Verso la Manovra 2026: il lavoro sulle ultime novità rallenta

Rosy D’Elia - Fisco

Era in programma una notte di lavoro sulla Manovra 2026 per definire le ultime novità, ma la seduta è stata cancellata: si va a rilento. Nel frattempo il DL Milleproroghe concede più tempo alla riforma, ma le scadenze fiscali non aspettano

Verso la Manovra 2026: il lavoro sulle ultime novità rallenta

La notte avrebbe dovuto portare consiglio. Ed è forse anche per questo che la Commissione Bilancio del Senato era stata convocata oggi, domenica 14 dicembre, alle ore 23 per continuare a lavorare sulla Manovra.

Dagli affitti brevi ai dividendi, passando per la tassa sui pacchi, serve mettere il punto sulle novità, inserite o da inserire. Il testo dovrà arrivare in Aula per il voto nel corso della settimana. Ma la seduta notturna è stata sconvocata e il rischio di ritardi si fa sempre più forte.

Nel frattempo arrivano nuovi tempi supplementari per la riforma fiscale e il calendario delle scadenze continua a scorrere portando l’attenzione sul saldo IMU. In questa settimana di fine d’anno il tempo è protagonista.

Verso la Manovra 2026: si valutano le ultime novità prima del voto

Per il Parlamento l’approvazione della Manovra in extremis è diventata una tradizione natalizia. E i lavori in corso non lasciano presagire alcuna eccezione: il testo non è ancora pronto per l’Aula e rallentano anche i lavori in Commissione.

I prossimi giorni saranno decisivi per definire il pacchetto di novità che dovrà entrare in vigore il 1° gennaio 2026.

Ci sono misure già previste dal Disegno di Legge di Bilancio che devono essere riviste, così come altre nuove disposizioni da inserire. Le decisioni che modificheranno l’impianto iniziale della Manovra 2026 riguardano un lungo elenco di voci, tra queste:

  • la tassazione degli affitti brevi con le regole sulla cedolare secca e sull’apertura della partita IVA;
  • il regime di esenzione dei dividendi, con una marcia indietro totale o parziale rispetto alle regole previste in principio;
  • i nuovi prelievi con l’aumento della Tobin tax e la tassa sui pacchi;
  • la stretta sulle compensazioni e sui pagamenti della PA ai professionisti;
  • la durata dell’iperammortamento;
  • le nuove regole che riguardano il calcolo dell’ISEE;
  • ma anche la NASPI e l’assegno di inclusione;
  • l’oro, tra la definizione della proprietà delle riserve auree e la tassa per la rivalutazione, che al momento però sembra caduta nel dimenticatoio.

Tutti questi tasselli devono essere inseriti o eliminati nel mosaico finale considerando un solo obiettivo: far quadrare i conti. Ogni possibile variazione deve restare in un perimetro che non può discostarsi molto dai 18,7 miliardi previsti in principio. E il tempo delle scelte finali stringe: entro la scadenza del 31 dicembre sia il Senato che la Camera dovranno votare e approvare la forma definitiva della Manovra 2026.

Se non si rispetta il termine, scatta l’esercizio provvisorio con una capacità limitata di utilizzo e pianificazione delle risorse, un rischio ricorrente ma sempre scongiurato nel corso degli ultimi Governi.

Leggi di BilancioData di approvazione
LEGGE n. 207/2024 30 dicembre
LEGGE n. 213/2023 30 dicembre
LEGGE n. 197/2022 29 dicembre
LEGGE n. 234/2021 30 dicembre
LEGGE n. 178/2020 30 dicembre
LEGGE n. 160/2019 27 dicembre
LEGGE n. 145/2018 30 dicembre

Decreto milleproroghe: la riforma fiscale guadagna tempo

Tra le tradizioni normative di fine anno, c’è poi il Decreto Milleproroghe che rivede i tempi di applicazione di misure, regole, agevolazioni.

Il provvedimento è stato approvato in Consiglio dei Ministri l’11 dicembre e segue un iter diverso da quello della Manovra.

La revisione dei termini è contenuta in un decreto legge: il testo proposto dal Governo ha effetto immediato, ma deve essere poi convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.

Dai bonus assunzione alle sanzioni stradali, sono diversi i calendari che sono stati riscritti con il provvedimento.

Stando alle bozze in circolazione, il testo non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, slitta al 2027 l’entrata in vigore dei 5 Testi Unici che contengono le novità della riforma fiscale.

I tempi non sono ancora maturi per un sistema normativo più ordinato. D’altronde, nelle intenzioni iniziali i lavori di revisione dovevano concludersi ad agosto 2025. Ma, come dimostrano le stesse novità in arrivo sull’IRPEF dalla Legge di Bilancio, il cantiere è ancora aperto con la grande difficoltà per contribuenti e addetti ai lavori di orientarsi tra promesse, misure applicabili e novità approvate ma non ancora pronte all’uso.

Oltre 21 miliardi per un Fisco equo

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Scadenza IMU in arrivo

Tra decisioni e rimandi, nel frattempo, il calendario ordinario delle scadenze fiscali continua a scorrere e tra le date da segnare in rosso nella settimana in arrivo il 16 dicembre segna il termine ultimo per versare il saldo IMU.

ScadenzaAdempimento
16 dicembre 2025 Saldo IMU
16 dicembre 2025 Ultima rata saldo e primo acconto imposte sui redditi
16 dicembre 2025 Adempimenti periodici IRPEF, IVA e INPS
29 dicembre 2025 Invio elenchi intrastat (soggetti con obbligo mensile)
29 dicembre 2025 Acconto IVA

Oltre 26 milioni di cittadini e cittadine dovranno pagare la seconda rata della tassa sulla casa. Ma l’appuntamento non riguarda tutti i proprietari: oltre all’esenzione per l’abitazione principale, ogni Comune può stabilire agevolazioni specifiche e chi deve versare piccoli importi potrebbe essere esonerato.

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