Dal Superbonus alla Legge di Bilancio 2024: un anno di Fisco e Lavoro

Rosy D’Elia - Fisco

Un anno di Fisco e Lavoro nelle opinioni dei lettori: dal freno sul Superbonus alla Legge di Bilancio 2024, passando per l'IRPEF e il taglio del cuneo fiscale e contributivo, una panoramica sui temi e sui sondaggi dell'anno che sta per concludersi

Dal Superbonus alla Legge di Bilancio 2024: un anno di Fisco e Lavoro

Dal Superbonus, che resta ancora attuale, alla Legge di Bilancio 2024, che sta per essere approvata in via definitiva: mese dopo mese, sui temi più caldi e su quelli ricorrenti, come il livello di completezza e adeguatezza del modello 730, abbiamo chiesto l’opinione di lettori e lettrici.

Qualche volta divise su diverse posizioni, altre volte schierate in maniera omogenea, le risposte ai sondaggi proposti nell’arco dell’anno danno un quadro della percezione delle novità che arrivano da Governo e Parlamento e di desideri e aspettative di cittadini e cittadine.

L’anno, come di consueto, si conclude con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 e vale la pena partire dalla fine, dall’ultimo sondaggio proposto.

Si conclude l’anno con l’approvazione della Legge di Bilancio: 12 mesi di opinioni di lettori e lettrici

Dalle lettrici e dai lettori di Informazione fiscale arriva una bocciatura sulla Manovra in via di approvazione.

Nonostante per l’Ufficio Parlamentare di Bilancio non ci siano dubbi: “i principali beneficiari della manovra sono le famiglie, in particolare attraverso gli interventi diretti ai lavoratori dipendenti privati e pubblici.”, il 67 per cento di coloro che hanno partecipato al sondaggio sul tema concordano su un punto: nessuna sarà veramente favorito.

L’analisi dell’UpB pone l’accento sull’utilizzo delle risorse: più di 10 miliardi di euro saranno impiegati per il taglio del cuneo fiscale e contributivo che prevede una decontribuzione fino al 7 per cento, garantendo degli aumenti in busta paga fino a un massimo di circa 100 euro al mese.

Ma se si guarda indietro alle risposte date nel corso dell’anno, le posizioni di chi legge Informazione Fiscale sono coerenti. La decontribuzione non risulta mai in cima alla lista delle priorità, mentre il desiderio è quello di vedere concretizzarsi interventi più strutturali.

Nel sondaggio proposto a luglio, un’ampia maggioranza di lettrici e lettori che hanno partecipato al sondaggio sul tema ha espresso preferenza per il potenziamento della contrattazione collettiva che, in Italia, come evidenza uno studio datato luglio 2023 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha una copertura superiore al 96,5 per cento, se si escludono i settori agricolo e domestico.

Anche tra revisione dell’IRPEF e taglio del cuneo fiscale e contributivo la bilancia pende verso il primo nonostante, sulla carta, in termini economici sia più vantaggioso un taglio del cuneo fiscale e contributivo fino al 7 per cento.

Ma dal botta e risposta che si è tenuto a marzo 2023 tra chi scrive e chi legge emerge che la revisione non deve appiattire la tassazione. L’imposta sul reddito delle persone fisiche deve conservare la progressività.

Per il 71 per cento di coloro che hanno partecipato all’indagine condotta a ottobre una nuova IRPEF è la priorità: la posizione fa emergere l’esigenza di interventi di lungo periodo, esigenza che per ora non trova riscontro.

Nonostante il Governo abbia deciso di non scegliere tra taglio del cuneo fiscale e nuova IRPEF, prevedendo entrambe le misure, ha riscritto le regole solo per il 2024 non dando, quindi, alcuna risposta sul lungo periodo.

Superbonus, dopo anni ancora al centro dell’attenzione

Le risposte, invece, continuano ad arrivare sul Superbonus che dopo anni resta ancora al centro dell’attenzione. Ma anche in questo caso le posizioni di chi legge queste pagine non si incontrano con quelle indicate dalle norme approvate.

