Con la riforma della professione arrivano novità anche per il tirocinio propedeutico all'abilitazione. Si potrà svolgere già durante il corso di studi

Il tirocinio di 18 mesi necessario per l’abilitazione alla professione di commercialista si potrà svolgere già durante gli studi.
La novità è prevista dal nuovo disegno di legge delega con la riforma della disciplina dell’ordinamento della professione di dottore commercialista e di esperto contabile approvato ieri in Consiglio dei Ministri.
L’obiettivo è quello di ridurre i tempi per ottenere l’abilitazione e favorire un accesso più rapido dei giovani al mondo del lavoro.
Commercialisti: tirocinio già durante gli studi
Nella riunione dell’11 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega con la riforma della professione di commercialista ed esperto contabile.
Dopo il rinvio della scorsa settimana, quando erano stati approvati gli altri DdL di riforma delle professioni, e le proteste di una parte della categoria è arrivato il via libera al testo che riorganizza le attività professionali, dal potenziamento dell’attività in forma aggregata alle novità per l’aggiornamento professionale.
Uno dei punti cardine della riforma riguarda i giovani e la volontà di rendere più attrattiva la professione. Nello specifico, il testo del disegni di legge delega interviene sulla disciplina del tirocinio professionalizzante, requisito necessario per poter fare poi la domanda di ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione.
Il tirocinio, come noto, ha una durata di 18 mesi e deve essere svolto presso presso uno studio professionale di un dottore commercialista o esperto contabile che sia iscritto all’albo da almeno 5 anni.
Ebbene, l’elemento di novità sta nella possibilità di svolgere il tirocinio durante il corso di studi, triennale per gli esperti contabili e magistrale per i commercialisti.
In questo modo, si riducono i tempi per ottenere l’abilitazione (in sostanza ci vuole un anno in meno) e si favorisce un accesso più rapido al mondo del lavoro.
Tra le altre novità annunciate ieri anche il potenziamento dell’attività in forma aggregata. Si introducono, infatti, misure per definire una disciplina specifica per le società tra professionisti, regolamentandone l’iscrizione all’albo e il funzionamento, in linea con gli obiettivi di semplificazione e innovazione.
Inoltre, viene rafforzato l’obbligo di aggiornamento professionale per gli iscritti, con particolare attenzione alle nuove materie emergenti, come la crisi d’impresa.
Il percorso per l’abilitazione alla professione
Per poter svolgere la professione di commercialista, come noto, è necessario compiere un percorso specifico, che parte dalla scelta del corso di laurea fino al superamento dell’esame di Stato per ottenere l’abilitazione.
Per diventare commercialista bisogna scegliere una laurea specifica con indirizzo in discipline economiche. È necessario ai fini dell’iscrizione all’albo di Dottori Commercialisti, sezione A, la laurea magistrale o specialistica in economia, mentre per l’iscrizione alla sezione B (esperti contabili) è sufficiente la triennale.
Finora una volta conseguita la laurea magistrale in economia, occorreva poi svolgere un periodo di tirocinio di 18 mesi. Con la riforma, come detto, questo aspetto cambierà e il tirocinio si potrà svolgere già durante gli studi.
Concluso il tirocinio, occorre superare l’esame di Stato che di base prevede tre prove scritte ed una prova orale, ma negli ultimi anni si sono susseguiti diversi cambiamenti che hanno disposto diverse modalità d’esame in deroga alla disciplina ordinaria.
Per il 2025, come previsto dall’apposita ordinanza del Ministero dell’Università, viene definitivamente superata la fase emergenziale e si torna alle regole ordianrie.
Quest’anno l’esame di Stato prevede quindi lo svolgimento di tre prove scritte e di una orale sia per la sezione A dell’albo (commercialisti), sia per la sezione B (esperti contabili), con le date delle sessioni fissate a luglio e a novembre.
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