La tredicesima 2025 resta senza bonus né detassazione

Rosy D’Elia - Imposte

Mentre si discute sul futuro del Fisco sugli stipendi, si va verso una tredicesima 2025 senza alcun beneficio: nessun bonus, neanche selettivo, per quest'anno, né alcuna forma di detassazione

La tredicesima 2025 resta senza bonus né detassazione

L’anno scorso di questi tempi l’Agenzia delle Entrate si occupava di chiarire i requisiti per poter ottenere il bonus Natale, 100 euro in busta paga insieme alla tredicesima per i genitori con figli o figlie a carico.

Per il 2025 non si prospetta alcuna agevolazione sulla mensilità aggiuntiva: all’orizzonte non ci sono né indennità né forme di detassazione, nonostante il tema si sia guadagnato da subito un posto nella discussione sulla Manovra.

Tredicesima: calcolo senza agevolazioni, nessun bonus per il 2025

Nel frattempo mentre il Governo studia come ridurre il peso del Fisco sugli stipendi per preservare il potere d’acquisto con le poche risorse a disposizione, il prossimo Natale si avvicina e il nodo delle tredicesime resta da sciogliere.

La mensilità aggiuntiva viene tassata in maniera più pesante rispetto agli stipendi, non perché cambino i criteri generali, ma perché non si applicano detrazioni e bonus.

Questo conto fiscale più salato da un lato rafforza l’esigenza di intervenire, dall’altro rende costose eventuali agevolazioni.

Da maggio 2023 è in campo l’idea di prevedere una tassazione più bassa per “mettere più soldi in tasca agli italiani quando nell’ultimo mese dell’anno dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo”, sottolineava il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.

L’intenzione di agevolare le mensilità aggiuntive, che è stata messa nero su bianco nella legge delega per la riforma fiscale, è stata confermata anche ad aprile del 2024 con l’introduzione del bonus Natale, adottato “nelle more dell’introduzione di un regime fiscale sostitutivo per la tredicesima”.

Tredicesima 2025 senza bonus né detassazione: il tema nella discussione della prossima Manovra

Dopo oltre un anno restano, però, ancora solo le intenzioni. Il vicepremier Antonio Tajani a inizio settembre ha riportato l’attenzione sulla detassazione delle tredicesime in vista della Manovra 2026 e anche dai sindacati, in particolare dalla CISL, arriva la richiesta di un Fisco più leggero sulle mensilità aggiuntive.

Una delle strade percorribili è quella di applicare una flat tax sugli importi al 5 o al 10 per cento, senza quindi tener conto delle aliquote IRPEF.

Ad oggi la prospettiva più ottimistica è che arrivi qualche novità con la prossima Manovra, ma fino a questo momento non c’è alcuna conferma. Anzi l’interesse sembra concentrato più su diverse forme di retribuzione aggiuntiva, come fringe benefit, gli straordinari, i premi di produttività.

In ogni caso qualsiasi novità inserita nella Legge di Bilancio sarà applicabile eventualmente solo dal 2026.

Di conseguenza, per ora, quest’anno resta scoperto anche di eventuali misure transitorie come il bonus Natale dello scorso anno che, pur essendo un piccolo contributo per una platea ristretta, era stato presentato come un primo passo avanti nel percorso verso la detassazione della tredicesima.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network