Legge di Bilancio 2024: cosa prevede per le famiglie con figli? Bonus, ma non solo

Rosy D’Elia - Fisco

Le nascite sono in calo e servono misure per contrastare la denatalità: quali sono le novità messe in campo con la Legge di Bilancio 2024? La Manovra contiene una serie di bonus per le famiglie con figli o figlie: misure ragionevoli, secondo Luca Cifoni, autore del libro “La trappola delle nascite”. Ma non mancano le cattive sorprese come l'aumento dell'IVA su latte e pannolini

Legge di Bilancio 2024: cosa prevede per le famiglie con figli? Bonus, ma non solo

Le nascite sono in calo e serve contrastare la denatalità: essere genitori è uno dei requisiti fondamentali per poter usufruire di una serie di agevolazioni. Anche la Legge di Bilancio 2024 prevede una serie di novità ad hoc per le famiglie con figli e figlie.

Sono diversi i bonus previsti dalla Manovra: dall’incremento dell’importo del contributo asilo nido ai mutui prima casa, passando per il limite più alto di esenzione per i fringe benefit. Ma non mancano le cattive sorprese, come gli aumenti IVA per i prodotti per l’infanzia.

Nel suo complesso la strategia delineata è utile per contrastare il problema della denatalità che interessa l’Italia?

“Ci sono misure ragionevoli che vanno nella direzione giusta” secondo Luca Cifoni, caposervizio al quotidiano Il Messaggero e autore del libro “La trappola delle nascite”. Ma la questione, al centro dell’intervista curata da Informazione Fiscale, è ben più ampia.

Cosa c’è per le famiglie con figli nella Legge di Bilancio 2024? Bonus, ma non solo

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat a fine 2023, la popolazione italiana sfiora i 59 milioni e il dato delle nascite continua ad essere in calo. 393.000 sono i nati e le nate nell’anno analizzato: 7.000 in meno rispetto al precedente.

Il tema in Italia resta sempre attuale e da un Governo all’altro le soluzioni adottate, anche fantasiose, sono diverse.

La Legge di Bilancio 2024 contiene una serie di misure che direttamente o indirettamente si pongono l’obiettivo di favorire le famiglie con figli o figlie:

  • conferma fino al 31 dicembre 2024 della garanzia massima dell’80 per cento per la richiesta dei mutui prima casa per le categorie tutelate, in cui vengono incluse anche le famiglie numerose con un ISEE fino a 50.000 euro;
  • decontribuzione totale per le donne con almeno due figli;
  • conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un ulteriore mese indennizzato in maniera più favorevole (80 per cento nel 2024 e 60 per cento dal 2025);
  • incremento del fondo per il bonus asilo nido: l’importo massimo, in presenza di specifiche condizioni, passa a 3.600 euro;
  • esenzione dei fringe benefit pari a 2.000 euro per i dipendenti con figli o figlie a carico (per tutti gli altri il limite sarà pari a 1.000 euro).

Per una panoramica completa, però, bisogna sottolineare che il testo contiene anche qualche brutta sorpresa per i neogenitori, in particolare per quanto riguarda i costi da sostenere.

Cresce l’IVA sui pannolini, sul latte in polvere e sui seggiolini che oggi è pari al 5 per cento: sui primi due prodotti dal 2024 l’aliquota sarà fissata al 10 per cento, sul terzo arriverà al 22 per cento.


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Legge di Bilancio 2024, bonus e agevolazioni per le famiglie numerose: i requisiti

Guardando alle misure con segno positivo, secondo Luca Cifoni che racconta e studia le dinamiche demografiche, i bonus per le famiglie della Legge di Bilancio 2024 sono strumenti che promettono bene, ma su cui è necessario fare una precisazione: “partono dal presupposto di favorire la natalità soprattutto dal secondo figlio in poi, è un approccio che ha una logica, anche se nell’attuale fase di denatalità ci troviamo difronte a un fenomeno sempre più crescente che è quello delle coppie e delle donne che per vari motivi scelgono di non avere figli”.

In effetti bonus e agevolazioni della Legge di Bilancio 2024 sembrano puntare, più che altro, a favorire le famiglie numerose.

La proroga della disciplina del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2024 inserisce tra le categorie tutelate per l’accesso ai mutui i nuclei familiari con almeno tre figli e con determinati limiti ISEE.

Numero di figli o figlieISEEGaranzia
Tre figli con età inferiore a 21 anni Fino a 40.000 euro annui Fino all’80 per cento
Quattro figli con età inferiore a 21 anni Fino a 45.000 euro annui Fino all’85 per cento
Cinque o più figli con età inferiore a 21 anni Fino a 50.000 euro annui Fino al 90 per cento

Il bonus mamme, che prevede un esonero totale fino a 3.000 euro per le lavoratrici, viene riconosciuto in presenza di specifiche condizioni:

  • almeno due figli o figlie e fino al compimento del decimo anno di quello più giovane per il 2024;
  • almeno tre nel triennio dal 2024 al 2026 e fino alla maggiore età di quello più piccolo.

Stessa logica si applica alle novità del bonus asilo nido, l’incremento che porta l’importo massimo a 3.600 euro all’anno viene riconosciuto solo per i nati nel 2024 in una famiglia con ISEE fino a 40.000 euro in cui è già presente un bambino o una bambina fino a 10 anni.

Dalla Legge di Bilancio 2024 al futuro del Fisco: le agevolazioni possono contrastare la denatalità?

Dalla Legge di Bilancio 2024, quindi, una spinta meno decisa sembra arrivare per coloro che non hanno ancora intrapreso la strada della genitorialità.

D’altronde siamo difronte a una Manovra cauta, come più volte sottolineato anche dagli esponenti di Governo e i margini economici stretti mal si sposano con azioni rivoluzionarie e ad ampio raggio.

“Non possiamo tassare allo stesso modo chi è single e chi ha la famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli supporta dei costi che in qualche modo alterano quello che è il concetto della progressività del carico fiscale quindi quello che dobbiamo fare è rimuovere gli ostacoli e i limiti per quanto riguarda la natalità”.

Ha detto la scorsa primavera il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Il Fisco, secondo Luca Cifoni, può essere la leva da utilizzare per spingere la crescita demografica.

“L’idea che la scelta di avere figli, non intesa in senso di scelta personale ma come scelta verso la collettività, vada premiata forse non è uno scandalo e quindi si può pensare anche a un sistema fiscale che sia più favorevole per le famiglie a scapito dei contribuenti singoli”.

Anche all’estero il sistema di tassazione viene utilizzato per le questioni familiari: è il caso del quoziente francese che, però, rischia di scoraggiare l’occupazione femminile. E in Italia anche portare le donne nel mondo del lavoro e farle restare è un tema centrale per lo sviluppo del Paese e per la stessa natalità.

La leva fiscale può essere una via efficace, ma pone anche una serie di questioni e di interrogativi, a partire da un quesito centrale: è giusto chiedere un sforzo contributivo maggiore a chi non ha figli?

Secondo la maggioranza dei lettori e delle lettrici che hanno partecipato a un sondaggio sul tema la scorsa primavera, la tassazione deve essere uguale per tutti e per tutte.

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