Taglio IRPEF nella Manovra 2026: come funzionerà il calcolo con la nuova aliquota

Rosy D’Elia - Irpef

Si va verso una nuova revisione dell'IRPEF con la Manovra 2026: si mantiene la promessa del taglio per il ceto medio con la seconda aliquota che passa al 33 per cento

Taglio IRPEF nella Manovra 2026: come funzionerà il calcolo con la nuova aliquota

Partono i lavori per la Manovra 2026: il percorso ha una direzione obbligata. Ed è il taglio IRPEF per il ceto medio, una promessa fatta da tempo e non ancora mantenuta per questioni di risorse.

Toccare l’imposta sul reddito delle persone fisiche ha un prezzo alto. E l’equilibrio, economico e non solo, della prossima Legge di Bilancio parte da un costo di più di 8 miliardi di euro per il triennio 2026-2028, necessario per tagliare la seconda aliquota dal 35 al 33 per cento.

Guardando alle risorse stanziate dal Governo, sfuma l’ipotesi di estendere anche il secondo scaglione da 50.000 a 60.000 euro.

E, come si legge nel testo del Documento Programmatico di Bilancio 2026, che contiene le prime conferme sul futuro, si limiteranno i benefici per i redditi più alti.

Nuova IRPEF con la Manovra 2026: come funziona il calcolo con la nuova aliquota: le simulazioni

Partendo dai punti fermi, la nuova IRPEF che si prospetta per il 2026 si calcolerà, come accade oggi, su tre scaglioni a cui si applicano tre diverse aliquote. La novità consiste nell’alleggerimento della seconda che passa dall’attuale 35 per cento al 33 per cento.

Aliquote IRPEF 2025Scaglioni di reddito
23 per cento Fino a 28.000 euro
35 per cento Da 28.001 a 50.000 euro
43 per cento Da 50.001 euro

Si rivede ancora una volta il meccanismo delineato dall’articolo 11 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

Lo scorso anno, quando già si parlava di un taglio IRPEF per il ceto medio,
la Fondazione Studi Commercialisti ha stimato i risparmi che ne derivano per cittadini e cittadine: i guadagni possono arrivare a un massimo di circa 37 euro al mese per professionisti e pensionati e di circa 52 euro per lavoratrici e lavoratori dipendenti con retribuzione lorda di 40.000 euro.

Lavoratrici e lavoratori dipendenti
Retribuzione lorda Reddito imponibile Ipotesi di risparmio con aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 27.243 -101 euro
35.000 31.784 -107 euro
40.000 36.324 627 euro
43.000 39.048 340 euro
45.000 40.865 257 euro
50.000 45.405 348 euro
55.000 49.946 439 euro

**Simulazioni condotte a partire dalla retribuzione lorda, nell’ipotesi di contributi previdenziali pari a 9,19%, assenza di altri redditi e altre detrazioni e considerando il nuovo cuneo fiscale

Lavoratori autonomi e pensionati
Reddito imponibile Ipotesi di risparmio con aliquota 2° scaglione al 33 per cento
30.000 40 euro
35.000 140 euro
40.000 240 euro
45.000 340 euro
50.000 440 euro

Manovra 2026 e nuova IRPEF: perimetro del risparmio fiscale in via di defnizione

L’IRPEF risponde al criterio della progressività che si traduce in un calcolo dell’imposta da versare che cambia in base ai diversi scaglioni di reddito.

A prescindere dalla ricchezza totale, sulla prima parte di reddito si applica una tassazione più leggera che diventa, via via, più pesante solo per la parte che eccede lo scaglione precedente.

Con questa logica, il taglio IRPEF annunciato si ferma a 50.000 euro. Ma i benefici che ne derivano potenzialmente riguardano anche tutti coloro che hanno un reddito più alto.

Ed è proprio su questo punto che il Governo non ha ancora sciolto le riserve: accanto alla riduzione dell’aliquota, si prospetta anche l’introduzione di un meccanismo compensativo per limitare i guadagni che derivano dalla revisione del calcolo dell’imposta.

L’ipotesi più plausibile è che si riproponga il taglio alle detrazioni fiscali previsto per i redditi superiori a 50.000 euro che è stato introdotto quando sono stati accorpati i primi due scaglioni proprio per limitare la platea di beneficiari e beneficiarie della novità.

Stando alle ultime anticipazioni, in questo caso la soglia di accesso al risparmio d’imposta dovrebbe essere ben più alta, fissata a 200.000 euro. Ma dal Governo non sono arrivate ancora cifre ufficiali.

D’altronde con il DPB, e poi con il Disegno di Legge di Bilancio, si compie solo un primo passo nel percorso della Manovra: tutte le novità dovranno, poi, essere discusse e approvate entro il 31 dicembre.

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