Rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro: tempi di accredito più lunghi

Anna Maria D’Andrea - Modello 730

Il rimborso IRPEF di importo superiore a 4.000 euro segue regole e tempi differenti. L'Agenzia delle Entrate effettua controlli più approfonditi sui dati indicati nel modello 730/2023 ed eroga direttamente le somme spettanti

Rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro: tempi di accredito più lunghi

La presenza di un rimborso IRPEF di importo superiore a 4.000 euro rende più complesse le operazioni di gestione dei pagamenti spettanti a seguito della presentazione del modello 730/2023.

In questa circostanza infatti l’Agenzia delle Entrate è tenuta a effettuare controlli più approfonditi preventivamente al pagamento del rimborso IRPEF emerso dalla dichiarazione dei redditi.

Con l’avvio della campagna reddituale relativa al 2022 sono molti i casi in cui dal modello 730 potrà emergere un rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro, considerando soltanto a titolo esemplificativo i casi di fruizione in dichiarazione del superbonus.

È quindi utile soffermarsi sulle regole specifiche previste in tali fattispecie, soprattutto ai fini di sapere quando arriva il rimborso del modello 730.

Rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro: tempi di accredito più lunghi

È l’articolo 5, comma 3-bis del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175 a prevedere regole specifiche per il pagamento dei rimborsi IRPEF di valore superiore a 4.000 euro.

La norma prevede la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di effettuare controlli preventivi in presenza di situazioni di rischio, così come nel caso di importi dovuti superiori a 4.000 euro.

In queste casistiche le verifiche possono essere effettuate:

“entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine. Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.”

I controlli possono quindi essere eseguiti fino ai quattro mesi successivi alla scadenza per l’invio del modello 730, ossia il 30 settembre, e durare quindi fino al mese di gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento.

Tempi lunghi non solo sui controlli ma anche per l’accredito delle somme spettanti: l’attesa può durare fino ai sei mesi successivi all’invio del modello 730.

Rimborso IRPEF superiore a 4.000 euro: pagamento dall’Agenzia delle Entrate fino a sei mesi dopo la scadenza del modello 730

Una delle semplificazioni previste per chi presenta il modello 730 consiste nella gestione più snella delle procedure di accredito dei rimborsi fiscali, erogati direttamente in busta paga o sulla pensione in caso di presenza di un sostituto d’imposta chiamato ad effettuare le operazioni di conguaglio.

Il rimborso IRPEF emerso a seguito della presentazione del modello 730 arriva generalmente con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione, ossia il calcolo del credito spettante o del debito d’imposta dovuto.

È più lunga l’attesa per i pensionati: le operazioni di conguaglio sono effettuati dal secondo mese successivo all’invio.

Il prospetto di liquidazione che consente di gestire le operazioni conseguenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi è messo a disposizione del sostituto d’imposta entro le seguenti date:

  • 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

La presenza di un rimborso fiscale di importo rilevante fa però perdere questa facilitazione. Così come sopra evidenziato è l’Agenzia delle Entrate a erogare al contribuente l’importo del rimborso IRPEF e per velocizzare le procedure è possibile per il contribuente comunicare telematicamente all’Agenzia il proprio codice IBAN.

I tempi per i pagamenti delle somme riconosciute sono in ogni caso molto lunghi e così come previsto per legge si potrà arrivare fino ai sei mesi successivi alla scadenza del modello 730. Semplificando, l’attesa potrà prolungarsi fino al mese di marzo dell’anno successivo.

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