Nordio e l’ “esercito di commercialisti” che non basterebbe per essere in regola

Alessio Mauro - Fisco

Il ministro Nordio ha rilasciato recentemente alcune dichiarazioni, alludendo alla schizofrenica legislazione tributaria che renderebbe impossibile per gli imprenditori essere in regola con il fisco, neanche se assistiti da un “esercito di commercialisti”. Ecco alcuni commenti di imprenditori e professionisti alle affermazioni di Nordio

Nordio e l' “esercito di commercialisti” che non basterebbe per essere in regola

Se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti, dicendo loro “io pago fino all’ultimo centesimo di imposte e pago voi, ma voi mi dovete far dormire sonni tranquilli”, non ci riuscirebbe, perché comunque qualche violazione verrebbe trovata

Questa frase è ripresa da una recente intervista del ministro della Giustizia Carlo Nordio, riferite durante un intervento presso l’Università Luiss di Roma.

Le frasi hanno suscitato scalpore tra gli addetti ai lavori che, come da italica tradizione, si sono di fatto divisi in due grandi filoni di pensiero:

  • coloro che danno ragione a prescindere al ministro, evidenziando l’elefantiaca e disorganica produzione legislativa tributaria che caratterizza il nostro Paese da almeno cinquant’anno;
  • coloro che, evidenziano, invece, come le dichiarazioni siano ampiamente fuori luogo in quanto rischiano un effetto boomerang, soprattutto considerando quella che probabilmente era la reale intenzione del ministro.

Ci sono buone argomentazione sia in una corrente di pensiero che nell’altra.

Video dell’intervento del ministro della giustizia Nordio nell’ambito di un convegno alla Luiss di Roma:

Chi dà o torto ragione al ministro porta avanti diverse tesi, ne riportiamo di seguito una breve raccolta tra messaggi arrivati direttamente alla casella mail della redazione di Informazione Fiscale e commenti/messaggi ricevuti sui nostri canali social in risposta a due post aventi ad oggetto proprio le dichiarazioni di Nordio.

Invitiamo tutti coloro che volessero intervenire a continuare a scriverci, il tema è interessante e meritevole di approfondimento, senza inutili polemiche di carattere politico ma cercando la corretta via per un confronto sano e costruttivo.

Ascoltiamo tutto l’intervento e poi valutiamo

Prima di passare in rassegna una breve carrellata dei commenti ricevuti in redazione appare opportuno fare una premessa di carattere generale, scusandoci se questa possa apparire troppo ovvia.

Sopra per lettrici e lettori che lo volessero è disponibile il video integrale dell’intervento del ministro Nordio, le dichiarazioni sul fisco che hanno fatto più scalpore le troviamo al minuto 6.12

Il video dell’intervento dura 9 minuti e le dichiarazioni vanno quindi contestualizzate.

Nordio interviene nell’ambito di un dibattito sul sistema sanzionatorio nella riforma tributaria e lo fa evidenziando, in particolare, l’esigenza della semplificazione.

Per poter fare una valutazione completa delle dichiarazioni di Nordio riteniamo utile ed opportuno, ascoltare tutto il video.

Ad ogni modo, ecco alcune delle reazioni che abbiamo raccolto.

Il ministro Nordio non ha tutti i torti e comunque non offende nessuno

Un caso pratico che dà ragione a Nordio

“Non ha proprio tutti i torti.

Facciamo un piccolo esempio: deduzione interessi per ritardato pagamento delle imposte.

Interpello pubblicato dici che si deducono ma nel tempo intercorso tra emanazione interpello e pubblicazione la Cassazione ha cambiato indirizzo... Quindi? Deduco dicendo che vale principio di diritto e saluti alla Corte? Non deduco perché dico che interpello non vale più?”

“Vi ricordate cos’è successo con l’IRI? Quanti di voi hanno spiegato al cliente una norma ed i relativi (potenziali) vantaggi, salvo dover spiegare al cliente medesimo che si era scherzato, visto che la norma è stata abrogata prima di entrare in vigore?!!”

L’imprenditore onesto

“Onestamente non mi soffermerei sull’inciso assoldare un esercito di commercialisti.

Detto passaggio va agganciato all’imprenditore onesto.

Ed è purtroppo la sacrosanta verità: per quanto l’imprenditore sia onesto, il contabile preciso ed il commercialista un professionista serio e preparato, è quasi impossibile assistere a verifiche fiscali che si concludano con una ripresa fiscale pari a zero”.

Sistema fiscale vecchio e da riformare

“Analisi assolutamente corretta. L’introduzione dell’attuale sistema fiscale risale agli anni Settanta.

Da quella data, per principio, gli adempimenti fiscali sono diventati centrali rispetto alla reale capacità contributiva.

Invito a leggere con attenzione il verbale dell’ultima audizione parlamentare del Direttore generale dell’Agenzia delle entrate riscossioni, che cristallizza le stesse problematiche oggi evidenziate dal Ministro. Nessuno allora ha fiatato.

Mi chiedo se oggi qualcuno abbia a cuore il concetto di redistribuzione contrapposto al problema della vera evasione fiscale (non quella da riscossione per impossibilità di poter pagare) mai sostanzialmente e concretamente affrontato, se non per fini politici ed elettorali.

Finalmente un Ministro che riesce a dire quello che è evidente a tutti!”

