Pensioni 2022, Quota 102 e 103 in successione: la proposta alternativa del Governo

Eleonora Capizzi - Pensioni

Pensioni 2022, Quota 102 e 103 in successione? Il 25 ottobre 2021 il Presidente del Consiglio ha incontrato le parti politiche per raggiungere un accordo sugli interventi da attuare con la prossima Legge di Bilancio: sul piatto, tra le altre ipotesi, l'uscita a 63 anni, con 39 anni di contributi per l'anno prossimo e 40 per il 2023.

Pensioni 2022, Quota 102 e 103 in successione: la proposta alternativa del Governo

Pensioni, in arrivo Quota 102 per il 2022 seguita a ruota da Quota 103?

Il futuro incerto delle pensioni rimane ancora uno dei nodi da sciogliere con la prossima Legge di Bilancio, soprattutto per via della difficoltà nel raggiungere un accordo all’interno della maggioranza di Governo, ma sembra intravedersi una luce in fondo al tunnel.

Ieri, il 25 ottobre 2021, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha infatti incontrato il leader della Lega Matteo Salvini per raggiungere una quadra sugli interventi da attuare per l’anno prossimo in vista della scadenza di Quota 100 e il ritorno tout court alla Legge Fornero.

Dopo un lungo colloquio, stando alle ultime notizie, sul tavolo delle trattative spicca una soluzione più concreta di altre: una formula, disegnata sempre sul meccanismo delle Quote, che attenuerebbe i requisiti di accesso alla pensione, ma in due passaggi.

La nuova ricetta, alternative o in aggiunta a quelle già al vaglio del Governo, vedrebbe una transizione graduale ai soli requisiti ordinari della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi), in estrema sintesi, dovrebbe prevedere:

  • per il 2022 una prima uscita a 63 anni, con 39 anni di contributi (Quota 102);
  • per il 2023 una seconda uscita, sempre a 63 anni, ma con 40 anni di contributi (Quota 103).

Certezze sul punto ancora non ce ne sono, anche perché la proposta, insieme a tutte le altre su pensioni e lavoro, deve ancora essere sottoposto ai sindacati che oggi, 26 ottobre, incontreranno il Presidente del Consiglio.

Lo schema della Manovra dovrà poi essere vagliato anche dal resto della maggioranza, e prima di entrare in vigore dovrà ricevere l’approvazione definitiva del Parlamento.

Pensioni 2022, Quota 102 e 103 in successione: la proposta alternativa del Governo

Ammorbidire lo scalone di 5 anni che scatterebbe da gennaio è un obiettivo comune, ma le soluzioni che arrivano dalle diverse parti politiche all’interno della maggioranza sono diverse e bisogna trovare un equilibrio.

È quello che sta tentando di fare il Premier che, a seguito della riunione del 25 ottobre 2021 con il capo della Lega, sembra aver almeno ristretto le opzioni sul piatto.

Ora, l’intesa sul nodo pensioni da sbrogliare con la Legge di Bilancio 2022 sembra, quanto meno, essere più vicina e il meccanismo Quota 102 (63 anni e 39 di contributi) combinato con Quota 103 (63 anni e 40 di contributi) pare aver messo d’accordo una prima parte di addetti ai lavori.

Potrebbe anche prendere piede una Quota 103 immediata, senza il “gradino” precedente, la cui durata dovrebbe essere comunque di 24 mesi prima dell’entrata in vigore a regime della Legge Fornero.

Si stanno delineando anche delle corsie preferenziali per i dipendenti delle piccole e medie imprese in difficoltà, con attivazione di un fondo per consentire i pensionamenti anticipati con 63 anni e 38 anni di contributi, requisiti ancora più morbidi di quelli messi in campo da Quota 102.

La proposta iniziale che sembrava aver messo a punto il Governo, tra l’altro, consiste comunque in un graduale innalzamento dei requisiti pensionistici in due step.

Questa formula prevede comunque un primo accesso per il 2022, con 64 anni di età e 38 di contributi, ma a differenza della combinazione Quota 102-103, nel 2023 riserva il trattamento pensionistico a chi abbia compiuto 65 anni e maturato 39 anni di contribuzione (Quota 104).

Pensioni 2022, le ipotesi in discussione per il graduale ritorno alla Legge Fornero

Da quanto si legge nel Documento Programmatico di Bilancio, approvato lo scorso 19 ottobre, è chiara la volontà del Governo di mettere in atto misure che puntino ad “addolcire” il passaggio al regime ordinario.

Il documento contiene lo schema delle le novità in arrivo con la prossima Manovra che verrà presentata la prossima settimana, ma già anticipa che per il 2022 “verranno previsti interventi in materia pensionistica per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario”.

Per raggiungere lo scopo, come ha ribadito lo stesso presidente Draghi a seguito della conferenza stampa alla fine del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre, la proroga di Quota 100, in vigore per il triennio 2019-2021, è fuori discussione.

Sono altre le ipotesi che negli ultimi mesi sono state proposte e sono risultate più papabili che, al netto di quelle emerse nell’ultima riunione tra il Premier e il leader del Carroccio, possono essere così elencate:

  • un intervento, messo a punto dal Governo, sempre in due passaggi: con un primo trattamento accessibile l’anno prossimo con 64 anni di età e 38 di contributi (Quota 102) e di un secondo, tra due anni, riservato a chi ha compiuto 65 anni e maturato 39 anni di contribuzione (Quota 104);
  • la proroga dell’APE Sociale proposta dall’INPS, l’anticipo pensionistico in scadenza a dicembre 2021, che potrebbe essere accompagnata dall’estensione della prestazione ad altri beneficiari rispetto a quelli già inclusi nell’elenco dei lavoratori che prestano attività gravose;
  • l’ipotesi della Quote mobili, emersa anch’essa dal confronto sulla Manovra, con l’uscita dal lavoro mantenendo fissa la soglia dei 64 anni d’età e alzando solo il requisito contributivo (38 anni nel 2022, 39 nel 2023, e 40 nel 2024).

In ogni caso, con l’incontro di questo pomeriggio, 26 ottobre 2021, con i sindacati si proverà a fare un passo avanti nella definizione del futuro delle pensioni che arriverà con la Manovra.

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