Cedolare secca, scadenza saldo e acconto 2020: calcolo e istruzioni modello F24

Anna Maria D’Andrea - Cedolare secca sugli affitti

Cedolare secca 2020, scadenza saldo ed acconto con proroga parziale dal 30 giugno al 20 luglio, in attesa di possibili novità nel decreto Rilancio. Ecco come fare il calcolo ed il versamento con modello F24.

Cedolare secca, scadenza saldo e acconto 2020: calcolo e istruzioni modello F24

Scadenza cedolare secca 2020, proroga saldo ed acconto dal 30 giugno al 20 luglio per i soggetti ISA ed i forfettari.

A pochi giorni dalla scadenza per le imposte sui redditi 2020 arriva dal MEF la notizia della proroga, in attesa di ulteriori possibili novità con il decreto Rilancio.

La proroga, specifichiamo, si applicherà solo a partite IVA, compresi forfettari, esercenti attività per le quali sono stati approvati gli ISA, secondo quanto previsto dal DPCM firmato dal MEF il 22 giugno 2020.

Nessun rinvio per i non titolari di partita IVA e, pertanto, facciamo il punto su chi paga e quali le regole per versare saldo ed acconto della cedolare secca 2020.

La scadenza della cedolare secca segue quella delle imposte sui redditi: salvo proroga, saldo ed acconto si pagano entro il 30 giugno e 30 novembre. Il versamento in due rate è previsto nel caso in cui l’importo complessivamente dovuto fosse superiore a 257,52 euro, se inferiore a tale soglia si paga invece in un’unica soluzione a novembre.

Facciamo quindi il punto sulla scadenza del 30 giugno e 20 luglio per alcuni titolari di partita IVA, termine per pagare saldo ed acconto 2020, regole di versamento con modello F24 e modalità di rateizzazione.

Cedolare secca, scadenza saldo e acconto 2020: calcolo e istruzioni modello F24

La cedolare secca segue le stesse scadenze e modalità di versamento dell’Irpef. Unica differenza, oltre al codice tributo da indicare nel modello F24, è rappresentata dalla misura dell’acconto dovuto, pari al 95% dell’imposta dovuta per l’anno precedente.

Una differenziazione che si applicherà fino all’anno in corso. A partire dal 2021 è previsto il passaggio alla misura del 100% ai fini del calcolo dell’acconto della cedolare secca.

La scadenza del 30 giugno 2020 chiama in causa tutti i proprietari di immobili che, in sede di registrazione del contratto d’affitto, hanno optato per il regime a cedolare secca.

Una scadenza che subisce un lieve rinvio per partite IVA soggette agli ISA (compresi i forfettari): il termine di versamento slitta al 20 luglio.

Se il saldo 2019 è dovuto in ogni caso, non si paga l’acconto per il primo anno di esercizio dell’opzione, mancando la base di calcolo.

Scadenza saldo acconto cedolare secca 2020: chi paga il 30 giugno ed il 20 luglio

A dover pagare l’acconto della cedolare secca entro il 30 giugno 2020 o il 20 luglio sono, in linea generale, i contribuenti per i quali l’imposta dovuta nell’anno precedente supera i 51,65 euro.

Il versamento va effettuato nelle seguenti modalità:

  • se l’importo è inferiore a 257,52 euro si paga in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2020;
  • se l’importo è superiore a 257,52 euro si paga in due rate:
    • la prima, pari al 40% dell’acconto complessivamente dovuto, entro il 30 giugno (20 luglio per soggetti ISA e forfettari);
    • la seconda, il restante 60%, entro il 30 novembre.

Le due rate di acconto sono uguali, cioè entrambe del 50%, per i contribuenti titolari di partita IVA che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA, prescindendo dal fatto che li applichino o meno. La regola si applica anche ai forfettari e a chi, ad esempio, ricade in una delle cause d’esclusione dagli ISA.

Calcolo acconto cedolare secca 2020, novità metodo previsionale

Se il metodo storico è quello più soventemente utilizzato per calcolare l’acconto della cedolare secca, la situazione di emergenza e le ripercussioni sul mercato degli affitti causato dal coronavirus chiamano in causa il metodo previsionale.

Con il metodo previsionale si può calcolare l’acconto della cedolare secca sul reddito da locazione che effettivamente si prevede di conseguire nel corso del 2020. Rispetto alla prassi ordinaria, in vista dell’acconto in scadenza del 30 giugno è possibile “sfuggire” al rischio sanzioni nel caso di versamento di una somma inferiore a quella effettivamente dovuta.

Il decreto Liquidità ha infatti previsto la possibilità di adottare il metodo previsionale, senza il rischio di applicazione di sanzioni ed interessi se l’importo dovuto non è inferiore all’80% della somma che risulterebbe dovuta sulla base della dichiarazione dei redditi.

C’è quindi un margine d’errore del 20% che salva il contribuente dall’applicazione di sanzioni ed interessi.

Scadenza saldo acconto cedolare secca 2020: come pagare a rate

Così come tutte le imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi, anche la cedolare secca sugli affitti potrà essere pagata a rate.

Ecco il calendario completo per chi opta per la rateizzazione di saldo ed acconto della cedolare secca 2020:

  • Contribuenti non titolari di partita IVA
RATAVERSAMENTOINTERESSI %VERSAMENTO (*)INTERESSI %
30 giugno 30 luglio
31 luglio 0,33 31 luglio
31 agosto 0,66 31 agosto 0,33
30 settembre 0,99 30 settembre 0,66
2 novembre 1,32 2 novembre 0,99
30 novembre 1,65 30 novembre 1,32

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento.

  • Contribuenti titolari di partita IVA
RATA VERSAMENTO INTERESSI % VERSAMENTO (*) INTERESSI %
30 giugno (20 luglio per soggetti ISA e forfettari) 30 luglio
16 luglio 0,18 20 agosto 0,18
20 agosto 0,51 16 settembre 0,51
16 settembre 0,84 16 ottobre 0,84
16 ottobre 1,17 16 novembre 1,17
16 novembre 1,50

(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento.

Cedolare secca: codice tributo F24 versamento saldo e acconto 2020

Per il versamento della cedolare secca con modello F24 vanno utilizzati i codici tributo:

  • 1840: Cedolare secca locazioni - Acconto prima rata
  • 1841: Cedolare secca locazioni - Acconto seconda rata o unica soluzione
  • 1842: Cedolare secca locazioni - Saldo

La cedolare secca è “compensabile” con le regole ordinarie.

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