Esenzione IMU: cancellazione dell’acconto 2021 nel decreto Sostegni

Tommaso Gavi - IMU

Esenzione IMU, prevista la cancellazione dell'acconto 2021 per i soggetti che rispettano i requisiti di accesso ai contributi a fondo perduto del DL Sostegni. L'agevolazione è per gli immobili nei quali i soggetti esercitano attività e sono anche gestori ed è stata inserita nel testo della legge di conversione del DL Sostegni, trasmesso alla Camera.

Esenzione IMU: cancellazione dell'acconto 2021 nel decreto Sostegni

L’esenzione IMU, con la cancellazione dell’acconto 2021, è una delle misure che è confluita nella legge di conversione del decreto Sostegni.

A prevedere l’esonero dal versamento della prima rata dell’imposta municipale unica è l’articolo 6-sexies del testo che è stato trasmesso alla Camera lo scorso 7 maggio.

Inizialmente l’intervento avrebbe potuto trovare spazio nel nuovo provvedimento da 40 miliardi di euro, il decreto Sostegni bis, che dovrebbe essere emanato la prossima settimana.

In attesa del testo definitivo che sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la versione arrivata approvata dal Senato prevede che l’agevolazione spetti per immobili i cui possessori hanno i requisiti per ottenere i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni.

Si può beneficiare dell’agevolazione solamente per gli immobili nei quali i soggetti passivi esercitano le attività di cui siano anche gestori.

Esenzione IMU: cancellazione dell’acconto 2021 nella conversione del decreto Sostegni

L’esenzione IMU dall’acconto 2021 è stata inserita nella legge di conversione del primo decreto Sostegni.

Contrariamente alle ipotesi che prevedevano l’intervento nel decreto Sostegni bis, a prevedere l’intervento è l’articolo 6-sexies del testo che è arrivato alla Camera dei deputati e che dovrà concludere l’iter parlamentare entro il 21 maggio 2021.

Nel testo approvato dal Senato viene confermata la misura che prevede, per determinati soggetti, l’esclusione dal versamento della prima rata dell’imposta municipale propria, in scadenza il prossimo 16 giugno.

Gli immobili per cui si potrà beneficiare dell’agevolazione sono quelli posseduti dai soggetti passivi che rispettano i requisiti per l’accesso ai contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Sostegni.

Sono infatti interessati gli immobili in possesso di soggetti passivi per i quali
ricorrono le condizioni di cui all’articolo 1, commi da 1 a 4, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41.

Tra le altre condizioni, il testo specifica che l’esenzione:

“si applica solo agli immobili nei quali i soggetti passivi esercitano le attività di cui siano anche gestori.”

La misura si inserisce sulla linea tracciata dagli altri interventi emergenziali del precedente governo Conte.

Misure simili erano state previste nella successione dei decreti Ristori, confluiti in fase di conversione in un unico testo.

Restano quindi da confermare i criteri per avere diritto all’agevolazione, criteri peraltro mutati più volte nel corso dei provvedimenti emergenziali, con estensione della platea dei beneficiari o limitazioni ai codici ATECO delle attività interessate dalle chiusure nelle regioni rosse.

L’agevolazione era già stata prevista per i settori del turismo e dello spettacolo nel decreto Agosto, in questo caso per la prima rata del 2020.

Esenzione IMU: ristori anche per le minori entrate dei comuni

Per compensare almeno in parte le minori entrate derivanti dall’esclusione dalla prima rata dell’IMU, prevista all’articolo 1, commi da 738 a 783 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, ovvero la Legge di Bilancio 2020, viene inoltre previsto un ristoro per i comuni.

Stando a quanto inserito nella testo della legge di conversione del DL Sostegni, arrivato alla Camera, verrebbe istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Interno un fondo con una dotazione di 142,5 milioni di euro per il 2021.

La ripartizione di tale fondo sarebbe decisa dal Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con un decreto da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del testo.

Se confermato al termine dell’iter parlamentare, la misura rientrerebbe inoltre nei limiti del "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19" e gli oneri complessivi dell’intervento si attesterebbero sui 216 milioni di euro per l’anno 2021.

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