L’incertezza

“Credo si riferisse alla complessità del Fisco, senza guardare a destra e a sinistra (non mi pare il caso) il problema sembra evidente.

Spesso il cittadino che paga le tasse ha la sensazione che ci sia qualcosa che non va e che tutto sia incerto e instabile”

Il diritto amministrativo in questi anni ha fatto passi da gigante, il diritto tributario purtroppo no

“Ci sono vari modi di interpretare il pensiero e comprendo chi si sente mortificato.

Il significato che io do a quelle parole, per esperienza personale, è che le norme non sono sufficientemente chiare e oggettive ma presentano ampi margini di discrezionalità interpretativa, anche da parte di chi effettua i controlli, nonostente la indiscussa professionalità dei Commercialisti.

Se a questa discrezionalità si aggiunge la presunzione di colpa, il risultato è devastante e mi astengo dal commentarlo perché ciascuno di noi ne conosce un aspetto.

Abbiamo bisogno di regole chiare e oggettive, oltre che eque.

Sento discutere da tanti anni la politica su proposte di equità che difficilmente trovano consenso unanime, ma troppo poco sento proposte tese a chiarezza, oggettività delle norme e presunzione di innocenza fino a prova di colpa.

Il diritto amministrativo in questi anni ha fatto passi da gigante, il diritto tributario purtroppo no...”

Tra coloro che non hanno digerito le dichiarazioni del ministro le tesi sono comunque molteplici

Tra coloro che non concordano con le dichiarazioni del ministro ci sono i professionisti che si sentono offesi dal riferimento generico al diritto tributario in generale.

In quanto disciplina autonoma, il diritto tributario, se ben interpretato ed applicato consente certamente di essere in regola con il fisco. Tuttavia, esistono dei casi limite.

Ad ogni modo, ecco alcuni commenti raccolti.

Rischio di offesa per i commercialisti ed i professionisti del settore in generale

“Affermazioni generiche. Perché offende i dottori commercialisti?

Riporto la frase testuale del ministro Nordio, indicata nel post di cui sopra: assoldare un esercito di commercialisti.

Assoldare, come a tutti noto, vuol dire: reclutare soldati mercenari.

Siamo seri professionisti, non siamo mercenari e nemmeno soldatini, non veniamo «assoldati» da nessuno, siamo lavoratori autonomi ed indipendenti.

La nostra categoria è in grado di fare consulenza fiscale, è il nostro lavoro.

Spero che si scusi, uscita infelice, a mio avviso.

Un ministro della Giustizia poi non si occupa di fisco, si tratta di materia di competenza del ministro dell’Economia e Finanze.

Se poi vuol parlare anche di sport, di calcio, parliamo anche di quello, ma poco c’entra con la giustizia e le riforme da attuare”.

C’è chi evidenzia l’inopportunità politico istituzionale delle dichiarazioni del ministro.

“Se lui, come tutti i politici, parlasse meno e agisse di più sarebbe meglio. Invece di dire cose totalmente generiche e, dato il ruolo, fuori luogo, si mettesse a lavorare con il governo di cui fa parte per proporre una reale semplificazione fiscale
Tutti bravi a blaterare ma, nei fatti, poco o nulla. Attendiamo fiduciosi una riforma fiscale seria”

Non è sempre così ovviamente, e le dichiarazioni rese in questi termini da un ministro sono quantomeno inopportune

“Mi occupo di fiscale da 35 anni e ho avuto il piacere di conoscere le manovre che sono state fatte in questo arco di tempo.

Ovviamente concordo con il fatto che abbiamo una normativa intricata, che si contraddice e che ha bisogno di chiarimenti che chiariscono il chiarimento... ma sono altrettanto consapevole che se rispetti le regole, ti attieni a quanto indicato nelle norme, possono anche farti le verifiche ma, non per forza sarai sanzionato.

Mi sembra una affermazione d’effetto che, fatta da un ministro, lascia un po’ il tempo che trova....”

Del doman non v’è certezza

“Caspita! Non so in quali discipline vi sia la certezza da sonni tranquilli e non so quali imprenditori possano fare tale richiesta.

Ma se trovo questi imprenditori chiederei loro di garantirmi al 100% su tutti i profili i loro prodotti per acquistarli”

C’è chi prova a proporre soluzioni

“Purtroppo l’amministarzione fiscale italiana ha un malinteso senso del proprio compito, che considera essere incassare dal contribuente indipendentemente dalla esistenza di evasione che spesso viene “creata”.

Sul fronte opposto esiste un esercito di evasori che non si riesce ad eliminare.

Sarebbe necessario un piano a lungo termine per la reinvenzione totale del sistema fiscale a partire dalla introduzione di una nuova mentalità nei funzionari più aderente alla statuto del contribuente (perennemente disatteso con vergogna nazionale e di spregio dello stato di diritto), una legiferazione comprensibile e non contraddittoria.

E soprattutto la tempestività. Non si può rimanere indietro nei controlli di 5 anni

È molto più produttivo chiamare tutti i contribuenti ad un appuntamento per la revisione della propria dichiarazione ogni anno.

E farlo con spirito collaborativo entro i termini del ravvedimento operoso

Altrimenti rimarremo sempre alla fantasmagoriche conferenze stampa…”

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network