Rimborso 730: quando arriva? I tempi per dipendenti e pensionati

Anna Maria D’Andrea - Modello 730

Il rimborso del modello 730/2025 segue i tempi di invio della dichiarazione. Regole e date da monitorare per lavoratori dipendenti e pensionati

Rimborso 730: quando arriva? I tempi per dipendenti e pensionati

Il rimborso del 730 influenza buste paga e pensioni da luglio e fino al mese di dicembre.

Il pagamento dei rimborsi IRPEF segue infatti tempistiche specifiche per lavoratori dipendenti e pensionati, e non tutti lo riceveranno nell’immediato. Per capire quando arriva l’importo spettante è necessario considerare in primis la data di invio del modello 730/2025.

In aggiunta, anche l’importo riconosciuto può incidere sulle tempistiche di pagamento. Un’analisi delle regole da considerare

Rimborso IRPEF 730/2025: quando arriva? Il calendario delle date

Il rimborso IRPEF emerso a seguito della presentazione del modello 730 arriva generalmente con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione, ossia il calcolo del credito spettante o del debito d’imposta dovuto.

È più lunga l’attesa per i pensionati: le operazioni di conguaglio sono effettuate dal secondo mese successivo all’invio.

Per capire quando arrivano i rimborsi si parte quindi dal considerare i tempi in cui è stato inviato il modello 730/2025. La procedura che porta al pagamento segue infatti un iter per fasi, con tempistiche ben scandite.

I tempi da tenere a mente sono contenuti nell’articolo 16-bis del decreto Fiscale n. 124/2019, la norma che stabilisce le regole del flusso di comunicazione tra Agenzia delle Entrate e sostituti d’imposta chiamati a erogare i rimborsi IRPEF.

Rimborsi del 730, pagamento da luglio a dicembre

Dopo l’invio della dichiarazione dei redditi da parte del contribuente, l’Agenzia delle Entrate elabora il prospetto di liquidazione, ossia il documento che fotografa la situazione di credito (o debito) del contribuente.

Il prospetto di liquidazione permette ai datori di lavoro e agli enti pensionistici di gestire le operazioni conseguenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi ed è messo a disposizione del sostituto d’imposta entro le seguenti date:

  • 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

Dal mese di luglio e fino al mese di settembre i datori di lavoro sono quindi chiamati a gestire in busta paga gli accrediti e gli addebiti IRPEF dei propri dipendenti.

Stessa cosa anche per gli enti pensionistici, per i quali però le operazioni di conguaglio partono dal mese di agosto.

Scadenza per l’elaborazione del prospetto di liquidazionePresentazione del modello 730/2025
15 giugno entro il 31 maggio
29 giugno dal 1° al 20 giugno
23 luglio dal 21 giugno al 15 luglio
15 settembre dal 16 luglio al 31 agosto
30 settembre dal 1° al 30 settembre

L’importo del credito emerso dal prospetto di liquidazione è quindi erogato dal datore di lavoro con la prima retribuzione utile, e dall’ente pensionistico entro il secondo mese successivo.

Ad esempio, per chi ha inviato il modello 730 entro il 20 giugno, sarà già con la retribuzione di luglio che si potrà ricevere il rimborso spettante. Si prosegue poi di mese in mese per le dichiarazioni inviate nel mese di luglio, agosto e settembre.

Chi invierà il modello 730 a ridosso della scadenza riceverà quindi il rimborso IRPEF spettante con la busta paga di ottobre per quel che riguarda i dipendenti, o con il cedolino INPS di novembre per i pensionati. In caso di ritardo nelle operazioni di conguaglio, l’erogazione é prevista nel mese di dicembre.

Rimborso IRPEF modello 730/2025: attesa più lunga in caso di controlli o importo superiore a 4.000 euro

Non sempre le operazioni di conguaglio a credito sono rapide. Ci sono infatti specifiche fattispecie per le quali i tempi si allungano, e riguardano i casi in cui vengono effettuati controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, secondo i criteri definiti con il provvedimento del 1° luglio.

Si tratta ad esempio dei casi in cui il modello 730 precompilato viene modificato per importi rilevanti rispetto agli anni passati o, ad esempio, se si modificano le informazioni predisposte attingendo dai dati della Certificazione Unica.

Controlli approfonditi anche per i rimborsi IRPEF di importo superiore a 4.000 euro.

L’Agenzia delle Entrate ha quattro mesi di tempo per i controlli preventivi e i tempi per l’accredito del rimborso IRPEF si allungano notevolmente. Ci si potrà quindi trovare a dover attendere fino a sei mesi dopo la scadenza del 30 settembre, termine di invio del modello 730/2025.

Non solo rimborsi: dopo la presentazione del 730 parte anche il conguaglio a debito

Vengono gestiti direttamente in busta paga o sulla pensione non solo i rimborsi del 730 ma anche i conguagli a debito.

Sempre seguendo la time line di cui sopra, i sostituti d’imposta addebitano in automatico sulle retribuzioni e sugli assegni pensionistici le imposte dovute dai contribuenti.

Dal mese successivo all’invio del prospetto i datori di lavoro sono quindi chiamati a gestire in busta paga anche gli addebiti IRPEF dei propri dipendenti. Per i pensionati si parte, come per i rimborsi, dal secondo mese successivo all’invio.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network