La Legge di Bilancio 2026 incassa il sì del Senato: dalla rottamazione, alle novità su stipendi e pensioni, le novità inserite nel testo
La Legge di Bilancio 2026 incassa il primo via libera: il Senato ha approvato il testo, dopo un lungo e complesso iter di discussione.
Confermate le principali novità sugli stipendi: l’IRPEF scende dal 35 al 33 per cento per i redditi fino a 50.000 euro. Le flat tax su premi e rinnovi contrattuali puntano a rendere più ricche le buste paga, mentre per autonomi e partite IVA parte una nuova stagione di controlli anti-evasione.
La rottamazione quinquies è confermata senza stravolgimenti: il perimetro degli ammessi resta stretto e limitato, così come non cambia il piano dei pagamenti.
Discusso e controverso, il pacchetto pensioni conferma la nuova stretta in arrivo: salgono i requisiti per l’uscita dal lavoro e si riducono i fondi per i lavori gravosi e usuranti.
Per le imprese è confermato il ritorno all’iperammortamento, che perde le quote di maggiorazione extra per gli investimenti green.
Il testo della Legge di Bilancio 2026 è atteso ora al vaglio della Camera, per un passaggio che si preannuncia essere solo formale e senza reali possibilità di intervento.
Legge di Bilancio 2026, il sì del Senato conferma le novità: Fisco più leggero sugli stipendi, misure anti-evasione per le partite IVA
Il via libera del Senato alla Legge di Bilancio 2026 arriva quasi sul filo di lana, con 110 voti favorevoli, 66 contrari e due astenuti. La palla passerà ora alla Camera, che entro la fine dell’anno dovrà dare l’ok definitivo alla Manovra, attesa in Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2026.
Come detto, la necessità di approvare in via definitiva il testo entro la fine dell’anno rende difficile, per non dire impossibile, nuovi interventi sulle misure già messe nero su bianco.
Il perimetro delle novità appare quindi chiaro: il taglio dell’IRPEF resta il capitolo più corposo e dal prossimo 1° gennaio 2026 la seconda aliquota scenderà dal 35 al 33 per cento. Interessati i redditi fino a 50.000 euro ma, alla luce della progressività della tassazione, anche quelli di valore più elevato.
Nel pacchetto delle novità in materia di imposte spiccano poi le flat tax sugli stipendi. Debutta l’imposta sostitutiva del 5 per cento degli aumenti derivanti da rinnovi contrattuali stipulati dal 2024 al 2026 per i redditi fino a 33.000 euro e scende all’1 per cento la tassazione ridotta sui premi di produttività fino a 5.000 euro.
Un Fisco più leggero per i dipendenti che si affianca alle novità in ottica anti-evasione per gli autonomi: debutta un sistema automatizzato di liquidazione dell’IVA, è confermata la stretta sui pagamenti delle fatture dei professionisti che lavorano con la Pubblica Amministrazione ed è confermata l’introduzione dal 2028 di una ritenuta per le operazioni B2B.
Rottamazione quinquies senza novità: la Legge di Bilancio 2026 conferma il perimetro stretto
La rottamazione quinquies è l’ulteriore importante novità prevista dalla Legge di Bilancio 2026. Non cambia rispetto all’impostazione iniziale il perimetro delle regole.
La rateizzazione lunga coprirà le cartelle dal 2000 al 2023, esclusivamente in caso di debiti derivanti da dichiarazioni regolarmente presentate. Restano fuori gli accertamenti così come i decaduti dalla rottamazione quater dopo il 30 settembre.
Si potrà pagare in 54 rate spalmate su 9 anni, con un importo minimo di 100 euro per ciascuna quota. L’unica modifica approvata in Senato riguarda il tasso di interesse, che scende dal 4 al 3 per cento per i pagamenti dal 1° agosto 2026.
La macchina operativa dell’Agenzia della Riscossione è chiamata a dare il via alla misura entro il 30 aprile, data a partire dalla quale sarà possibile fare domanda.
Pensioni, stretta sull’età nella Legge di Bilancio 2026. Novità sul TFR
Il capitolo delle misure in materia di pensioni ha scaldato la discussine degli ultimi giorni e il testo della Manovra approvato in Senato non allenta la stretta.
Aumentano i requisiti per l’uscita dal lavoro: l’età per la pensione dal 2027 passerà a 67 anni e 1 mese e crescerà di altri due mesi dal 2028 con un blocco che riguarderà solo chi svolge attività usuranti e gravose, ma di contro con un taglio alle risorse che finanziano le uscite anticipate.
Ad aumentare sarà anche il requisito contributivo per la pensione anticipata ordinaria che passerà a:
- 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini;
- 42 anni e 1 mese di contributi per le donne.
La Legge di Bilancio 2026 accoglie anche la norma relativa al silenzio assenso per la destinazione del TFR ai fondi pensione: se il dipendente non esprime esplicitamente la volontà di mantenere il TFR in azienda o presso l’INPS entro 60 giorni, verrà destinato automaticamente ai fondi pensione.
Stop invece al cumulo della rendita dei fondi pensione con l’assegno ordinario per raggiungere l’importo soglia che garantisce l’accesso alla pensione anticipata nel sistema contributivo.
Iperammortamento dal 2026 al 2026 ma senza maggiorazioni per gli investimenti green
Sul fronte delle imprese, nel corso del complesso iter di discussione e revisione della Manovra è stato confermato il ritorno dell’iperammortamento: dal 2026 e fino al 2028 il sistema di agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali tornerà nella forma delle deduzioni maggiorate, al posto dei crediti d’imposta.
Come richiesto dagli industriali, la misura avrà durata pluriennale, ma viene meno il piano di maggiorazioni extra per gli investimenti green: rispetto alle prime formulazioni, non c’è spazio per l’incremento al 220 per cento e il beneficio potrà arrivare al 180 per cento.
La Manovra 2026 prevede interventi anche per le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Speciali (ZLS). In aggiunta, si prevede infatti uno stanziamento di 1,3 miliardi di euro per rifinanziare il credito d’imposta per la Transizione 4.0, le cui risorse erano esaurite.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione, pensioni e stipendi: il Senato approva la Legge di Bilancio 2026