Manovra 2026: taglio IRPEF e rottamazione fanno i conti con le spese della difesa

Rosy D’Elia - Irpef

Taglio IRPEF al ceto medio e nuova rottamazione verso la Manovra 2026: si procede per priorità facendo i conti con le spese della difesa e con la necessità di trovare punti di equilibrio

Manovra 2026: taglio IRPEF e rottamazione fanno i conti con le spese della difesa

Sulla Manovra 2026 ci sono ancora poche certezze, ma non mancano i punti fermi: la discussione parte dal taglio IRPEF per il ceto medio e dalla rottamazione quinquies.

“Il nostro obiettivo è fare queste cose, ma con una lista di priorità”, ha messo in chiaro il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti dalla Festa Nazionale dell’Unione di Centro domenica 14 settembre, che è diventata l’occasione per chiarire le dichiarazioni di 24 ore prima in Valle d’Aosta sull’evoluzione in negativo del quadro economico in relazione allo scenario internazionale.

Taglio IRPEF e rottamazione priorità, ma la Manovra 2026 fa i conti con le spese della difesa

“Quella che Salvini chiama la rottamazione delle cartelle e il taglio IRPEF al ceto medio sono tasselli di un “quadro su cui c’era una sicurezza” e che “si è complicato un po’ con tutte le vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo”, ha detto Giorgetti partecipando a un evento della campagna elettorale per le regionali.

L’intenzione, come ha chiarito successivamente, non è fare marcia indietro, ma ribadire una linea di cautela:

“Quello che io mi sono sentito in dovere di dire è che naturalmente tutti gli impegni internazionali connessi alle spese della difesa, sostegno all’Ucraina, non sono gratis e che quindi sono un elemento nuovo che noi dobbiamo considerare. Io penso che chiunque faccia l’amministratore pubblico debba valutare con attenzione ogni euro speso da una pubblica amministrazione, perché questo euro speso dalla pubblica amministrazione implica un sacrificio di tassazione per qualcuno”.

Si procederà per priorità ma il quadro non è ancora chiaro: lo spazio di Manovra si definirà nel giro di due settimane, con l’arrivo dei conti economici nazionali dall’ISTAT che permetteranno di definire i dati del Documento Programmatico di Finanza Pubblica, la vecchia NADEF.

Senza dubbio la discussione sul pacchetto di novità da inserire nella prossima Legge di Bilancio parte dalla revisione di aliquote e scaglioni e dalla nuova rottamazione che la Lega sta preparando da mesi.

Dalle parole di Giorgetti arriva, però, un messaggio chiaro: sarà necessario fare delle scelte.

Manovra 2026, necessario un equilibrio su taglio IRPEF e rottamazione

Sulla priorità assoluta della prossima Manovra non sembrano esserci dubbi: l’intervento su aliquote e scaglioni non si può più rimandare e ha costi alti.

Si stima una spesa di circa 4 miliardi di euro per ridurre la seconda aliquota dal 35 al 33 per cento ed estendere lo scaglione a cui si applica fino a 60.000 euro: un mix delle ipotesi circolate lo scorso anno e poi rimaste nel cassetto per mancanza di risorse.

E proprio le analisi fatte in previsione dell’ultima Legge di Bilancio approvata suggeriscono una spesa minima di 2,5 miliardi di euro per il ceto medio: sotto questa soglia, l’intervento diventerebbe irrilevante.

Allo stesso tempo, però, non bisogna dimenticare che rottamazione e taglio IRPEF nei mesi scorsi sono stati al centro di un derby fiscale all’interno della maggioranza: anche rinunciare a una nuova definizione agevolata delle cartelle nella prossima Manovra, ad oggi, appare complicato. E la via più probabile è quella di una revisione delle regole ad ampio raggio proposte dalla Lega.

D’altronde anche il viceministro Maurizio Leo alla fine della scorsa settimana ha ribadito la volontà di prevedere una nuova rottamazione ma cum grano salis, sottolineando ancora una volta la necessità di non riaprire le porte della pace fiscale in maniera indiscriminata.

Con un margine di Manovra ristretto dalle spese della difesa, la Legge di Bilancio 2026 si avvia verso una strada obbligata che passa dalla necessità di trovare la giusta dimensione per le misure da mettere in campo.

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