Ufficiale, lettere scontrino elettronico: Civis non necessario in assenza di anomalie

Ufficiale: l'Agenzia delle Entrate ha appena comunicato che non è necessario inviare la comunicazione Civis nel caso in cui le lettere di anomalia in materia di scontrino elettronico non siano giustificate da motivi oggettivi. Ecco le ultime novità.

Ufficiale, lettere scontrino elettronico: Civis non necessario in assenza di anomalie

Pochi minuti fa l’Agenzia delle Entrate ha diramato una nota ufficiale per rendere noto che non sarà necessario rispondere con la comunicazione Civis alle lettere di compliance inviate nei giorni scorsi ai contribuenti che non avrebbero assolto correttamente l’obbligo di invio telematico dello scontrino elettronico.

Ecco il testo ufficiale diramato dall’Agenzia delle Entrate:

Lettere di compliance per la mancata trasmissione dei corrispettivi

L’Agenzia delle Entrate ha inviato delle lettere amichevoli agli operatori del commercio al minuto e attività assimilate che non risulta abbiano trasmesso i corrispettivi certificati e memorizzati con il registratore telematico o tramite l’apposita procedura web del portale “Fatture e corrispettivi”.

Gli operatori possono utilizzare il canale di assistenza CIVIS per fornire all’Agenzia chiarimenti e segnalazioni.

Tali chiarimenti o segnalazioni non sono necessari per chi, pur operando nell’ambito del commercio al dettaglio e attività assimilate, ha deciso di certificare le proprie operazioni esclusivamente con fattura

È una vittoria del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti Contabili: venerdì scorso era stata diramata una nota ufficiale attraverso la quale era stato chiesto all’Agenzia delle Entrate di prendere la posizione di cui sopra, nel rispetto dei contribuenti e dei professionisti corretti.

Scontrino elettronico, lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate con qualche imprecisione

Alla data del 31 dicembre 2019 non risultano i dati relativi allo scontrino elettronico del periodo luglio-novembre 2019: è questa la ragione per cui alcuni contribuenti stanno ricevendo delle lettere di compliance dall’Agenzia delle Entrate.

I soggetti con un volume di affari superiore a 400.000 euro devono rispettare l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi a partire dallo scorso luglio.

Gli avvisi segnalano una discrepanza:

  • nella dichiarazione IVA 2019 i soggetti destinatari delle lettere hanno indicato di aver effettuato operazioni nei confronti di consumatori finali e di aver realizzato un volume d’affari superiore a 400.000 euro;
  • l’Amministrazione Finanziaria non ha ricevuto i dati relativi allo scontrino elettronico.

Per chi non è in regola le istruzioni da seguire sono le seguenti:

  • procedere alla trasmissione telematica dei dati non comunicati;
  • effettuare il versamento delle sanzioni previste in maniera ridotta tramite lo strumento del ravvedimento operoso.

L’invito è quello di verificare la propria posizione. Tre sono i casi possibili:

  • qualora, a seguito anche delle sue verifiche, riconosca l’anomalia segnalata, può regolarizzare la sua posizione. Di seguito le indichiamo come;
  • qualora abbia già provveduto a trasmettere i dati dei corrispettivi dopo il 31 dicembre 2019 non tenga conto di questa lettera;
  • se ritiene di non essere tenuto a trasmettere i corrispettivi giornalieri dell’Agenzia delle entrate, nell’ottica della massima collaborazione reciproca, la invitiamo a fornire o a segnalare eventuali dati ed elementi da noi non considerati. Di seguito le indichiamo come.

Con gli avvisi sullo scontrino elettronico, l’Agenzia delle Entrate si pone accanto al contribuente per accompagnarlo verso la regolarità ma con l’invito a “fornire o a segnalare eventuali dati ed elementi [...] non considerati” ammette un margine possibile di errore.

Scontrino elettronico, lettere in arrivo dall’Agenzia delle Entrate: gli avvisi non tengono conto dei dati a disposizione

I destinatari delle lettere, infatti, non sono tutti corretti. Gli avvisi sono arrivati anche nelle caselle di posta di contribuenti con un volume di affari superiore a 400.000 euro che hanno rapporti con consumatori finali e hanno deciso di documentare tutte le operazioni con la fattura elettronica.

Nessuna irregolarità in questo caso: in linea con quanto stabilito dal decreto legislativo numero 127 del 2015, lo scontrino elettronico può essere sostituito dalla fattura elettronica e l’Agenzia delle Entrate dovrebbe avere a disposizione già tutti i dati per i controlli.

D’altronde, uno dei grandi vantaggi del passaggio ai canali telematici dovrebbe essere proprio la semplificazione. Ma non è ancora così.

Nel testo si legge:

“Qualora ritenga di non essere tenuto a trasmettere i corrispettivi giornalieri all’Agenzia delle Entrate, la invitiamo a fornire chiarimenti o a segnalare eventuali dati ed elementi da noi non considerati, tramite il servizio telematico attivo all’interno del canale di assistenza CIVIS, anche per il tramite del suo intermediario. Questo ci aiuterà ad aggiornare le nostre banche dati e a indirizzare le nostre future comunicazioni in modo più efficace. ”

Il paradosso è che i dati sono già a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, basterebbe consultare il portale Fatture e Corrispettivi e incrociare i valori dichiarati.

Ma le lettere con gli avvisi impongono ai contribuenti e agli intermediari verifiche, controlli, comunicazioni e dimostrano che la strada verso la semplificazione è ancora lunga.

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Avvisi compliance scontrino elettronico 2020: la reazione dei commercialisti

Non si è fatta attendere la risposta dei commercialisti che hanno giustamente denunciato l’accaduto, chiedendo rassicurazioni nei confronti di contribuenti e professionisti.

Rassicurazione che, come abbiamo visto, sono arrivate nella serata di oggi.

Ecco la nota diramata dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili lo scorso venerdì 31 gennaio:

Tenuto conto che nella maggior parte dei casi la situazione segnalata risulta del tutto normale in considerazione della scelta di certificare con fattura le operazioni nei confronti dei consumatori finali, il Consiglio nazionale dei commercialisti si è prontamente attivato nei confronti dell’Agenzia delle entrate al fine di evitare l’utilizzo del canale CIVIS per i contribuenti non tenuti all’adempimento.

Abbiamo pertanto chiesto all’Agenzia di emanare un comunicato che, nell’ottica della massima collaborazione reciproca, rassicuri i contribuenti e i Commercialisti che li assistono sulla non necessità di fornire risposta alla comunicazione ricevuta nei casi di assenza di anomalie, con il sensibile auspicio di un intervento tempestivo in tal senso”.

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