Dopo giorni di incontri, conti e confronti, il Governo si dedica alla scrittura della Manovra 2026. Dalla rottamazione alle pensioni, si attendono risposte: una sintesi delle notizie della settimana

La Manovra 2026 “non l’ho ancora scritta”, ha detto la premier Giorgia Meloni nella serata del 10 ottobre, in risposta al disappunto del segretario generale CGIL Maurizio Landini dopo l’incontro a Palazzo Chigi. Ma una prima impostazione dovrà essere pronta per il Consiglio dei Ministri di martedì prossimo.
Dalla rottamazione alle pensioni, grandi assenti del Documento Programmatico di Finanza Pubblica che è stato oggetto delle audizioni che si sono tenute in settimana, si attendono risposte sulle novità in arrivo.
La settimana che sta per concludersi, dal 6 al 10 ottobre, è stata scandita da giorni di incontri, conti e confronti.
Una sintesi delle ultime notizie tra novità che potrebbero arrivare e tempi di attuazione delle misure messe nero su bianco lo scorso anno.
Manovra 2026 in scrittura: si parte dall’IRPEF
Definito il quadro economico in cui si inserisce la prossima Legge di Bilancio, con il DPFP approvato la scorsa settimana, resta immerso nella nebbia il panorama delle novità per famiglie, imprese, pensionati.
Con il Documento sarebbe dovuta arrivare “l’articolazione delle misure di prossima adozione nell’ambito della manovra di finanza pubblica e dei relativi effetti finanziari”, ma su questo fronte il testo si è rivelato piuttosto scarno.
A parte qualche riferimento alla rimodulazione del carico fiscale, al fondo sanitario e alla famiglia non trova spazio neanche in forma embrionale il pacchetto di misure allo studio.
Il Governo ha a disposizione 16 miliardi di euro: almeno 2,5 miliardi sono già ipotecati per il taglio IRPEF al ceto medio, che potrebbe costare anche di più.
Con questo costo base, infatti, si può ridurre la seconda aliquota dal 35 al 33 per cento. Se, invece, si vuole andare oltre l’asticella dei 50.000 euro, intenzione confermata dalla presidente CISL Daniela Fumarola dopo l’incontro tra Esecutivo e sindacati, il prezzo dell’intervento sale. E lo spazio per tutto il resto, di conseguenza, si restringe.
Aliquote IRPEF 2025 | Scaglioni di reddito |
---|---|
23 per cento | Fino a 28.000 euro |
35 per cento | Da 28.001 a 50.000 euro |
43 per cento | Da 50.001 euro |
Manovra 2026: anche sul pacchetto stipendi il Governo è chiamato a fare delle scelte
E tra i capitoli da scrivere c’è anche il pacchetto di interventi sugli stipendi, centrale nel dialogo con i sindacati, ma non solo.
Nonostante il taglio del cuneo fiscale da 14 miliardi adottato lo scorso anno, la necessità di intervenire per preservare il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori resta attuale.
Secondo i dati presentati in settimana dall’ISTAT, durante le audizioni sul DPFP, il livello delle retribuzioni è ancora inferiore di 9 punti percentuali rispetto al 2021.
Dentro e fuori al Governo si guarda alla detassazione come possibile corsia di intervento sugli stipendi. Alleggerire il peso del Fisco su rinnovi contrattuali, straordinari e lavoro notturno, bonus erogati dai datori di lavoro: le strade percorribili sono diverse, ma non sono a costo zero. E bisognerà fare delle scelte.
Manovra 2026 con una rottamazione solo per i meritevoli
Ed è tempo di scelte anche per una prima impostazione da dare alla rottamazione quinquies, misura in cima alla lista delle priorità per le promesse fatte da una parte della maggioranza e per la necessità di mantenere gli equilibri politici.
La nuova definizione delle cartelle per il Governo rappresenta un altro rebus della prossima Manovra su cui nessuno si sbottona.
Di una rottamazione quinquies in arrivo hanno parlato sia il Ministro all’Economia e alle Finanze Giancarlo Giorgetti che il suo vice in questa settimana: una nuova pace fiscale non sembra essere in discussione.
Nonostante si parta dalla proposta di legge presentata dalla Lega lo scorso febbraio, restano tutte da scrivere le regole della definizione agevolata che ne denotano la portata.
Si distinguerà tra meritevoli e non meritevoli, ha detto il numero uno di via XX Settembre durante l’audizione sul Documento Programmatico di Finanza Pubblica. Ma i criteri di questa valutazione restano sotto embargo.
Manovra 2026: blocco dell’età pensionabile selettivo
Un’altra distinzione secondo Giorgetti sarà necessaria sull’accesso alle pensioni. Dal 2027 scatterà l’aumento dell’età pensionabile di tre mesi.
Nei mesi scorsi si è parlato di bloccare il passaggio ai nuovi requisiti. Ma con le ultime dichiarazioni del Ministro, che ha anticipato una “sterilizzazione selettiva” dell’aumento, l’ipotesi si fa più remota.
“Penso che non ci sono quelli più fortunati o meno fortunati ma quelli più meritevoli o meno meritevoli. Non posso ignorare il fatto che un precoce e chi fa lavori usuranti debba avere un trattamento diverso rispetto a chi ha avuto una traiettoria di tipo diverso e che magari hanno cominciato a lavorare più tardi.”
Dagli stipendi alle pensioni, si punterà ad interventi mirati con la prossima Legge di Bilancio 2026. Le poche risorse a disposizione impongono di fare economia, selezionando in maniera chirurgica la platea delle persone interessate.
Questa logica sarà applicata necessariamente a tutti i capitoli della Manovra 2026.
Dalle imprese alle famiglie si attendono novità dal Governo sulla Manovra 2026
Nel frattempo attendono novità anche le imprese, che devono essere messe in condizione di fare investimenti, ha sottolineato il presidente di Confindustria Orsini al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria Capri.
Così come le famiglie, che aspettano di sapere come saranno declinate le promesse sulla conciliazione vita lavoro e sulla casa.
E mentre l’attenzione è tutta concentrata sul futuro, vale la pena guardare anche alle novità già approvate con l’ultima Legge di Bilancio e rimaste ferme a lungo.
Le famiglie aspettano ancora di ricevere la carta dedicata a te: solo entro il 9 ottobre i Comuni hanno confermato la lista di famiglie beneficiarie all’INPS e i 500 euro per la spese alimentare arriverà nelle mani di cittadini e cittadine solo a fine mese.
I ritardi interessano anche il bonus sport per le famiglie con figli e figlie tra i 6 e i 14 anni, che si può richiedere fino al 31 ottobre, e il bonus elettrodomestici con le domande ancora in stand by.
Ma c’è di più: ci sono misure, come il contributo per la mensa scolastica destinata alle famiglie in difficoltà, che restano ancora senza istruzioni e senza alcun aggiornamento dopo circa 10 mesi dall’entrata in vigore della Manovra.
Ritardi che saltano ulteriormente all’occhio leggendo il report del Dipartimento per il programma di Governo del 30 settembre che indica un tasso di adozione dei decreti attuativi al 65,3 per cento, il valore più alto dall’inizio della legislatura.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Manovra 2026 in scrittura: dalle pensioni alla rottamazione si attendono risposte dal Governo