignoramenti sprint: la Legge di Bilancio 2026 apre le porte all'AdER

Fatture elettroniche, verso il via alla condivisione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione dei dati che transitano tramite il Sistema di Interscambio.

La bozza della Legge di Bilancio 2026 estende il patrimonio informativo dell’AdER, che dal prossimo anno potrà accedere ai dati relativi ai corrispettivi delle fatture emesse ai fini dell’avvio di procedure esecutive presso terzi.

Si tratta in sostanza del pignoramento dei crediti vantati dal titolare della cartella, che all’atto pratico potrà portare al blocco dei pagamenti. Nel mirino le fatture periodiche.

Fatture elettroniche, verso pignoramenti sprint: la Legge di Bilancio 2026 apre le porte all’AdER

La messa a disposizione della prima bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2026 consente di analizzare anche le misure introdotte per “recuperare risorse”.

Il pacchetto dei controlli fiscali prevede tre specifici interventi, e farà sicuramente discutere la misura che potenzia le modalità di utilizzo dei dati delle fatture elettroniche.

È in particolare l’articolo 27 del testo ad oggi disponibile a prevedere l’estensione del patrimonio informativo dell’Agenzia delle Entrate, con una modifica a quanto previsto dall’articolo 1, comma 5-bis del decreto legislativo n. 127/2015 in materia di conservazione e utilizzo dei dati delle fatture elettroniche.

Si tratta della norma che ad oggi consente di memorizzare i dati delle fatture elettroniche per otto anni, ai fini dell’utilizzo da parte della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane, per l’analisi del rischio e per i controlli fiscali e non.

Sulla base di quanto previsto ad oggi dalla prima versione della Manovra, si dispone che dal 2026 l’Agenzia delle Entrate potrà mettere a disposizione dell’AdER i dati relativi alla somma dei corrispettivi delle fatture emesse da debitori iscritti a ruolo e loro coobbligati nei sei mesi precedenti nei confronti di un medesimo soggetto. L’obiettivo è consentire analisi mirate all’avvio di procedure esecutive presso terzi.

Pignoramento presso terzi, nel mirino le fatture periodiche

All’atto pratico i dati che transitano tramite il SdI, il canale dell’Agenzia delle Entrate che accoglie e smista le fatture elettroniche, saranno accessibili all’Agente della Riscossione. Si guarderà nello specifico ai pagamenti periodici, indirizzati non solo al titolare di partita IVA intestatario del debito, ma anche ai soggetti coobbligati al versamento.

Su questi, guardando al flusso delle fatture del semestre, l’AdER potrà avviare procedure di pignoramento dei crediti vantati dai clienti abituali, si pensi ad esempio al pagamento di un canone d’affitto.

Per imprese e professionisti è quindi pronto al debutto un meccanismo di pignoramento simile a quanto previsto sugli stipendi e sulle pensioni, senza però al momento regole a salvaguardia del debitore.

In ogni caso, la norma inserita nella bozza della Legge di Bilancio 2026 non sarà immediatamente operativa, ma servirà uno specifico provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per definirne i criteri, da emanare entro tre mesi dalla sua entrata in vigore.

Fatture elettroniche, una banca dati informativa per i controlli fiscali

Non sorprende che la Manovra 2026 si appresti ad introdurre una norma per rendere più veloci ed efficienti le attività di recupero dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Il tema è entrato da qualche tempo nella discussione e si intreccia con l’attività di analisi del magazzino dei quasi 1.300 miliardi di crediti accumulatisi negli anni. Alla nuova rottamazione delle cartelle si affiancherà quindi un meccanismo più rapido di recupero, accogliendo una delle proposte avanzate dalla Commissione tecnica istituita nell’ambito della riforma fiscale.

La Commissione tecnica presieduta dal Presidente a riposo della Corte dei Conti, Roberto Benedetti, ha presentato un primo set di possibili interventi lo scorso 14 ottobre, sottoponendo al vaglio del Senato la proposta di una più capillare condivisione dei dati fiscali dei contribuenti.

Un’idea che viene quindi accolta per quel che riguarda la condivisione dei dati delle fatture elettroniche, ma al momento sembra rimanere fuori dai radar l’ulteriore richiesta di consentire alla Riscossione il pieno accesso ai dati dei conti correnti.

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