Modello 730/2022, prima scadenza il 31 maggio per i rimborsi IRPEF a luglio

Rimborso IRPEF a luglio solo in caso di invio del modello 730/2022 entro il 31 maggio. I tempi per il pagamento delle somme emerse dalla dichiarazione dei redditi si legano a quelli di trasmissione. Regole diverse in caso di somme superiori a 4.000 euro.

Modello 730/2022, prima scadenza il 31 maggio per i rimborsi IRPEF a luglio

Rimborso IRPEF a luglio solo in caso di invio del modello 730/2022 entro il 31 maggio.

Con l’avvio della stagione della precompilata, parte la corsa all’invio della dichiarazione dei redditi ai fini del pagamento del credito.

Il nuovo sistema di invio dei dati per l’erogazione del rimborso spettante sulla base delle detrazioni richieste premia i contribuenti che trasmettono in tempi celeri la dichiarazione dei redditi 2022.

In caso di invio del modello 730 entro la scadenza del 31 maggio 2022, il prospetto di liquidazione sarà elaborato entro il 15 giugno, e il pagamento dei rimborsi IRPEF avverrà nella prima busta paga utile. A luglio le prime operazioni per i lavoratori dipendenti, che slittano invece di un mese per i pensionati.

Sui tempi per il pagamento però incide anche l’importo spettante: se superiore a 4.000 euro l’attesa si allunga, alla luce dei maggiori controlli effettuati dall’Agenzia delle Entrate.

Modello 730/2022, prima scadenza il 31 maggio per i rimborsi IRPEF a luglio

La stagione della dichiarazione dei redditi 2022 è partita, seppur in parte.

La proroga del termine a partire dal quale è possibile accedere al modello 730 precompilato 2022, disponibile 23 maggio, avrà un effetto diretto sulle operazioni di conguaglio fiscale.

La modifica e l’invio della dichiarazione dei redditi da parte del contribuente potrà essere effettuata solo dal 31 maggio, ma nel frattempo resta possibile rivolgersi a CAF e intermediari.

Nonostante la progressiva implementazione della precompilata, sono ancora molti i contribuenti che scelgono di affidarsi a professionisti per la compilazione e l’invio del modello 730.

Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate relativi al 2021, sono stati 4,2 milioni i modelli precompilati inviati, e di questi solo il 22,3 per cento del totale è stato inviato senza modifiche. Numeri in crescita ma pur sempre marginali.

L’invio del modello 730/2022 tramite CAF o professionisti caratterizzerà indubbiamente la prima fase della stagione dichiarativa, tenuto conto dei tempi lunghi per la modifica e l’invio fai da te.

Muoversi per tempo consente inoltre di anticipare la data di erogazione dei rimborsi IRPEF, e la prima data utile da considerare è quella del 31 maggio 2022.

Per le dichiarazioni inviate entro questo termine, il prospetto di liquidazione, ossia il documento che riporta il risultato della dichiarazione trasmessa ed indica se è emerso un credito o un debito, sarà elaborato entro il 15 giugno 2022.

Secondo quanto previsto dall’articolo 19, comma 2, del Decreto del Ministero delle Finanze numero 164 del 1999 il credito IRPEF emerso dalla dichiarazione dei redditi è riconosciuto ai lavoratori dipendenti sulla prima retribuzione utile, e comunque nel mese successivo a quello in cui il sostituto d’imposta ha ricevuto il prospetto di liquidazione.

A luglio partiranno quindi i rimborsi IRPEF relativi al modello 730/2022 inviato entro la scadenza del 31 maggio.

L’attesa si allunga per i pensionati, per i quali le operazioni di conguaglio sono effettuate entro il secondo mese successivo a quello di invio. Prima data utile per i rimborsi IRPEF ad agosto.

Rimborso IRPEF 2022 legato alla data di presentazione del modello 730: c’è tempo fino al 30 settembre

Il nuovo sistema per il pagamento dei rimborsi IRPEF, modificato dall’articolo 16-bis del decreto Fiscale n. 124/2019, lega quindi data di presentazione del modello 730 e operazioni di conguaglio.

Gli slot temporali sono sei. Nel dettaglio, il prospetto di liquidazione che consente di gestire le operazioni conseguenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi è messo a disposizione entro le seguenti date:

  • 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

L’ultimo riguarda i contribuenti che inviano il modello 730/2022 entro la scadenza attualmente prevista, quella del 30 settembre. In tal caso, il rimborso IRPEF spettante è erogato nel mese di ottobre o a novembre, e conseguentemente slittano anche eventuali operazioni di conguaglio a debito.

Modello 730/2022, attesa più lunga per i rimborsi IRPEF sopra i 4.000 euro

Come di consueto, alle regole generali si affiancano le eccezioni.

La principale riguarda i contribuenti titolari di rimborsi IRPEF di importo elevato e che superano i 4.000 euro.

In tal caso, l’Agenzia delle Entrate può infatti effettuare controlli preventivi, allungando di fatto i termini di erogazione del credito IRPEF emerso dal modello 730/2022.

I controlli aggiuntivi scattano nel caso di presenza di elementi di incoerenza, ossia:

  • scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
  • presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche;
  • presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.

L’Agenzia delle Entrate avrà quattro mesi di tempo per le verifiche necessarie, e il rimborso IRPEF spettante potrà essere erogato fino a sei mesi dopo la scadenza per la trasmissione della dichiarazione dei redditi.

Un’attesa di gran lunga superiore rispetto ai contribuenti che beneficiano di rimborsi di importo inferiore, alla quale si aggiungono le regole specifiche di erogazione. Il pagamento in tal caso è infatti effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, e non è invece previsto l’accredito in busta paga.

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