Superbonus: le novità nel decreto del governo

Tommaso Gavi - Irpef

Le novità sul superbonus e sui bonus edilizi sono arrivate con un decreto ad hoc: dal contributo a fondo perduto 2024 alla clausola di salvaguardia per chi non completa i lavori, passando per l'intervento sul bonus barriere

Superbonus: le novità nel decreto del governo

Nessuna proroga del superbonus nel decreto Milleproroghe. Le nuove misure sono arrivate in un decreto ad hoc: il DL n. 212 del 29 dicembre 2023.

Il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore dal 30 dicembre scorso prevede diverse misure che interessano il superbonus e i bonus edilizi.

Viene innanzitutto prevista una misura di salvaguardia per riconoscere il credito d’imposta in misura più alta per i lavori realizzati e asseverati entro il 31 dicembre 2023.

Viene inoltre introdotto un contributo a fondo perduto 2024 per i contribuenti con redditi inferiori a 15.000 euro, i cui interventi abbiano raggiunto almeno uno stato di avanzamento del 60 per cento alla fine dell’anno.

Vengono infine previste modifiche alle regole sulla possibilità di utilizzare la cessione del credito per interventi di demolizione e ricostruzione di edifici relativi a zone sismiche 1, 2 e 3 e alla disciplina del bonus barriere architettoniche.

Superbonus: le novità nel decreto 212/2023

Nessuna proroga del superbonus ma nuove misure con il decreto numero 212 approvato lo scorso 29 dicembre.

Nel testo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore a partire dal 30 dicembre 2023, vengono inserite diverse misure che riguardano non solo il superbonus ma anche il bonus barriere architettoniche.

Gazzetta Ufficiale - Decreto legge numero 212 del 29 dicembre 2023
Misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali previste dagli articoli 119, 119-ter e 121 del decreto Rilancio.

L’agevolazione al 90 o al 110 per cento spetterà esclusivamente per le spese sostenute entro fine anno. Dal 1° gennaio 2024 scenderà al 70 per cento per i condomini e terminerà per le villette e le unifamiliari.

Come anticipato nel comunicato stampa di ieri:

“In relazione ai cantieri avviati nel rispetto dei termini relativi alla normativa sul “Superbonus 110 per cento”, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023; per le opere ancora da effettuare, a partire dal 1° gennaio 2024 si confermano le percentuali previste a legislazione vigente.”

Viene in altre parole prevista una misura di salvaguardia per chi non ha terminato i lavori entro la scadenza prevista, anche nel caso in cui non sia stato raggiunto l’obiettivo del doppio salto di classe energetica.

Inoltre, viene introdotto un contributo a fondo perduto per i contribuenti con redditi inferiori a 15.000 euro. Tale contributo, previsto per le spese sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024, spetterà ai condomini che hanno raggiunto almeno uno stato di avanzamento del 60 per cento al 31 dicembre 2023.

Si dovrà però attendere il decreto del MEF, da pubblicare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Le novità sugli altri bonus edilizi

Oltre alle novità relative al superbonus, il nuovo decreto dell’Esecutivo interviene anche sulle regole degli altri bonus edilizi.

In tema di cessione del credito viene stabilito che, a partire dalla data di entrata in vigore del decreto, ovvero il 30 dicembre 2023, verrà esteso il divieto di fruizione indiretta dell’agevolazione anche agli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici in alle zone sismiche 1-2-3 “compresi in piani di recupero di patrimoni edilizi o riqualificazione urbana e per le quali non sia stato richiesto, prima della stessa data, il relativo titolo abilitativo.”

Si interviene, inoltre, anche sul bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche “a tutela delle persone con disabilità e al fine di evitare l’uso improprio”.

Anche in questo caso la limitazione riguarda l’utilizzo dello sconto in fattura e della cessione del credito. Viene infatti limitato l’elenco degli interventi per i quali si potrà applicare.

Permetteranno l’accesso all’agevolazione esclusivamente gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche con oggetto:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • servoscala;
  • piattaforme elevatrici.

Inoltre, sarà necessaria un’apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti.

Tra i requisiti sarà infine richiesta la tracciabilità dei pagamenti, che dovranno essere effettuati con bonifico parlante.

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