Rottamazione quinquies: si valuta l'accesso anche per chi ha già aderito a vecchie definizioni agevolate delle cartelle. Si cerca un punto di equilibrio sulla nuova pace fiscale

Le porte della rottamazione quinquies restano ancora aperte, almeno nel campo delle ipotesi, anche per chi ha già aderito a vecchie definizioni agevolate delle cartelle. Valutazioni in corso, poi l’ultima parola spetterà al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
A parlarne ai microfoni del programma RAI Porta a Porta, puntata del 18 settembre, è il vicepremier Matteo Salvini che da mesi invoca una nuova pace fiscale.
L’obiettivo è inserire la rateizzazione lunga (120 rate in 10 anni) che per ora è stata messa nero su bianco in una proposta di legge, nella Manovra 2026.
“L’aumento degli stipendi insieme alla rottamazione delle cartelle esattoriali” sono “i due pilastri” di sostegno al ceto medio per Salvini visto che “un italiano su tre ha una cartella esattoriale che si porta dietro da 5, 10, 15 anni”.
Ma sia per il taglio IRPEF che per le cartelle si cerca ancora un punto di equilibrio.
Valutazioni in corso sulla rottamazione quinquies: apertura verso chi ha già aderito alla pace fiscale
Il fronte tecnico, che vede in prima linea proprio il leghista Giorgetti, per ora non si sbilancia sulle novità che entreranno nella Legge di Bilancio 2026. Ma a più riprese il viceministro Leo ha sottolineato che le porte della rottamazione non potranno riaprirsi per tutti e tutte indistintamente: va fatta “cum grano salis”.
In altre parole, sono allo studio una serie di criteri selettivi per poter accedere alla nuova definizione agevolata delle cartelle: dagli importi del debito alle condizioni economiche di chi chiederà di aderire.
E tra gli obiettivi, più volte dichiarati, c’è anche quello di escludere coloro che fanno un utilizzo strumentale della pace fiscale, aderendo per rallentare le procedure, ad esempio.
Più volte, infatti, anche la Corte dei Conti si è soffermata sull’insuccesso delle definizioni agevolate delle cartelle, evidenziando la netta differenza tra adesioni e pagamenti delle rate, tra entrate attese ed effettive.

Rottamazione quinquies: verso la rateizzazione lunga anche per i decaduti
Le parole di Salvini, però, riaccendono le speranze per chi ha già intrapreso la strada della pace fiscale in passato,
L’idea è quella di dare la possibilità di mettersi in regola a coloro che hanno dichiarato “e non sono riusciti a pagare, anche le vecchie rottamazioni”, “poi se salti due o tre rate vuol dire che mi stai prendendo in giro”, ha detto nel salotto di Bruno Vespa, facendo intendere anche una possibile marcia indietro sul numero di mancati pagamenti che portano alla decadenza.
Nella proposta della Lega si decade dopo 8 rate non pagate, mentre oggi ne basta solo una.
In ogni caso la prospettiva sembra essere quella di accogliere nella rottamazione quinquies anche chi ha già aderito in passato:
“Questa è una delle richieste che ci arrivano da tante associazioni ed è uno dei criteri che stiamo valutando insieme al ministro dell’Economia, ovviamente, che poi ha l’ultima parola. Com’è giusto che sia”.
Nei giorni scorsi, infatti, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha messo in chiaro che per la costruzione della prossima Manovra si dovrà agire per priorità, facendo anche delle scelte.
Le intenzioni dichiarate negli ultimi mesi devono fare i conti con le spese della difesa, in crescita per il peggioramento dello scenario internazionale.
Le prossime settimane sono determinanti per avere le prime risposte sulle novità della Manovra 2026: entro il 2 ottobre il Governo dovrà presentare il DPFP, Documento programmatico di finanza pubblica, che sostituisce la vecchia NADEF.
Oltre all’aggiornamento del quadro macroeconomico, entro l’inizio del mese dovrà prendere forma a grandi linee anche il panorama delle misure da inserire nella prossima Legge di Bilancio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuova chance di rottamazione anche per chi ha già chiesto la pace fiscale: valutazioni in corso