Mutuo a tasso variabile in aumento, cinque soluzioni per ridurre il peso delle rate

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Mutuo a tasso variabile in aumento? Dall'ABI arriva un vademecum con cinque soluzioni per ridurre il peso delle rate sul bilancio familiare. Dal cambio delle condizioni contrattuali, fino al passaggio al tasso fisso, una guida alle possibili vie per contrastare l'aumento dei tassi d'interesse

Mutuo a tasso variabile in aumento, cinque soluzioni per ridurre il peso delle rate

Non si ferma l’aumento delle rate per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile, per effetto della crescita dei tassi di interesse legata alle decisioni della BCE.

Sale di conseguenza il numero di famiglie in difficoltà con il pagamento delle somme dovute e a fornire alcune soluzioni per affrontare le problematiche legate all’aumento delle rate mensili è l’ABI, con un vademecum che offre cinque possibili vie da percorrere.

Si parte dalla possibilità di rinegoziare le condizioni contrattuali, una tra tutte la durata del mutuo, fino ad arrivare alle misure ad hoc previste dall’ultima Legge di Bilancio 2023 per il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso.

Attenzione poi alla possibilità di surroga, così come alla sospensione delle rate per un massimo di 18 mesi accedendo ai benefici del Fondo Gasparrini.

Mutuo a tasso variabile in aumento, cinque soluzioni per ridurre il peso delle rate

È stato pubblicato il 10 luglio il memorandum dell’ABI che, in cinque punti, affronta la problematica dell’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile fornendo ai cittadini le soluzioni da percorrere.

Non è una novità che chi ha stipulato un mutuo a trasso variabile stia subendo direttamente le conseguenze delle scelte della BCE in materia di aumento dei tassi di interesse.

Le rate dei mutui continuano a crescere, con le conseguenti criticità nel pagamento delle quote mensili dovute.

L’Associazione Bancaria Italiana segnala quindi le vie percorribili per le famiglie per ridurre l’impatto dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile, raccomandando ai titolari degli stessi di rivolgersi alla banca al primo segnale di difficoltà, per valutare le soluzioni da intraprendere per valutare preventivamente gli impatti negativi del rialzo degli interessi.

Quali sono quindi le soluzioni suggerite? In cinque punti, l’ABI racchiude le vie da intraprendere:

  1. concordare con la banca di allungare la durata del proprio mutuo, così da ridurre il peso mensile delle rate;
  2. chiedere una revisione di ulteriori condizioni contrattuali;
  3. effettuare la surroga del mutuo presso un’altra banca;
  4. ricorrere dal Fondo Gasparrini per la sospensione dei pagamenti delle rate;
  5. passare dal mutuo a tasso variabile al mutuo a tasso fisso, secondo le condizioni previste dalla Legge di Bilancio 2023.
ABI - Memorandum mutui luglio 2023
Le possibilità per i mutui a tasso variabile, la guida ABI in 5 punti sull’aumento delle rate

Dal Fondo Gasparrini al passaggio al mutuo a tasso fisso: le norme che intervengono sull’aumento delle rate

Tra le vie percorribili per contrastare il caro mutui, due sono relative a misure agevolative previste dalla normativa in materia.

La prima è la possibilità di ricorrere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, che consente di sospendere temporaneamente i pagamenti dovuti.

In particolare, grazia al Fondo Gasparrini è possibile stoppare il pagamento del mutuo per un massimo di 18 mesi, agevolazione che si applica in relazione all’abitazione principale e che spetta in caso di specifici eventi, quali la perdita del posto di lavoro, la riduzione dell’orario in caso di accesso alla cassa integrazione ovvero la riduzione del fatturato per i lavoratori autonomi.

In particolare, per quel che riguarda i lavoratori dipendenti la sospensione del mutuo è riconosciuta in caso di finanziamenti fino a 400.000 euro contratti da intestatari o cointestatari che si trovano nelle seguenti condizioni:

  • perdita del rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato e stato di disoccupazione al momento di presentazione della domanda. Non è ammesso l’accesso in caso di dimissioni, pensione o licenziamento per giusta causa;
  • perdita del lavoro parasubordinato (collaborazioni continuative) e disoccupazione al momento della domanda;
  • insorgenza di uno stato di non autosufficienza (o handicap grave);
  • sospensione del lavoro per almeno 30 giorni consecutivi;
  • riduzione dell’orario di lavoro per almeno il 20 per cento del totale e per almeno 30 giorni consecutivi.

Al Fondo Gasparrini si affianca poi la novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 che, proprio alla luce del caro mutui, ha previsto la possibilità di trasformare contratti a tasso variabile in tasso fisso.

Le banche sono obbligate a procedere con la richiesta in caso di mutuatari non in ritardo con i pagamenti e per i mutui di valore non superiore a 200.000 euro. Inoltre, condizione per accedere all’agevolazione è che l’ISEE del richiedente non superi i 35.000 euro.

Queste le due vie per contrastare l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile per le quali interviene direttamente lo Stato, con un occhio di riguardo ai contribuenti in situazioni economiche più svantaggiate.

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