Cessione credito superbonus e bonus edilizi per incapienti: le proposte delle associazioni

Tommaso Gavi - Irpef

Molte le proposte delle associazioni e dei professionisti, nel corso delle audizioni presso la Commissione Finanze della Camera sul disegno di legge di conversione del decreto 11/2023. Tra queste il ripristino della cessione del credito per gli incapienti e la proroga per le scadenze per le unifamiliari e per la comunicazione all'Agenzia delle Entrate per le spese sostenute nel 2022

Cessione credito superbonus e bonus edilizi per incapienti: le proposte delle associazioni

Dopo l’entrata in vigore del decreto 11/2023 sono stati bloccati la cessione del credito e lo sconto in fattura per il superbonus e per gli altri bonus edilizi, per tutti i cantieri per i quali non è stata presentata la CILA o la CILAS entro il 17 febbraio 2023.

In vista dell’avvio dell’iter parlamentare della legge di conversione del decreto presso la Commissione Finanze della Camera il 27 febbraio sono iniziate le audizioni di associazioni ed esperti.

Tante le richieste: dalla reintroduzione della cessione del credito per gli incapienti alle proroghe delle scadenze per le unifamiliari e per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei crediti relativi alle spese sostenute nel 2022.

Le audizioni stanno proseguendo nella mattinata di oggi, 1° marzo, e continueranno anche domani.

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Cessione credito superbonus e bonus edilizi per incapienti: le proposte delle associazioni

Nel corso dell’audizione di associazioni ed esperti presso la Commissione Finanze della Camera, che si è tenuta il 27 febbraio, sono tanti i temi su cui si sono concentrate le proposte di modifica del decreto 11/2023 e di sblocco dei crediti incagliati.

Tra queste, da più parti è stato chiesto il ripristino della possibilità prevista dall’articolo 121 del decreto Rilancio.

Per Federconsumatori, tra le proposte presentate dal rappresentate Michele Carrus c’è quella di permettere l’accesso alla cessione ai contribuenti con redditi fino a 35.000 euro.

Da più parti è stata chiesta chiarezza sulla normativa e sui vari aspetti critici. Tra questi, Stefano Betti di Assoutenti ha sottolineato la paradossale situazione in cui si troverebbero condomini incapienti di fronte alla decisione di affrontare i lavori o alla necessità di chiarire che la data di apertura della CILA o della CILAS non può essere spostata in avanti in caso di integrazioni.

Per l’avvocato Giordano di U.Di.Con si deve prevedere un sistema di incentivi più mirati, in grado di intervenire con efficacia a fronte delle risorse a disposizione.

Da più parti è stata sottolineata la necessità di intervenire per lo sblocco dei crediti incagliati: immediatamente rendendo operativa la proposta ABI-ANCE di dare la possibilità alle banche di portare in compensazione i crediti con F24, con una parte dei debiti dei clienti.

Nel lungo periodo rendendo possibile la fruizione della detrazione per interventi legati al superbonus in 10 anni.

Per Gianfranco Laccone, rappresentate di Consumatori Utenti, sono tre gli interventi necessari:

  • un maggiore controllo sulla filiera;
  • facilitazioni all’accesso agli incentivi, soprattutto quelli green;
  • l’istituzione commissione di tecnici per implementazione e monitoraggio.

Nel ricordare che la casa è oggetto di buona parte degli investimenti dei cittadini, Francesco Luongo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino, ha rilanciato tre proposte per permettere lo sblocco dei crediti incagliati:

  • la strada della cartolarizzazione;
  • l’acquisto da parte di SACE e Cassa Depositi e Prestiti;
  • l’estensione della garanzia SACE ai professionisti.

Molte dunque le proposte che saranno al vaglio di Camera e Senato, per un provvedimento che molto probabilmente sarà oggetto di modifica nel corso dell’iter parlamentare.

Cessione credito superbonus e bonus edilizi: proroga per le scadenze di marzo 2023

Gran parte delle richieste di modifiche alle azioni intraprese dall’Esecutivo si sono concentrate sulla situazione dei cittadini con redditi più bassi, tagliati fuori dalle agevolazioni edilizie con il blocco della cessione.

Le agevolazioni edilizie sono state definite “misure sociali” dal Marco Buttieri, rappresentante di Federcasa, in quanto riducono il servizi di riscaldamento e dell’energia elettrica in particolare.

La conseguenza in questo caso è anche la riduzione degli accessi al fondo sociale, a carico di Regioni e Comuni.

A livello generale è stato chiesto di intervenire con provvedimenti strutturali che rendano possibile una programmazione di lungo periodo.

Un ultimo nodo su cui sono stati chiesti interventi chiarificatori e normativi è quello delle scadenze.

Gianfranco Bellin di FederlegnoArredo ha cheisto, tra le altre cose, chiarimenti in caso di edilizia libera, senza CILA, sulla possibilità o meno di accedere al meccanismo di cessione del credito dopo le misure entrate in vigore lo scorso 17 febbraio.

Una proroga delle scadenze in calendario a marzo 2023 è stata avanzata da Domenico Passarella, rappresentante di Esodati del Superbonus.

La richiesta è stata quella di portare in avanti di un anno al 16 marzo 2024 il termine per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa ai crediti per le spese sostenute nel 2022.

Un’altra proroga è stata richiesta per la scadenza del 31 marzo 2023 per le unifamiliari.

Molte inoltre sono state le richieste per porre soluzione alla situazione dei crediti incagliati:

  • l’acquisto dei crediti fiscali da parte delle partecipate dirette dal Ministero dell’Economia e della Finanza;
  • l’utilizzo delle somme in compensazione diretta tramite F24;
  • il superamento del blocco dei crediti del cessionario, oggetto di frode;
  • l’introduzione di un “discounting cap”, ovvero di un limite alla riduzione dei tassi di acquisto dei crediti d’imposta, al 90 per cento per acquisti di 4 o 5 anni e al 70 per cento per quelli a 10 anni;
  • il ripristino della possibilità di frazionamento dei crediti fiscale;
  • l’allungamento della possibilità di utilizzo delle somme in detrazione fino a 10 anni.

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