Colf e badanti, detrazione IRPEF nel modello 730/2024: requisiti, importi e come fare

Daniela Marmugi - Modello 730

Come beneficiare della detrazione per i contributi di colf e badanti nel modello 730/2024? Lo sconto IRPEF del 19 per cento spetta ai datori di lavoro domestico fino a un importo massimo di 2.100 euro, se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro

Colf e badanti, detrazione IRPEF nel modello 730/2024: requisiti, importi e come fare

Chi nel corso del 2023 ha versato i contributi di colf e badanti può beneficiare di una detrazione IRPEF nel modello 730/2024.

Lo sconto previsto è pari al 19 per cento sull’imposta da pagare, fino al limite di 2.100 euro, a condizione che il reddito complessivo non superi i 40.000 euro.

I contribuenti possono inoltre beneficiare di una deduzione sul reddito imponibile. Il tetto massimo da rispettare, in questo caso, è di 1.549,37 euro.

Le spese sostenute devono rientrare obbligatoriamente nell’assistenza alle persone non autosufficienti.

Vediamo insieme i requisiti e tutte le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello 730/2024.

Colf e badanti, detrazione nel modello 730/2024: requisiti e istruzioni per l’accesso allo sconto IRPEF

Il 30 aprile prossimo sarà disponibile la versione precompilata del modello 730/2024 ai fini della predisposizione semplificata della dichiarazione dei redditi.

I contribuenti possono portare in detrazione una serie di spese, per le quali è previsto uno sconto dall’IRPEF del 19 per cento.

Tra le varie spese detraibili, rientrano quelle sostenute dai datori di lavoro domestico relative ai contributi di colf e badanti.

Il primo dei requisiti da rispettare è la condizione di non autosufficienza del soggetto, che deve essere attestata da un certificato medico.

Ha infatti diritto all’agevolazione solo chi assume lavoratori a supporto di soggetti in bisogno di assistenza assicurativa o non in grado di:

  • assumere alimenti;
  • svolgere le funzioni fisiologiche;
  • provvedere all’igiene personale;
  • deambulare;
  • indossare indumenti.

L’Agenzia delle Entrate chiarisce inoltre, all’interno delle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi, che:

“La detrazione per le spese di assistenza non spetta, dunque, quando la non autosufficienza non si ricollega all’esistenza di patologie (come, per esempio, nel caso di assistenza ai bambini)”.

Il contribuente può beneficiare di uno sconto dall’imposta di massimo 2.100 euro.

Si accede alla detrazione solo se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro. Nel calcolo deve essere preso in considerazione anche il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni.

Per l’accesso alla detrazione, l’importo massimo indicato si deve considerare come complessivo per il singolo contribuente. Non sono previsti, quindi, limiti diversi in caso di assunzione di più lavoratori domestici.

Colf e badanti, detrazione e deduzione nel modello 730/2024: istruzioni per la compilazione

Gli importi corrisposti al lavoratore domestico, per i quali sono riconosciute le agevolazioni, sono quelli indicati nella sezione “Oneri detraibili”, punti da 341 a 352 della Certificazione Unica, con il codice onere 15.

Per il modello 730/2024, le spese da prendere in considerazione sono quelle sostenute nel corso del 2023.

Non possono essere indicate le spese sostenute nello scorso anno già rimborsate, in sostituzione dei premi, dal datore di lavoro.

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nelle istruzioni, infatti:

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2023 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione - art. 51 Tuir” punti da 701 a 706) della Certificazione Unica”.

Colf e badanti, detrazione e deduzione nel modello 730/2024: i documenti da conservare

Chi beneficia della detrazione deve conservare la documentazione necessaria, che potrà essere richiesta in caso di controlli.

In questo caso, è sufficiente una ricevuta firmata dal lavoratore che presta assistenza, contenente:

  • i dati anagrafici di chi effettua il pagamento;
  • il codice fiscale di chi effettua il pagamento;
  • il codice fiscale di chi effettua l’assistenza;
  • i dati anagrafici del familiare, se la spesa è effettuata in favore di quest’ultimo;
  • il codice fiscale del familiare, se la spesa è effettuata in favore di quest’ultimo.

Oltre alla detrazione, per le stesse spese i contribuenti in possesso di determinati requisiti hanno diritto anche a una deduzione, cioè una riduzione del reddito imponibile, fino a un massimo di 1.549,37 euro.

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