A febbraio, all’indomani dell’approvazione delle misure del DL n. 11 del 2023 che dal 17 febbraio scorso ha messo fuori gioco la cessione del credito e lo sconto in fattura per beneficiare dei bonus edilizi, i lettori e le lettrici nell’86 per cento dei casi hanno bocciato gli interventi.

E anche coloro che hanno approvato le ultime misure, concordano su un punto: è necessario un panorama di regole più chiare e lineari per favorire il rapporto tra cittadini, imprese e banche.

Nel frattempo, però, l’anno si è aperto e si chiude con misure ad hoc per aggiustare il tiro sulle agevolazioni fiscali legate agli interventi edilizi.

Nel Consiglio dei Ministri del 28 dicembre è stato approvato un decreto dedicato al Superbonus che, in estrema sintesi, prevede:

  • una tutela per riconoscere il credito d’imposta in misura più alta per i lavori realizzati e asseverati entro il 31 dicembre 2023;
  • un contributo a fondo perduto 2024 per i contribuenti con redditi inferiori a 15.000 euro, i cui interventi abbiano raggiunto almeno uno stato di avanzamento del 60 per cento alla fine dell’anno;
  • modifiche alle regole sulla possibilità di utilizzare la cessione del credito per interventi di demolizione e ricostruzione di edifici relativi a zone sismiche 1, 2 e 3 e alla disciplina del bonus barriere architettoniche.

Tra i temi sempre verdi l’analisi del Modello 730: nel 2023 in netto peggioramento

Non solo sui temi sempreverdi ma anche su quelli ricorrenti la redazione si è confrontata ancora una volta con i lettori e le lettrici: nell’appuntamento annuale dedicato al livello di completezza e adeguatezza del modello 730/2023 è emerso un netto peggioramento rispetto agli anni precedenti che ha segnato una inversione di tendenza.

Dal 2019 al 2022, infatti, la percentuale di lettrici e lettori che hanno promosso a pieni voti il modello 730 precompilato è cresciuta in maniera costante dal 13 al 41 per cento. Mentre per quest’anno scende vertiginosamente al 27 per cento.

Anno di riferimentoAlcuni dati sono incompleti o non correttiMancano alcuni dati importantiTutti i dati sono corretti
Modello 730/2019 precompilato 54 per cento 33 per cento 13 per cento
Modello 730/2020 precompilato 34 per cento 31 per cento 35 per cento
Modello 730/2021 precompilato 43 per cento 18 per cento 39 per cento
Modello 730/2022 precompilato 31 per cento 28 per cento 41 per cento
Modello 730/2023 precompilato 39 per cento 34 per cento 27 per cento

Denatalità e agevolazioni fiscali per le famiglie: tema caldo dell’anno che sta per concludersi

Dai temi più tecnici a quelli sociali, infine, su queste pagine ci siamo confrontati con lettori e lettrici anche sull’ipotesi di rivoluzionarie agevolazioni fiscali per i genitori.

“Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single e chi ha una famiglia con figli” , ha affermato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante l’audizione del 20 aprile.

Lettori e lettrici di Informazione Fiscale che hanno partecipato al sondaggio sul tema si dividono, ma la bilancia, seppur lievemente, pende verso il disaccordo.

C’è necessità di “metter in campo un’azione choc per contrastare la denatalità, ovvero prevedere una tassazione diversa, e più bassa, per chi ha una famiglia con figli rispetto a chi è single, aveva ipotizzato il numero uno di Via XX Settembre.

Alla prova dei fatti, però, questa rivoluzione non ha ancora preso forma, la Legge di Bilancio 2024 ha messo in campo un pacchetto di misure a sostegno delle famiglie con figli: dalla soglia di esenzione più alta per i fringe benefit per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti con figli o figlie alla decontribuzione per le mamme con almeno due figli.

Ma, di fatto, la Manovra conferma agevolazioni e strumenti già adottati o sperimentati in passato in altro modo senza stravolgere il trattamento fiscale.

Perlopiù le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024 favoriscono le famiglie numerose e non incentivano la scelta di diventare genitori. La denatalità chiede ulteriori risposte che potrebbero arrivare anche nel nuovo anno.

E anche nel nuovo anno l’appuntamento con lettrici e lettori per fatti, analisi e approfondimenti è sempre sulle pagine di Informazione Fiscale.

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