La fattura elettronica compie un anno, opportunità o problemi? I lettori si dividono

La fattura elettronica compie un anno: solo problemi oppure un'opportunità? La maggioranza dei lettori si divide perfettamente a metà tra promozione e bocciatura, mentre per una piccola parte è presto per emettere un giudizio definitivo: il sistema non è ancora a regime. In questi primi 12 mesi oltre due miliardi di documenti trasmessi.

La fattura elettronica compie un anno, opportunità o problemi? I lettori si dividono

Si avvicina il primo compleanno della fattura elettronica: in questi 12 mesi è stata causa di problemi nelle procedure di emissione e gestione dei documenti fiscali o si ha rappresentato un’opportunità di semplificazione?

Stando agli ultimi dati ufficiali diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, a fine dicembre 2019 dal sistema di Interscambio, SDI, è transitato un flusso di fatture elettroniche superiore ai due miliardi con una media di 5,5 milioni di file inviati al giorno.

L’anno di introduzione di questa innovazione sta per concludersi e Informazione Fiscale ha condotto un sondaggio tra i lettori per tracciare un bilancio: la maggioranza dei partecipanti si divide in maniera netta tra i due poli di giudizio. Resta una piccola parte che non si espone ancora con un’opinione definitiva.

La fattura elettronica compie un anno: problemi oppure opportunità? I lettori si dividono

Il 2019 è stato l’anno della rivoluzione digitale per il Fisco: si è aperto con l’introduzione della fattura elettronica ed è proseguito con un primo passaggio alla memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, che si concluderà con l’arrivo del 2020.

Un bilancio numerico nei dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 24 dicembre 2019.

L’innovazione ha richiesto modifiche radicali di tutto il sistema che ruota attorno all’emissione e alla gestione dei documenti fiscali e ha imposto un cambiamento culturale a tutti gli attori coinvolti: operatori IVA e commercialisti, in primis.

Ed è per questo che prima e dopo il suo debutto ha generato accese discussioni che fanno ancora fatica a spegnersi. La transizione non è ancora finita, lo dimostrano alcuni segnali: gli ultimi interventi del Decreto Fiscale 2020 specifici per la fattura elettronica e i nodi ancora da sciogliere sul tema della privacy, solo per fare qualche esempio.

Ma spostando lo sguardo dal panorama globale alla quotidianità delle operazioni, cosa e come è cambiato il sistema di fatturazione a distanza di un anno?

La maggioranza dei lettori, l’86%, si divide perfettamente a metà su due poli opposti:

  • è una semplificazione utile per il 43%;
  • è uno strumento che complica le procedure per l’altro 43%.

Resta una piccola parte, l’11%, che attende per un giudizio definitivo perché ritiene che il sistema non sia ancora a regime e ancora una fetta piccolissima di lettori che non si esprimono su nessuno dei tre fronti proposti, ma pongono l’accento su altri aspetti.

La fattura elettronica compie un anno, bilancio positivo o negativo? La risposta non può essere univoca

Tra i partecipanti c’è un taglio netto, dai commenti che accompagnano le risposte, il primo anno di vita consolida un pensiero già forte prima dell’introduzione: la fattura elettronica non è uguale per tutti.

I sostenitori dell’innovazione apprezzano i tempi più brevi di alcune procedure, una maggiore semplicità nell’organizzazione dei documenti e un flusso più lineare delle informazioni, anche nel rapporto con l’Amministrazione finanziaria.

Ma la natura degli attori coinvolti, il contesto in cui si opera, le relazioni che si intrattengono non possono essere irrilevanti quando a cambiare è un intero sistema.

Emblematici sono due commenti che arrivano da fronti opposti. Un lettore che traccia un bilancio positivo definisce la fattura elettronica “molto utile (ma per i piccoli artigiani e commercianti causa di qualche adempimento gravoso in più)”.

Drastica, ma sullo stesso punto, è la posizione di Anna Giulia F. Il sistema delineato, nella sua opinione, non ha tenuto conto di alcuni aspetti cruciali:

“Non ha pensato alle micro aziende, negozi e piccole attività che hanno subito un aumento di costi e burocrazia, con l’obbligo di adeguarsi a una tecnologia che non è ancora di tutti, soprattutto per certe fasce d’età. Non hanno fatto le valutazioni legate al nostro mercato e tessuto, fatto di piccoli artigiani, piccoli negozi commercianti a cui sono state imposte la scelta della fattura elettronica o lo scontrino elettronico, con tutte le conseguenti spese per la sua fattibilità.

Diciamocelo per le aziende piccole e grandi, il problema non sussiste, perché l’adeguamento è un fattore che viene aggiunto al normale management. Prima la fattura era un documento che tutti sapevano fare, e potevano fare, oggi bisogna tassativamente avere internet, conoscere il programma, e spesso avere una persona dedicata”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si inseriscono le conclusioni di Marco F.:

“tenuto conto del tessuto economico, costituito prevalentemente da micro aziende, la semplificazione è solo ed unicamente utile per l’Erario; in breve, anche questo adempimento, costituisce un deterrente alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali!”

Tra opportunità e problemi, sulla fattura elettronica si dividono anche i commercialisti

Non aver supportato le realtà meno strutturate e i contesti più deboli nel modo adeguato sono le principali critiche, ma non di certo le uniche.

C’è anche chi non esprime un giudizio definitivo sulla fattura elettronica ma sottolinea le criticità strettamente operative che ancora la caratterizzano:

“Il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe essere più rigido nei controlli e non far pervenire fatture non corrette in termini di somme sottrazioni e moltiplicazioni, di indicazione CIG nel campo corretto, applicazione marca da bollo, fatture non congruenti con i regimi fiscali esistenti (esempio si ricevono fatture con RF19 con l’applicazione dell’iva!)
Pertanto, occorrerebbero dei controlli più accurati da parte dello SDI, affinché le fatture non corrette venissero scartate a monte e si avrebbero meno complicazioni nel registrare anche fatture errate che purtroppo, anche se errate, si devono contabilizzare!”
.

Entrando sempre più nel merito della materia, però, la spaccatura tra chi è contrario e chi è favorevole rimane netta.

Anche tra commercialisti e altri addetti ai lavori non c’è una linea comune sul bilancio che riguarda le procedure legate della fattura elettronica.

“È semplice solo per chi sa cosa è una fattura elettronica. A me, come commercialista, ha complicato la vita.

Afferma Erminia P., in completa dissonanza con un’altra collega:

“Io sono sempre stata una sostenitrice della fatture elettronica. E adesso finalmente posso fare la consulente. Quello che ci si aspetta da un commercialista”.

Se anche gli addetti ai lavori si dividono su posizioni differenti, forse davvero non si può fare un bilancio che metta d’accordo tutti in occasione di questo primo compleanno. Dalle risposte dei lettori emerge un unico pensiero condiviso: per essere efficace, la fattura elettronica ha bisogno di crescere ancora, e richiede nuovi accorgimenti.

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