Bonus casa, comunicazione delle spese di ristrutturazione con ipotesi proroga al 4 aprile 2024

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Per la comunicazione delle spese di ristrutturazione sostenute dai condomini si va verso la proroga della scadenza, che potrebbe passare dal 16 marzo al 4 aprile 2024. Le novità sui bonus casa dopo le richieste avanzate al MEF e all'Agenzia delle Entrate dai Commercialisti

Bonus casa, comunicazione delle spese di ristrutturazione con ipotesi proroga al 4 aprile 2024

Verso la proroga della comunicazione delle spese di ristrutturazione in condominio.

La scadenza per la comunicazione dei bonus casa è fissata in calendario per il 16 marzo (18 marzo, cadendo di sabato), ma è in campo la possibilità di un rinvio che potrebbe far slittare l’adempimento al 4 aprile 2024.

Ad avanzare la richiesta di rinvio dell’adempimento è il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che con il comunicato stampa del 19 febbraio invita i professionisti ad “attendere qualche giorno” per la predisposizione dell’adempimento.

In campo non solo l’ipotesi di una proroga della scadenza ma anche una revisione dei dati da inviare.

Bonus casa, comunicazione delle spese di ristrutturazione con ipotesi proroga al 4 aprile 2024

La comunicazione delle spese di ristrutturazione è l’adempimento che annualmente chiama in causa gli amministratori di condominio, tenuti a trasmettere i dati relativi alle somme sostenute nel corso dell’anno precedente sul fronte del recupero del patrimonio edilizio e della riqualificazione energetica delle parti comuni.

Dal bonus ristrutturazione all’ecobonus, fino alle spese incluse nel superbonus del 110 per cento, la comunicazione in scadenza il 16 marzo 2024 - differita a lunedì 18 - è uno dei passaggi utili all’Agenzia delle Entrate per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Le regole di invio e di predisposizione si sono però fatte via via più complicate, riflettendo le complessità dei bonus edilizi e in particolare le modifiche che nel corso dell’ultimo anno hanno più volte interessato la disciplina del superbonus.

Alle complessità operative si affiancano poi i tempi stretti per la trasmissione della comunicazione da parte degli amministratori di condominio: il software dell’Agenzia delle Entrate è stato pubblicato solo il 14 febbraio e ad oggi, a meno di un mese dalla scadenza del 16 marzo, le specifiche tecniche e le istruzioni sono ancora disponibili solo in versione bozza.

Sulla stessa sezione dedicata del portale dell’Agenzia delle Entrate si legge che il software pubblicato è in versione non definitiva, tenuto conto che si attende il provvedimento con le relative specifiche tecniche e:

“i file generati non potranno essere inviati telematicamente fino a comunicazione pubblicata con Avviso sul sito dei Servizi telematici”.

Ecco quindi che da più fronti avanza la richiesta di una proroga della scadenza e, ad ultimo, è stato il CNDCEC a sollecitare un intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le novità sono contenute nel comunicato stampa del 19 febbraio, con il quale il Consiglio Nazionale dei Commercialisti informa che per il tramite del Tesoriere e delegato dell’area fiscalità, Salvatore Regalbuto, è stata richiesta:

“un’adeguata proroga del termine per la trasmissione all’Agenzia delle entrate dei dati relativi alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali ai fini della elaborazione della dichiarazione precompilata considerate le tempistiche con cui è stato messo a disposizione il software di compilazione.”

Inizialmente si parlava della possibilità di proroga della scadenza al 31 marzo. Ora è in campo un termine extra, che consentirebbe di trasmettere i dati necessari entro il 4 aprile, stessa scadenza che potrebbe essere prevista anche ai fini della comunicazione per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Comunicazione spese ristrutturazione condominio, stop all’invio per i bonus casa oggetto di credito e sconto in fattura

In ballo non c’è solo la richiesta di una proroga della scadenza, ma anche di una revisione complessiva dell’adempimento.

Sempre dal CNDCEC è arrivata la richiesta di eliminare l’obbligo in relazione ai dati delle spese già oggetto di cessione del credito e sconto in fattura, ragion per cui l’ipotesi allo studio del MEF e dell’Agenzia delle Entrate è di fissare un termine unico per i due adempimenti, fissato al 4 aprile 2024.

Una richiesta motivata dal fatto che tali oneri sono già oggetto di specifica comunicazione e, sul fronte operativo, l’Agenzia delle Entrate avrebbe già a disposizione i dati utili alla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Le porte del Fisco non sono sbarrate sul fronte di possibili correttivi:

“L’Agenzia delle Entrate sta valutando le casistiche per le quali sia possibile evitare l’adempimento e, pertanto, si invitano gli iscritti ad attendere qualche giorno nella relativa predisposizione in quanto è più che probabile che in tempi celeri l’Agenzia, oltre a differire il termine per l’invio, individui le casistiche relative alle spese per interventi che, essendo state oggetto di cessione del credito o di sconto in fattura, possono non essere trasmesse”.

Questo quanto riportato nel comunicato stampa dei Commercialisti e nell’informativa agli Ordini territoriali della categoria firmata dal presidente nazionale Elbano de Nuccio.

Si resta quindi in attesa di novità, con richieste specifiche anche sul fronte delle sanzioni previste per le violazioni nell’ambito delle comunicazioni finalizzate alla messa a punto della dichiarazione dei redditi precompilata, ritenute sproporzionate dalla categoria:

“attualmente, infatti, in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati relativi alle spese sanitarie ovvero delle altre spese che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni dall’imposta, la sanzione applicabile è pari a euro 100 per ogni comunicazione, con un massimo di euro 50.000. Se la comunicazione è correttamente trasmessa entro sessanta giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di euro 20.000.”

Una materia sulla quale si richiedono quindi correttivi, che non è escluso possano rientrare nel più ampio capitolo della revisione delle sanzioni tributarie previste dal nuovo decreto legislativo in materia di riforma fiscale in fase di limatura da parte del Governo.

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