Riforma fiscale: verso la flat tax dipendenti su tredicesime e premi in busta paga

Rosy D’Elia - Imposte

Primo via libera alla Camera sul disegno di legge delega per la riforma fiscale: il testo originario è cambiato con precisazioni, correttivi e integrazioni che derivano dagli emendamenti approvati. Si va verso una nuova forma di flat tax anche per lavoratrici e lavoratori dipendenti: una detassazione di tredicesime, retribuzioni straordinarie e premi di produttività

Riforma fiscale: verso la flat tax dipendenti su tredicesime e premi in busta paga

Per la legge delega per la riforma fiscale 2023 arriva il primo traguardo importante: il 12 luglio 2023 la Camera ha dato il suo via libera sul testo rivisto fino all’articolo 13. Tornerà, poi, a Montecitorio per l’approvazione dal momento che il Senato interverrà con modifiche e integrazioni della seconda parte.

Le proposte per intervenire sul testo sono arrivate anche dallo stesso Governo e nel pacchetto di emendamenti per aggiustare il tiro sul progetto di revisione del sistema tributario ha trovato spazio anche una importante precisazione sulla flat tax prevista per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti.

Si va verso una detassazione di tredicesime e premi di produttività con la previsione di una imposta sostitutiva e la possibilità di alleggerire il peso fiscale sulla busta paga.

Come cambia la riforma fiscale 2023: in pausa la flat tax, in arrivo detassazione di tredicesime e premi

Dopo i lavori in Commissione Finanze, la legge delega per la riforma fiscale è stata modificata in più punti fino all’articolo 13 prima di arrivare a ottenere l’approvazione della Camera.

In particolare, per quanto riguarda i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, viene messo in pausa il progetto di una flat tax incrementale sulla falsa riga di quella introdotta per il 2023 per le partite IVA.

La tassa piatta per questa categoria di cittadini e cittadine assume i contorni di una detassazione per le somme aggiuntive riconosciute dai datori di lavoro, in particolare:

  • premi di produttività;
  • retribuzioni corrisposte a titolo di straordinario oltre una determinata soglia;
  • redditi riconducibili alla tredicesima.

La volontà è quella di applicare al posto delle aliquote per scaglioni di reddito un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali in misura agevolata garantendo a lavoratrici e lavoratori dipendenti somme più alte in busta paga.

Il cantiere della riforma fiscale: verso l’introduzione di novità per le buste paga di lavoratori e lavoratrici

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, il 2 maggio 2023, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale aveva già anticipato la volontà di portare la flat tax incrementale per i dipendenti in questa direzione:

“(L’incremento) può essere anche il premio di produttività. E perché no? Assoggettare la tredicesima mensilità, laddove ci sono risorse, a una tassazione più bassa: mettere più soldi in tasca agli italiani quando nell’ultimo mese dell’anno dovranno sostenere spese per le festività natalizie, per i regali ai figli e via dicendo.È una cosa che già c’è nella delega, che dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla”.

D’altronde le novità sono in linea con il potenziamento della detassazione dei premi di produttività previsto dall’ultima Legge di Bilancio, per cui a regime e nel rispetto di determinare condizioni è già prevista l’applicazione di un’imposta sostitutiva: in via ordinaria pari al 10 per cento e in via straordinaria pari al 5 per cento.

La proposta di alleggerire il peso della tassazione sulle cifre riconosciute in busta paga a titolo di tredicesime, premi di produttività e straordinari sembra andare in una direzione diversa rispetto alla flat tax incrementale inserita in prima battuta, ovvero una tassa piatta da applicare agli aumenti di reddito rispetto al periodo d’imposta precedente.

Ma, a margine dell’evento “Le riforme economiche del futuro. Governo e professioni a confronto” che si è svolto a Roma presso il Palazzo dei Gruppi Parlamentari il 21 giugno, il viceministro all’Economia e alle Finanze, Maurizio Leo ai microfoni di Informazione Fiscale ha chiarito che la modifica deve essere vista più che altro di una precisazione:

“Noi abbiamo detto si fa il raffronto anno su anno (diversamente dai tre anni presi in esame per le partite IVA per il 2023 ndr). Poi abbiamo detto: facciamo chiarezza su questo, scriviamo quali sono gli elementi significativi di incremento per quanto riguarda il lavoro dipendente, la tredicesima mensilità, poi abbiamo gli straordinari, nel caso in cui eccedano una certa soglia vengono tassati in maniera ridotta, e poi il premio di produttività, questo è l’incrementale per i dipendenti.

Le novità, quindi, si andrebbero a inserire in quelle misure da adottare in attesa di passare all’aliquota impositiva unica, la vera flat tax ad ampio raggio.

Ma il percorso verso la tassazione piatta è lungo, e ancora tutto da costruire, e sul lavoro dipendente resta un grande nodo da sciogliere per il futuro: la riduzione del cuneo fiscale con interventi di più ampia durata.

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network