Dall'IRPEF alle stagioni di pace fiscale, passando per le semplificazioni: il Governo ha impiegato fino ad ora oltre 21 miliardi di euro per costruire un Fisco più equo. Obiettivo raggiunto? La parola a lettrici e lettori
Tra novità fiscali temporanee, come la flat tax incrementale, semplificazioni, stagioni di pace fiscale e modifiche strutturali, come la costruzione ancora in corso della nuova IRPEF, il Governo in questi tre anni ha costruito il suo ideale di Fisco equo con un costo di oltre 21 miliardi (dati Dipartimento per il programma di Governo - dicembre 2025), più dell’intera Legge di Bilancio in discussione al Senato.
Ma una mole di risorse così importante ha determinato davvero una rivoluzione nel rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuenti? La parola passa a lettrici e lettori.
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IRPEF, pace fiscale, semplificazioni: 21 miliardi di spesa per un Fisco equo
La nuova visione del sistema fiscale, che arriva dall’attuale Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, parte dalla campagna elettorale del 2022: dalla riduzione della pressione fiscale in poi, tutti i punti sono stati definiti nell’accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra.
| Accordo quadro di programma per un Governo di centrodestra |
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Per un fisco equo:
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Partendo dalle promesse elettorali, la spinta per la costruzione di un nuovo ordine fiscale è arrivata anche dalla necessità di mettere in atto la riforma già in cantiere con i Governi precedenti e, a distanza di tre anni, il Dipartimento per il programma di Governo mette nero su bianco le voci che hanno ricevuto attenzione e risorse tramite le diverse disposizioni legislative.
Nell’elenco delle cose fatte:
- la riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi: il tema è tra i più discussi perché il peso del Fisco, percepito e reale, in Italia resta alto tanto che secondo i dati ISTAT arriva al 42,5 per cento. Certo è che tra le direttive su cui il Governo sta lavorando è quella che ha uno dei capitoli di spesa più alti, 4,8 miliardi di euro per l’IRPEF a tre scaglioni, costo destinato a crescere di altri 3 miliardi nel prossimo anno con la riduzione della seconda aliquota;
- l’abolizione dei micro tributi che comportano eccessivi oneri di gestione per lo Stato dove, però, sorprendentemente compare lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro che per le casse statali risulta pari a zero;
- l’estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato e anche l’ampliamento per famiglie e imprese: in questo caso le novità si fermano alla prima Legge di Bilancio approvata dal Governo con una tassa piatta incrementale solo sperimentale, per un anno, e il limite del regime forfettario a 85.000 euro;
- la pace fiscale e il saldo e stralcio: la Manovra del 2023 che ha inaugurato i lavori dell’attuale Esecutivo ha messo in campo diverse strade per fare pace con il Fisco e una nuova rottamazione quinquies è in arrivo;
- le politiche fiscali ispirate al principio del “chi più assume, meno paga”: in questa voce rientra la maxi deduzione per le assunzioni, introdotta a partire dal 2024 con un costo di 1,7 miliardi e prorogata fino al 2027 dalla scorsa Legge di Bilancio;
- il rapporto più equo tra Fisco e contribuenti, un obiettivo che nei dati del Dipartimento risulta declinato in più di 10 strumenti legislativi adottati in questi anni e difficilmente identificabile come raggiunto, o meno, in maniera oggettiva o misurabile;
- la semplificazione degli adempimenti e la razionalizzazione del complesso sistema tributario, per questo obiettivo sono stati messi in campo più di 30 disposizioni legislative e, nonostante, anche in questo caso sia impossibile adottare una unità di misura per verificare lo stato dell’arte, i lavori in corso sulla riforma fiscale tra rimandi e caos normativo indicano che la meta è ancora lontana.
Il percorso verso il Fisco equo immaginato dal Governo non è finito e lo dimostra anche il cantiere della Manovra 2026 in cui le questioni fiscali, dall’IRPEF ai dividendi, sono centrali sia in termini di equilibri politici che economici.
Ma, a distanza di tre anni dal primo pacchetto di novità, è legittimo chiedersi se la spesa, per ora, ne sia valsa l’impresa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dall’IRPEF in poi: 21 miliardi di spesa per un Fisco equo. Obiettivo raggiunto?