Commercialisti: il CdM approva la riforma della professione

Francesco Rodorigo - Commercialisti ed esperti contabili

Dopo il rinvio della scorsa settimana, il DdL con la riforma della professione di commercialista ed esperto contabile è stata approvata dal Consiglio dei Ministri

Commercialisti: il CdM approva la riforma della professione

Arriva il via libera alla riforma della professione di commercialista ed esperto contabile.

Dopo il rinvio della scorsa settimana, quando il Consiglio dei Ministri aveva approvato la riforma per le altre professioni tra cui avvocati e sanitari, nella riunione di oggi, 11 settembre, il CdM ha approvato il disegno di legge delega.

Il testo del DdL apporta diversi elementi di novità alla disciplina, dei tirocini allo svolgimento della professione in forma aggregata.

Commercialisti: il CdM approva la riforma della professione

Dopo un rinvio da parte del Governo e una serie di scontri all’interno della stessa categoria professionale è arrivato il via libera al disegno di legge delega con la riforma della disciplina dell’ordinamento della professione di dottore commercialista e di esperto contabile.

Nella riunione di oggi, 11 settembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del DdL che ora comincerà il suo iter.

Il provvedimento si aggiunge così agli altri tre disegni di legge delega approvati la scorsa settimana nell’ultimo CdM: quello relativo agli ordini professionali nel complesso e i due specifici per avvocati e professioni sanitarie.

Il DdL, di cui si attende il testo ufficiale, dovrebbe agire su diversi aspetti della professione, dalla disciplina del tirocinio a quella delle incompatibilità (con regole meno stringenti), passando anche per un nuovo sistema elettorale.

Come indicato nel comunicato stampa ufficiale del Governo, il testo mira a riorganizzare le attività professionali e a valorizzare i profili multidisciplinari della categoria dei commercialisti ed esperti contabili, al fine di rispondere in modo più efficace alle esigenze del mercato.

Il disegno di legge delega il Governo a riordinare le attività professionali, distinguendo quelle riservate per legge da quelle che connotano tipicamente la professione nell’ambito tributario, economico-aziendale, finanziario, societario e giuslavoristico.

Tra gli obiettivi della riforma c’è quello di rendere più attrattiva la professione nei confronti dei giovani. Tra le novità trova spazio la possibilità di svolgere i 18 mesi di tirocinio (necessari per accedere all’esame di stato per l’abilitazione) durante il corso di studi, triennale per gli esperti contabili e magistrale per i commercialisti, così da ridurre i tempi per ottenere l’abilitazione e favorire un accesso più rapido al mondo del lavoro.

Tra le novità anche il potenziamento dell’attività in forma aggregata, con la disciplina dell’esercizio della professione sia in forma associata che societaria. Si introducono, infatti, misure per definire una disciplina specifica per le società tra professionisti, regolamentandone l’iscrizione all’albo e il funzionamento, in linea con gli obiettivi di semplificazione e innovazione.

Inoltre, viene rafforzato l’obbligo di aggiornamento professionale per gli iscritti, con particolare attenzione alle nuove materie emergenti, come la crisi d’impresa.

Le proteste e la spinta del CNDCEC

Un DdL delega, quello che riforma la professione di commercialista, che già prima del rinvio aveva suscitato proteste da una parte della categoria, con l’ANC (Associazione nazionale commercialisti) che aveva scritto al Ministro Nordio prima del CdM chiedendo di sospendere l’iter del DdL almeno fino alla fine delle elezioni negli ambiti territoriali previste a gennaio 2026.

Sospensione che era stata apprezzata anche dalla Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti Commerciali (CNPR), la quale sosteneva che la riforma avrebbe portato al default della cassa.

Di parere contrario, invece, l’UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) e soprattutto il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), che nei giorni scorsi ha precisato come la riforma rappresenti l’occasione per rendere la professione più competitiva, attrattiva e moderna, senza alcun impatto negativo sugli equilibri previdenziali, dichiarato “infondate” le argomentazioni contrarie e ribadito come la riforma sia appoggiata pienamente da 86 ordini territoriali, dalla maggioranza assoluta delle associazioni di categoria e dalla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti (CDC). Il DdL delega, infatti, è stato predisposto proprio sulla spinta della riforma approvata dal Consiglio nazionale della categoria.

Dopo i diversi botta e risposta che si sono susseguiti nella settimana, il dibattito sembra ormai chiuso con l’approvazione del testo del disegno di legge che comincerà il suo iter parlamentare.

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