Edilizia libera, le soluzioni in arrivo per continuare con la cessione del credito

Tommaso Gavi - Irpef

Si potrà continuare a utilizzare la cessione del credito anche per i lavori che rientrano nell'edilizia libera, iniziati prima del 17 febbraio scorso. La misura potrebbe essere approvata con emendamento alla legge di conversione del DL 11/2023. Basterà il bonifico di acconto o l'autocertificazione delle parti

Edilizia libera, le soluzioni in arrivo per continuare con la cessione del credito

Tra i nodi da sciogliere, ma con una soluzione in arrivo, c’è il ripristino della cessione del credito per i lavori che rientrano nell’edilizia libera e che sono già iniziati.

Il decreto numero 11 del 16 febbraio 2023 ha infatti bloccato la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti gli interventi per i quali non sia stata presentata, alla data del 17 febbraio scorso, la CILA o la CILAS.

Il blocco di fatto interessa anche i lavori di edilizia libera, che non necessitano della comunicazione di inizio lavori asseverata.

Come provare la data di inizio lavori? Potrebbe bastare il bonifico di acconto o l’autocertificazione della data certa del contratto.

La svolta dovrebbe arrivare con la legge di conversione del decreto “Blocca cessioni”. La misura dovrebbe rientrare tra gli emendamenti che verranno approvati in Commissione, come anticipato dal deputato De Bertoldi e confermato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Edilizia libera, le soluzioni in arrivo per continuare ad usare la cessione del credito

I lavori che rientrano nell’edilizia libera, e che sono iniziati prima del 17 febbraio scorso, potranno continuare a optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura?

La domanda emerge dopo quanto previsto dal DL numero 11, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 febbraio e in vigore dal giorno successivo.

Al momento, infatti, potranno continuare ad utilizzare le opzioni di utilizzo alternativo a quello della detrazione i lavori che rientrano in agevolazioni edilizie per i quali siano già stati presentati la CILA o la CILAS prima della data spartiacque dell’17 febbraio.

Il cosiddetto decreto “Blocca cessioni” ha di fatto tagliato fuori gli interventi che rientrano nell’edilizia libera. Tali interventi, infatti, non necessitano della comunicazione di inizio lavori asseverata.

A titolo di esempio rientrano in tale categoria la sostituzione di pavimenti esterni e interni, gli interventi sull’intonaco all’intero e all’esterno, alcuni interventi su grondaie e pluviali o la sostituzione di rivestimenti e di finestre.

Una misura che permettesse a tali interventi di rientrare nella possibilità di utilizzare le opzioni contenute nell’articolo 121 del decreto Rilancio era già stata chiesta a più voci nel corso delle audizioni che si sono tenute in Commissione Finanze della Camera dei deputati.

Con buona probabilità la modifica rientrerà nel testo della legge di conversione del decreto 11/2023, come anticipato dal deputato De Bertoldi, relatore della legge in questione, e poi confermato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nel corso del convegno del 15 marzo sui bonus edilizi.

Edilizia libera, basterà il bonifico o un’autocertificazione per provare l’inizio dei lavori

Alcune importanti anticipazioni sulle misure che dovrebbero essere approvate con la legge di conversione del DL 11/2023 sono state fornite dal deputato De Bertoldi nel corso del convegno di ieri, 15 marzo, organizzato da Eutekne, Consiglio nazionale dei commercialisti e Ordine dei commercialisti di Roma.

Il relatore della legge di conversione del provvedimento del Governo ha spiegato che ha trovato consenso in Commissione Finanze della Camera la proposta che permette di provare l’inizio dei lavori con il pagamento tramite bonifico dell’acconto, nel caso di lavori che rientrano tra gli interventi di edilizia libera.

Nel caso di assenza dovrà essere attestato mediante autocertificazione da parte del soggetto e del fornitore la data certa della stipula del contratto precedente al 17 febbraio.

Per avere l’ufficialità si dovrà attendere l’approvazione dell’apposito emendamento in Commissione finanze e la conclusione dell’iter parlamentare della legge di conversione, la cui scadenza è prevista entro 60 giorni a partire dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

L’intervento è tuttavia abbastanza probabile in quanto le anticipazioni del deputato De Bertoldi sono state poi confermate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenuto nella parte conclusiva del convegno di ieri.

“Pensiamo anche che possano essere utili alcune norme di natura interpretativa, finalizzate a eliminare incertezze applicative e deflazionare il futuro contenzioso, che sono state proposte dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.”

Tra le misure suggerite c’è anche quella che riguarda l’edilizia libera. Si dovrà comunque attendere ancora per vedere definitivamente approvate le correzioni al DL 11/2023.

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