Detassazione tredicesima 2026, quanto si risparmia? Simulazioni e ipotesi di novità

La detassazione della tredicesima è una delle ipotesi in campo della Manovra 2026. Si tratta di una novità attesa nell'ambito dell'attuazione della riforma fiscale, che punta a ridurre il peso dell'IRPEF sulla mensilità aggiuntiva. Un focus sui risparmi, basandoci su alcune simulazioni di calcolo

Detassazione tredicesima 2026, quanto si risparmia? Simulazioni e ipotesi di novità

La detassazione della tredicesima è una delle ipotesi entrate nel calderone della discussione sulla Manovra 2026.

Non si tratta di una tematica nuova, ma è da anni che se ne parla senza però risultati concreti. Ridurre il peso dell’IRPEF sullo stipendio aggiuntivo erogato nel mese di dicembre è infatti uno dei principi della legge delega sulla riforma fiscale, rimasto ad oggi inattuato.

La tredicesima è infatti tassata secondo regole che differiscono rispetto a quelle applicate sugli stipendi: non cambiano i criteri generali, ma la disapplicazione di detrazioni e bonus comporta che il conto dovuto al Fisco è nettamente più elevato.

Tra le ipotesi in campo vi è quindi quella di prevedere una tassazione sostitutiva, del 5 o del 10 per cento, rispetto alle ordinarie aliquote IRPEF. Quanto si risparmierebbe? Calcolatrice alla mano, di seguito alcune simulazioni.

Detassazione tredicesima, un’ipotesi in campo in vista della Manovra 2026

Il tema della detassazione della tredicesima è tornato al centro dell’attenzione a partire dal mese di agosto, quando sono iniziate a circolare le prime anticipazioni sui lavori legati alla Legge di Bilancio 2026.

Prevedere una tassazione flat della mensilità aggiuntiva riconosciuta ai dipendenti e ai pensionati nel periodo natalizio è un progetto caro a Forza Italia, sul quale però al momento non vi sono punti fermi. Si tratta di una premessa importante e doverosa: ad oggi non è chiaro se la misura troverà o meno spazio nella Manovra, accanto al taglio dell’IRPEF, ma è interessante soffermarsi sugli effetti che potrebbe avere.

Per farlo è bene ricordare che anche sulla tredicesima si applicano le aliquote ordinarie IRPEF, ma che a differenza degli stipendi erogati mensilmente, non sono riconosciute detrazioni fiscali e bonus in genere. Dal trattamento integrativo fino alle detrazioni fisse che riducono l’IRPEF complessiva, la tredicesima mensilità non è scontata in alcun modo e quindi la tassazione applicata è di norma più alta di quella visibile mese per mese in busta paga.

Prevedere una forma di detassazione, applicando un’imposta sostitutiva più bassa dell’IRPEF, consentirebbe proprio di ridurre il prelievo fiscale sulla cosiddetta “gratifica natalizia”. Si parla di due possibili aliquote flat, del 5 o del 10 per cento.

Tredicesima: regole attuali e ipotesi di detassazione. Il calcolo dei risparmi (simulazioni)

Quale sarebbe l’impatto pratico? Proviamo a fare alcuni semplici esempi.

Ipotizziamo il caso di un lavoratore dipendente titolare di una RAL (Retribuzione Annua Lorda) pari a 20.000, che corrispondono a 13 mensilità di stipendio lordo pari a 1.538 euro circa. Per il calcolo dell’imposta dovuta è necessario prima dedurre la quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore (9,19 per cento per il settore privato nel 2025), arrivando quindi all’importo di 1.397 euro di quota imponibile. L’aliquota IRPEF applicata è quella del 23 per cento, e pertanto l’imposta addebitata con la tredicesima ammonta a 321 euro.

Cosa accadrebbe in caso di tassazione flat, al 5 o al 10 per cento? Nel primo caso, le imposte addebitate sulla tredicesima sarebbero pari a 70 euro circa, nel secondo a circa 140 euro. Il valore del risparmio, che corrisponde a una minore trattenuta sulla busta paga, è quindi evidente.

In caso di RAL pari a 30.000 euro, e quindi a 13 mensilità di 2.300 euro circa, deducendo i contributi previdenziali si arriverebbe all’importo di 2.088 euro di tredicesima imponibile, con una tassazione di 549 euro circa.

Applicando l’aliquota del 5 per cento, l’imposta sulla tredicesima scenderebbe a 104 euro, valore pari invece a 208 euro in caso di aliquota del 10 per cento.

Una “promessa” o un’ipotesi realistica? Da dove arriva l’idea di detassare la tredicesima

Quelli sopra riportati sono due esempi pensati una prima valutazione dell’impatto della detassazione della tredicesima ipotizzata negli ultimi mesi e sostenuta in particolare da Forza Italia.

L’approdo in Legge di Bilancio 2026 è però tutt’alto che certo e al momento non si segnalano aperture da parte del Governo, e in particolare dal Ministero dell’Economia. C’è da dire però che l’idea di defiscalizzare le tredicesime è parte del progetto più ampio della riforma fiscale, che all’articolo 5 dedica un comma specifico all’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF sulle retribuzioni aggiuntive, tra cui tredicesima e straordinari.

L’ipotesi di un intervento in tal senso in Legge di Bilancio 2026 non deve quindi stupire, anche se resta il nodo principale delle risorse da mettere in campo. Dal Consiglio dei Ministri che entro il 15 ottobre dovrà varare il testo del DdL di Bilancio si attendono novità, anche se come negli scorsi anni è plausibile che la struttura definitiva della Manovra arriverà solo a ridosso del via libera definitivo atteso entro la fine dell’anno.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network