Cassa integrazione: i commercialisti denunciano i ritardi dell’INPS

Giuseppe Guarasci - Commercialisti ed esperti contabili

Cassa integrazione, dopo la pubblicazione della circolare INPS numero 115 del 30 settembre 2020, arriva il comunicato congiunto dei commercialisti del giorno successivo. ANC, SIC, UNAGRACO ed UNICO denunciano i ritardi dell'Istituto e le difficoltà di imprese, lavoratori e professionisti.

Cassa integrazione: i commercialisti denunciano i ritardi dell'INPS

Cassa integrazione, dopo la pubblicazione della circolare INPS numero 115 del 30 settembre 2020 i commercialisti denunciano i ritardi dell’Istituto.

Nel comunicato congiunto del 1° ottobre 2020 di ANC, SIC, UNAGRACO ed UNICO i professionisti fanno sapere che il documento con le nuove istruzioni mette in difficoltà i contribuenti ma soprattutto i professionisti che avevano già predisposto gli adempimenti relativi al mese di settembre.

Le domande Cig relative ai mesi di luglio e agosto 2020 dovevano essere presentate entro l’ultimo giorno del mese successivo all’entrata in vigore del decreto Agosto, ossia proprio il 30 di settembre.

Alla complicata situazione si aggiungono i ritardi nelle erogazioni delle prestazioni.

Cassa integrazione: i commercialisti denunciano il ritardi dell’INPS

La pubblicazione della circolare INPS numero 115 del 30 settembre 2020, con le novità del decreto Agosto, è un’altro degli episodi che provoca la reazione dei commercialisti.

I motivi della protesta sono spiegati nel comunicato stampa congiungo di ANC, SIC, UNAGRACO ed UNICO del 1° ottobre 2020.

ANC - SIC - UNAGRACO - UNICO: comunicato stampa congiunto del 1° ottobre 2020
Circolari INPS e INAIL, la manifesta inadeguatezza della Pubblica Amministrazione.

In apertura le sigle sindacali sottolineano che:

“Con la Circolare n. 115/2020 sulla Cassa integrazione ordinaria ed in deroga disciplinata dal D.l. n. 104 del 14 agosto 2020 e pubblicata 30 minuti prima della mezzanotte di ieri, 30 settembre 2020, l’INPS ha dimostrato ancora una volta la propria inadeguatezza ad affrontare una situazione straordinaria come quella attuale.”

Le associazioni di categoria denunciano i disagi provocati alle imprese ed ai lavoratori dal momento che gli adempimenti relativi al mese di settembre erano già stati predisposti, nonostante la mancanza di certezza nelle indicazioni operative.

A complicare la situazione sono le disposizioni contenute nel decreto Agosto, in base alle quali le domande di cassa integrazione relative ai mesi di luglio ed agosto dovevano essere presentate entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di pubblicazione del decreto: ovvero entro il 30 settembre 2020.

Un ritardo, quello nella pubblicazione della circolare, che si aggiunge a quello del pagamento della stessa cassa integrazione, comportando difficoltà e preoccupazione per molti lavoratori e imprese.

Cassa integrazione: le note di rettifica INPS

Nel comunicato stampa del 1° ottobre i commercialisti rendono inoltre noto che l’INPS sta inviando note di rettifica per il recupero di Cig e Fis a conguaglio, giudicate “palesemente ingiustificate ed erronee”.

Di conseguenza i professionisti mettono al corrente anche delle richieste di chiarimenti e rettifiche per evitare gli effetti relativi alla generazione di un Durc irregolare.

L’episodio denunciato nel comunicato in questione si aggiunge alle precedenti considerazioni relative ad un’altro documento di prassi ritenuto tardivo:

la circolare INAIL numero 35 del 14 settembre scorso, con l’aggiornamento dei codici da inserire nei modelli F24 per il pagamento rateale dei versamenti collegati alla sospensione per coronavirus.

Nel comunicato si legge quanto segue:

“La PA arriva sempre troppo lunga rispetto all’emergenza del momento, mettendo in seria difficoltà cittadini, imprese e professionisti.”

La somma di diversi episodi porta le associazioni di categoria a dover chiedere rispetto per il lavoro dei professionisti, particolarmente impegnati negli adempimenti legati alle pratiche relative alle misure di sostegno anti Covid-19:

“I commercialisti rivendicano il rispetto nei riguardi del proprio lavoro e chiedono pertanto, anche in questo periodo di straordinaria complessità che il Paese sta attraversando, di essere messi nella condizione di poterlo svolgere adeguatamente, senza essere costretti ad assumersi responsabilità che non gli appartengono.”

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